L’archivio del 2 aprile 2018

Non sempre sotto terra

Masha Ivashintsova (1942–2000) di Leningrado è la «Vivien Maier» russa. Ha fotografato per tutta la vita, ma non mai mostrato i risultati agli altri. Alla fine del 2017 la sua figlia ha trovato, per caso, le scatole con circa 30 mila negativi e le pellicole non svilupate in soffitta della casa.

Nella maggior parte dei casi utilizzava le macchine fotografiche Leica IIIc o Rolleiflex.

La pellicola utilizzata era la sovietica Svema (la utilizzava con successo anche il mio nonno che mi ha trasmesso la curiosità verso la fotografia; io, però, non ho mai imparato a gestire questo materiale da qualità terrificanti).
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