Come saprete, anche in base alla propria esperienza digitale, può facilmente capitare che sul vostro computer con l’OS Windows smetta di funzionare l’internet. Allo stesso tempo, il computer potrebbe vedere le reti disponibili e avere già le password disponibili.
Non preoccupatevi perché la manifestazione di tale fenomeno non significa che il vostro computer sia guasto. Ora vi descrivo la più semplice delle soluzioni, consistente in tre brevissimi passaggi.
Passaggio № 1. Nella barra della ricerca digitate le tre lettere cmd oppure l’espressione prompt dei comandi. Il risultato sarà questo:
Passaggio № 2. Con il tasto destro cliccate sulla voce Continuare la lettura di questo post »
L’archivio del gennaio 2018
Tatsuo Horiuchi è un signore giapponese di 77 anni che usa l’Excel in un modo inappropriato, ma ottiene comunque dei risultati interessanti.
Cosa succede se qualcuno dovesse regalargli un programma di grafica?
Il gruppo statunitense «Chicago» è stato una delle prime band del genere a utilizzare nella propria musica i fiati. Dal 1967 (l’anno della fondazione) ad oggi il gruppo ha pubblicato ben 25 album di studio. Io direi che dal punto di vista musicale meritano la nostra attenzione i primi 10 album del gruppo.
Nella edizione odierna della rubrica musicale metto la canzone «Happy Man», facente parte dell’album «Chicago VII» (pubblicato nel 1974).
A metà dicembre mi è arrivata la mia agenda preferita per il 2018. Sulla copertina è presente una scritta personalizzata che vi avrei fatto indovinare nell’ambito di un piccolo concorso. Purtroppo, però, non sono ancora riuscito a inventare un premio da assegnare al vincitore…
In ogni caso, entro la sera di domenica pubblico la risposta.
Poche settimane fa, vagando per le vie di una nota città del Nord Italia, ho incontrato una auto rarissima: una SAAB 69 V4. Si tratta addirittura della sua prima versione, quella prodotta dal 1967 al 1976.
Ha la potenza di 48 kW, 65CV e accelera Continuare la lettura di questo post »
Riprendiamo lo studio dei candidati al secondo posto nelle elezioni presidenziali russe del 18 marzo 2018.
Prima di tutto, vi comunico che non sono stati accettati i documenti per la formalizzazione della candidatura dell’autoproclamato «Presidente dell’URSS» Tristan Prisjagin. Di Prisjagin sappiamo che oltre ad essere un Capo di Stato, ricopre anche la carica del presidente del movimento «I figli dell’URSS»; inoltre è il «coordinatore del quartier generale popolare per la ricostruzione dell’URSS in via pacifica». A giudicare dai testi pubblicati sul sito de «I figli dell’URSS», il movimento sta conducendo una durissima lotta quotidiana, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal suo leader: ricostruire l’URSS in tutti i suoi aspetti. Evito però di riassumervi quei bollettini di guerra: la buona salute mentale dei miei lettori è un bene troppo prezioso per me. Mi limito a constatare che a) Prisjagin, nonostante i suoi ideali, è iscritto al partito «Russia Unita» e non al Partito Comunista, b) le elezioni presidenziali del 2018 hanno perso un gran comico. Vabbè, ci sarà da divertirsi comunque.
Sono invece stati accettati i documenti di Natalia Lisitsyna. Di questa aspirante candidata sappiamo che è nata il 20 luglio 1952 in provincia di Čita, di lavoro fa la macchinista di una gru a torre in una grossa fabbrica metallurgica vicino a San Pietroburgo, è una sindacalista (in Russia i sindacati di fatto non hanno alcuna libertà di manovra e sembrano essere soddisfatti di tale situazione limitandosi a fornire le masse umane alle manifestazioni di piazza della «Russia Unita») ed è appoggiata dal partito di sinistra «Rot Front» («Fronte operaio russo unito»). Non sono ancora riuscito a trovare il programma elettorale di Lisitsyna, mentre tutte le sue dichiarazioni pubbliche possono essere riassunte in questo modo: «Le elezioni sono una farsa, io voglio sfidare il sistema e dimostrare che gli operai sono tanti». Non so se sono necessarie altre informazioni…
Questa volta ho pensato di limitarmi a due candidati perché domani, venerdì 12 gennaio, per i potenziali candidati è l’ultimo giorno per presentare i documenti alla Commissione elettorale centrale. Entro breve, dunque, avremo la certezza di parlare solo di candidati reali. Spero dunque di riuscire a raccontare molte più cose interessanti e utili di adesso.
Di solito non mi aspetto delle saggezze da parte degli attori: essi, con la scelta della propria professione, già da giovani rinunciano pubblicamente a ogni tentativo di produrre qualcosa con la mente propria.
Esattamente per questo motivo sono positivamente stupito delle bellissime parole di Catherine Deneuve: «Lo stupro è un crimine, ma le avances insistenti o goffe non lo sono, né la galanteria è un’aggressione maschilista».
Infatti, vanno difesi alcuni diritti fondamentali degli umani che attualmente non sono contemplati da alcun atto normativo. Per esempio il diritto di essere giovani. Oppure il diritto a relazionarsi (o imparare sulla pratica di farlo) con le persone fisicamente attraenti ma portanti di una concezione dell’accettabile sconosciuta. O, semplicemente, il diritto di non dover andare — temo nel futuro non troppo lontano — dal notaio prima di ogni azione umanamente naturale.
Ci saranno degli esperti dell’audio tra i miei lettori? Perché questa volta sono io a farvi una domanda tecnica.
Come cazius si chiama questo tipo del jack audio (trovati su un apparecchio della Samsung)? Esiste un adattore verso il RCA?
Come da tradizione, il primo video domenicale dell’anno è quello del messaggio del presidente russo Vladimir Putin per l’anno nuovo. Non perché voglio sembrare un fan di questo funzionario (non lo sono!), ma perché il contenuto di un discorso del genere è un importantissimo elemento di analisi politica.
Come il 31 dicembre precedente, possiamo facilmente notare che Vladimira Putin ha preferito di parlare ai co-cittadini senza dire nulla. Nessun cenno ai problemi di fronte ai quali si è trovato il Paese e alle possibili soluzioni da tentare nel 2018. Nemmeno una parola sui risultati positivi – reali o presunti – raggiunti nel 2017. Insomma, nessun legame con la vita reale.
L’ignorare la realtà è la nostra realtà.