L’archivio del aprile 2018

I postumi della popolarità

In sostanza, la signora Nasim Najafi Aghdam è andata a sparare negli uffici di YouTube perché il suo canale era stato, precedentemente, classificato come «per aduti» e, di conseguenza, diventato meno frequentato e meno redditizio.
Da questa storia triste possiamo imparare due cose importanti.
In primo luogo, non bisogna costruire la propria vita solo sulla base della propria popolarità. Quest’ultima non è una professione, ma solo una delle possibili conseguenze del suo buon svolgimento.
In secondo luogo, la ricerca dei motivi del calo della popolarità va effettuato a partire dall’interno. Un qualsiasi autore diventa sempre meno seguito non quando subisce una qualche forma di censura, ma quando smette di inventare (tutti giorni!) qualcosa di nuovo e interessante per le masse. Chi non è pronto/disposto a operare in base a tale logica, dovrebbe rassegnarsi ad uno stile di vita comunemente definito normale.
A questo punto qualcuno potrebbe cedere alla tentazione di attribuire la colpa all’internet, cioè quel strumento che ci avrebbe resi dipendenti dalla ricerca dei «15 minuti di gloria». E invece no: l’internet è solo uno trasmettitore impassibile. Quindi la stupidità fatale delle persone viene diffusa allo stesso modo della loro popolarità positiva. Facciamo in modo che la conoscenza di questo fatto ci sia da stimolo nella vita.


Non sempre sotto terra

Masha Ivashintsova (1942–2000) di Leningrado è la «Vivien Maier» russa. Ha fotografato per tutta la vita, ma non mai mostrato i risultati agli altri. Alla fine del 2017 la sua figlia ha trovato, per caso, le scatole con circa 30 mila negativi e le pellicole non svilupate in soffitta della casa.

Nella maggior parte dei casi utilizzava le macchine fotografiche Leica IIIc o Rolleiflex.

La pellicola utilizzata era la sovietica Svema (la utilizzava con successo anche il mio nonno che mi ha trasmesso la curiosità verso la fotografia; io, però, non ho mai imparato a gestire questo materiale da qualità terrificanti).
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Tristezza

È in corso l’1 di aprile, quindi tentiamo di controbilanciare tutti gli scherzi riusciti (e non) fatti agli (o dagli) altri. Io lo faccio con un video nella consueta rubrica domenicale.
In realtà, una volta avevo già pubblicato questo video e, all’epoca, qualcuno mi aveva detto che esso sarebbe di una tristezza indescrivibile. Quindi ve lo ripropongo.

P.S.: buona Pasqua a tutti coloro che la festeggiano oggi.
P.P.S.: a tutti coloro che, invece, non vorrebbero essere tristi in questi giorni festivi, consiglierei di vedere un film vecchio ma bello: «Spie come noi» (1985, regia di John Landis).