Il 30 luglio è la Giornata Mondiale dell’Amicizia (istituita dall’ONU nel 2011). È una «festa» abbastanza stupida – come la maggior parte delle altre «Giornate» – ma noi possiamo comunque provare a trarne qualche utilità.
Questa volta, per esempio, sfruttiamo l’occasione per parlare della ben nota anche in Occidente parola tovarisch.
Infatti, è interessante notare che con la scomparsa dall’URSS sul suo ex territorio è scomparso pure l’uso del termine tovarisch in qualità del modo di rivolgersi alle persone. A volte, anche se raramente, si utilizza in plurale per indicare un gruppo legato da un rapporto di amicizia, ma non quando si parla di un insieme di persone di cui si fa parte. E non in presenza di quel gruppo.
Il fatto è che il termine tovarisch si associa nelle menti delle persone con il fottuto marcio passato sovietico. Quindi qualora ci fosse la necessità di rivolgersi a un gruppo di persone si dice ormai «Signore e signori».
Allo steso tempo, nessuna parola si è ancora affermata in qualità del modo di rivolgersi a una persona concreta. Signore? I signori sono stati sparati nel 1917, sembra un termine obsoleto.
Tizio? Coso? Non abbiamo voglia di prendere dei pugni in faccia.
Amico? Fratello? Sono delle familiarità in stile carcerario (almeno in Russia).
Uomo? Giovane? Vecchietto? Escludiamo.
Al posto di tutte queste parole c’era tovarisch. Ma non è più tra noi.
L’archivio del Luglio 2018
Il video domenicale di oggi illustra come i non-inglesi vedono (e quindi comprendono) lo sport inglese.
Mi risulta che molto spesso è proprio vero.
La balalaika è uno dei due strumenti musicali russi più noti al mondo. Allo stesso tempo, però, non è assolutamente uno strumento antico: iniziò a diffondersi alla fine del XVII secolo e assunse il proprio aspetto attuale negli anni ’80 del XIX secolo (cioè nel periodo della massiccia invenzione e produzione di oggetti pseudo-russi abbastanza volgari ma aventi l’obiettivo di mostrare al mondo la presunta identità nazionale originale).
Essendo uno strumento piuttosto primitivo, la balalaika è molto difficile da suonare in modo piacevole. Infatti, avendo appena tre corde e il manico corto, lascia poco «spazio di manovra» al musicista.
Prima o poi scriverò un post serio sulla storia della balalaika e sui vari modi di suonarla. Il post musicale di questo sabato è dedicato solo a uno dei più grandi suoi suonatori contemporanei: Alexey Arkhipovsky. Come al solito, inserisco due brani.
Il primo è «La strada verso casa»:
E il secondo è «La Cenerentola»:
Alcuni esempi delle diffenze liguistiche tra le varie zone degli USA:
Vorrei trovare qualcosa del genere anche per l’Italia.
Molto probabilmente è capitato anche a voi di visitare qualche sito che emette dei suoni imprevisti/indesiderati nell’ambiente. La situazione diventa particolarmente divertente quando si tratta di un ambiente notturno: la mattina dopo i vostri familiari o vicini potrebbero manifestare tutta la loro gratitudine.
Come possiamo tutelarci? Lo possiamo fare installando delle giuste estensioni per il browser. Per il mio amatissimo FireFox posso consigliare l’estensione MuteTab che in un click spegne l’audio in tutti i tab (e sempre con un click lo riaccende).
Il Smart Tab Mute, invece, spegne l’audio nei tab che sono nel regime di sottofondo.
Il Mute sites by default, poi, è in grado di vietare a tutti i siti di riprodurre suoni e autorizzare a farlo solo i siti indicati dall’utente.
Per il browser Chrome – inspiegabilmente preferito da un sacco di gente – potrei consigliare l’estensione Silent Site Sound Blocker. Anche esso è capace di impostare il regime di silenzio o di sonorità per ogni sito indicato dall’utente o per tutti i siti in generale.
Il vantaggio dell’utilizzo delle estensioni consiste nel non dover spegnere l’audio del computer solo per la paura dei siti urlanti (creati dai delinquenti senza cervello).
