In generale si sostiene che i turisti-tifosi (quelli che vanno all’estero per vedere delle competizioni sportive) siano economicamente poco utili allo Stato ospitante. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta delle persone con un basso livello di cultura e di reddito: l’interesse esclusivo verso lo sport ne è la conseguenza abbastanza chiara. I turisti di questo tipo vengono quindi per pochissimi giorni, visitano pochissimi luoghi oltre allo stadio e non fanno degli acquisti particolari.
Possiamo quindi immaginare che anche l’effetto economico del campionato mondiale di calcio debba essere piuttosto limitato per la Russia. Cosa potrebbero fare in Russia i tipici turisti-tifosi? Giusto: andare alla ricerca delle conferme di tutti quegli stereotipi che hanno nelle loro teste: la balalaica suonata a ogni angolo, gli orsi bianche per le strade delle città, la gente barbuta con dei cappelli di pelliccia che beve la vodka dalla mattina alla sera (facendo le pause solo per mangiare del caviale)… Ah, poi c’era anche quel tipo pelato, come cazius si chiamava, quello che ha fatta una rivoluzione? Esatto: Lenin. Andiamo a vedere la sua mummia!
Ed ecco che arriviamo al punto centrale del post di oggi. Una delle più grandi sorprese di questo campionato sono state delle lunghissime file dei tifosi stranieri vogliosi di entrare nel mausoleo di Lenin sulla Piazza Rossa. Sulla foto, a destra, potete notare gli archi della sua parte superiore:
Le file così lunghe delle persone intenzionate di vedere il corpicino maledetto non si osservavano dai tempi dell’URSS. In quei tempi, però, oltre ai comunisti convinti ci andavano – essendo di fatto obbligati – le delegazioni dei Partiti politici stranieri sponsorizzati da Mosca, turisti interni e stranieri (questi ultimi, soprattutto, non potevano prendere le decisioni sulle cose da vedere), i militari, gli scolari in gita (quindi schiavi) etc.
Quel che non dipende dalla epoca storica è la sensazione dell’inganno che resta al visitatore all’uscita dal mausoleo. Infatti, dopo molto tempo passato in attesa si hanno pochi secondi per vedere non particolarmente da vicino questa struttura:
Vabbè, ognuno si diverte come vuole.
L’archivio del 29 giugno 2018
29/06/2018 alle 13:25