Si dice che tuttoggi alcune persone soffrono della tafofobia.
Cari tafofobi, non preoccupatevi! Siamo nel 2018, quindi prima di essere seppelliti sarete sottoposti alla autopsia.
Al massimo morirete a causa di quest’ultima…
L’archivio del ottobre 2018
Nella vita reale è importantissimo capire un semplice principio (possiamo anche chiamarlo life hack): se non riuscite a trovare la soluzione di un problema, cercatela dalla parte opposta.
Vediamo subito un esempio storico. L’ex presidente Theodore Roosevelt, essendo molto insoddisfatto del proprio successore William Taft, decise nel 1912 di tornare alla Presidenza. Durante la campagna elettorale, dunque, pensò di distribuire 3 milioni di opuscoli con il testo di un proprio discorso e una foto sulla copertina.
Nella parte bassa della foto è ben visibile la scritta «copyright 1910 by moffett studio chicago». Vediamola subito per capire di cosa si tratta.
Solo quando gli opuscoli furono ormai stampati, il capo della squadra di Roosevelt (un certo George Walbridge Perkins I) si accorse di quella scritta. E comprese subito tutta la catastroficità dell’errore: non fu ottenuta l’autorizzazione all’uso della foto. La legge sui diritti d’autore avrebbe dunque consentito al fotografo di chiedere 1 dollaro per ogni copia della foto distribuita. I 3 milioni di dollari del 1912 equivalgono ai 60 milioni di dollari di oggi. Si volle dunque evitare una spesa del genere. Allo stesso tempo, la ristampa degli opuscoli con una foto diversa avrebbe comunque comportato delle spese (e una perdita di tempo).
G. W. Perkins decise di contattare il fotografo Moffett per cercare di concordare le condizioni migliori. E gli inviò un telegramma: «Intendiamo distribuire tre milioni di opuscoli con la foto di Roosevelt sulla copertina. È una ottima opportunità per il fotografo. Quanto è disposto a pagare se scegliamo una delle sue foto? È necessaria una risposta immediata». Maffett fu veloce a rispondere: «Vi ringrazio per l’opportunità, sono disposto a pagare 250 dollari».
P.S.: come avrete capito da questa storia, un altro life hack si chiama «studiate». Ma lo conoscete già senza il mio aiuto.
Vi è mai capitato di salire sulla scala per cambiare una lampadina fulminata/bruciata e accorgervi di avere dimenticato giù quella nuova? Penso che capiti pure a questo tipo che cambia le lampadine per lavoro:
È da un po’ che manca la musica classica nella mia rubrica musicale. Oggi recuperiamo con qualcosa di bello, per esempio la suite tratta dalla musica del balletto «L’uccello di fuoco» di Igor Stravinskij.
L’Onesoil è un curioso progetto belorusso.
Consiste in una mappa molto dettagliata dei campi agricoli europei e statunitensi degli ultimi tre anni. Possiamo osservare cosa, dove e su quali superfici viene seminato, come evolve l’agricoltura occidentale.
Anche se non vi importasse alcunché della agricoltura, potreste trovare le mappe belle almeno dal punto di vista estetico (quando ingrandite, aspettate qualche frazione di secondo il caricamento dei nuovi dettagli).
Ripeto l’indirizzo del progetto: https://map.onesoil.ai/
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Chiasso all’inizio di agosto.
Uno dei passatempo più inutili al mondo consiste nel commentare le notizie: esse diventano obsolete in poche ore. Un passatempo ancora più inutile consiste nel commentare le notizie scritte al futuro. Le fantasie, le promesse e le migliori intenzioni rese pubbliche esistono per non essere realizzate (oppure essere realizzate non come e non quando si pensava inizialmente).
Un bel esempio di una notizia scritta al futuro è quella riguardante il secondo tentativo di costruire una copia del famoso «Titanic». Il commento più esteso che meriterebbe tale notizia è una curiosa coincidenza: per la seconda volta consecutiva l’investitore del progetto diffonde le voci sulla costruzione della nave proprio nel momento in cui decide di entrare attivamente in politica interna australiana. Naturalmente, a questo punto potremmo anche dimenticarcene.
Ma lasciamo pure un messaggio alle generazioni future. A quelle generazioni che saranno più ricche, più tecnologicamente avanzate e più ingenue. La persona realmente intenzionata a ricostruire il «Titanic» non deve limitarsi a fare una ennesima nave da crociera. Per recuperare presto gli investimenti e iniziare a guadagnare, dovrà fare qualcosa di insolitamente interattivo. Non propongo di creare una nave con un lungo foro apribile nella prua (potrebbe essere pericoloso). Propongo di fare semplicemente un incrocio tra una nave e un sommergibile. E poi fare le simulazioni del naufragio a ogni viaggio transatlantico. Altrimenti sarebbe solo uno spreco clamoroso del nome.
Nel nuovo paragrafo di Inerario (§ 13) illustro come può essere realizzato il reindirizzamento verso una nuova – cambiata – collocazione dei file (pdf, mp3, jpg etc) sul server. Il metodo è particolarmente utile qualora la quantità dei file spostati fosse alta.
http://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo13/
È un oggetto interessante, ma anche un po’ spavetoso:
Aspetto che inventino il cibo che si mangia da solo.
Il tastierista statunitense Tony Carey fece parte – secondo il mio parere da consumatore – di una delle formazioni migliori degli Rainbow. Il leader del gruppo (un certo Ritchie Blackmore che molto probabilmente conoscete) ebbe però la mania di cambiare la formazione del gruppo con una frequenza piuttosto alta. Il protagonista del post di oggi resistette nel gruppo per oltre 20 mesi (un risultato superiore a circa la metà degli altri ex componenti del gruppo), ma alla fine venne cacciato anche egli. Anziché consolarsi con le statistiche del gruppo e, ovviamente, con le proprie capacità musicali, fece però la strana scelta di accettare la proposta di andare a lavorare in Germania. Direi che con tale mossa in termini di popolarità si è sparato a una gamba. In effetti, gli epicentri della gloria rock si trovano, per ovvi motivi, negli Stati di lingua inglese.
Pur acquistando un certo livello di popolarità in Germania, Tony Carey mi sembra quasi dimenticato dalle altre parti del mondo. Secondo me non è giusto. Di conseguenza, approfittando del suo recente compleanno (il 16 ottobre ha compiuto 65 anni) vi ricordo di egli con due sue canzoni.
La prima e «Room with a View» (scritta per il telefilm tedesco «Wilder Western Inclusive» del 1988)
Mentre la seconda è «A Fine Fine Day» (dall’album «Some Tough City» del 1984).