Molto probabilmente sapete già che oggi a Milano (in piazza Liberty) viene finalmente inaugurato il primo vero Apple Store italiano. La tradizionale componente in vetro sembra un moncherino (chi ha visto l’Apple Store di New York capirà), ma spero che diventi comunque una fonte di wi-fi gratuito e potente (chi ha visto l’Apple Store di New York capirà).
Inoltre, molto probabilmente sapete (o ricordate) che per molti anni il Duomo di Milano ha svolto la funzione di «reggipubblicità» della Samsung. Infatti, per circa cinque anni (ma forse anche più, ormai non mi ricordo) il braccio nord del transetto del Duomo è stato completamente coperto dai ponteggi, i quali a loro volta erano coperti dalla pubblicità della Samsung e, soprattutto, da uno maxi-schermo che trasmetteva in continuazione sempre la pubblicità della Samsung. Ho paura di immaginare l’ammontare complessivo della spesa sostenuta dalla società coreana. Ebbene, da ieri quella pubblicità non c’è più. Per pura coincidenza è sparita poco prima della apertura dell’Apple Store (a poche decine di metri dal Duomo).
Non so se dobbiamo ringraziare la Apple per la fine della barbarie architettonica pluriennale (deplorata e derisa anche dai turisti). I funzionari del Comune di Milano, non volendo finire in un luogo ben custodito, non lo diranno mai. Nemmeno io voglio finire in quel luogo ben custodito, quindi mi limito a fare il peccato di pensare male.
Gli umani muoiono fisicamente, ma i più fortunati di loro continuano a vivere nelle loro opere. Solitamente ciò accade grazie agli altri umani che prendono le opere dei primi «in buone mani».
Sergio Marchionne ha fatto un enorme lavoro per permettere alla Fiat di continuare a galleggiare. Purtroppo, se i suoi successori perseguiteranno lo stesso obiettivo, la grande opera verrà mandata dalle donne con uno scarso senso civico. Provate a vedere la lista dei modelli della Fiat: dai soli nomi si evince già la tendenza di aggrapparsi al glorioso passato e non di andare avanti. Provate a vedere una qualsiasi pubblicità di un qualsiasi modello della Fiat e confrontarla con quella di 10–15 anni fa: vedrete due liste quasi identiche degli accessori e delle caratteristiche tecniche. Provate a confrontare in termini di qualità/prezzo una Fiat e, per esempio, una Toyota: i resti del vostro patriottismo andranno via di corsa. Tutto ciò avviene in un mondo dove le auto elettriche sono diventate una realtà quotidiana e si discute concretamente delle macchine autopilotate. Ma la Fiat è fuori da questo mondo. La Fiat sta rischiando nuovamente di essere esclusa dal mondo automobilistico in forza alla sua stessa natura intollerante alla obsolescenza.
L’opera di Sergio Marchionne è incompleta ma potrebbe diventare ancora un buon punto di partenza. Voglio quindi vedere se i successori sapranno farlo vivere.
Si dice che il presidente dell’Ecuador starebbe discutendo della opportinità di consegnare Julian Assange al Regno Unito.
Considerando che Assange dal 2012 si trova ininterrottamente nella ambasciata ecuadoriana, non penso che sarebbe particolarmente dispiaciuto per una ipotetica consegna. Perché la sua reclusione volontaria non lascia alcuna speranza nella liberazione (soprattutto quella anticipata) e vita normale futura. Io, molto probabilmente, mi sarei consegnato da solo e molto tempo prima.
Il video domenicale di oggi illustra quanto è duro il lavoro di una traduttrice nella lingua dei segni durante un concerto di thrash metal.
I destinatari era un gruppo di visitatori sordi: non so cosa li abbia spinti ad andare a un concerto musicale. So solo che la traduttrice ha tutte le doti per poter esibirsi sul palcoscenico anche da sola.
Il supergruppo Crosby, Stills & Nash (composto, come potete immaginare, da David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash) pubblicò due bellissimi album nel 1969 e nel 1970, dopodichè si sciolse perché i componenti sentirono la necessità di dedicarsi ai progetti personali. Nel 1977, però, si riunirono per registrare un altro albume molto bello: «CSN». Proprio da esso ho scelto due brani per il post musicale di oggi.
Il primo è «Just A Song Before I Go»
E il secondo è «I Give You Give Blind»