L’archivio del 2017 год

Gli USA in miniatura

Michael Paul Smith da anni crea delle piccole scene in miniatura degli Stati Uniti del periodo tra gli anni ’20 e ’60. Sulle foto si vede nettamente che si tratta di giocattoli (il tutto è troppo perfetto e pulito), ma l’idea e la realizzazione sono comunque interessanti. Un bel hobby per un ex ragazzino.

Le strade così piatte e pulite e le auto senza degli interstizi, per esempio, sono ancora impossibili sul nostro pianeta imperfetto.


Cortometraggio russo №12

Nella edizione odierna della rubrica metterei il cortometraggio «Il mistero» di Andrej Zvjagintsev girato nel 2011. A differenza dei corti pubblicati precedentemente, non è un film muto: per fortuna sono riuscito a trovarlo con i sottotitoli in inglese.

Tra i lungometraggi di Zvjagintsev consiglierei prima di tutto «Leviathan» del 2014. Lo consiglio per almeno due motivi. Prima di tutto, so di certo che è stato tradotto in più lingue occidentali. In secondo luogo, consiglio di vederlo non come una barzelletta cinematografica, ma come una rappresentazione della vita quotidiana nella provincia russa. Vi aiuterà a capire qualcosa in più della Russia, dei russi, e se siete fortunati delle russe.

Molti spettatori occidentali, purtroppo, non sono stati avvisati di questo ultimo punto e, di conseguenza, hanno capito il «Leviathan» in un modo perverso.


Nel 1985 il neo-eletto Segretario Generale del partito Comunista dell’Unione Sovietica annunciò l’inizio della perestroika. Nell’autunno del 1986 iniziò la progressiva liberalizzazione della economia. Nella primavera del 1988 le cooperative (l’unica forma di imprenditorialità autorizzata) ottennero il diritto di entrare in tutti i settori dell’economia. Cominciarono a comparire i primi ricchi legali. Assieme a questi ultimi cominciarono a comparire nelle città sovetiche anche le prime automobili straniere (capitavano anche prima, ma con la stessa frequenza delle auto targate «Danimarca» sulle strade italiane).

Proprio in corrispondenza di questa tappa della perestroika io sono entrato in quella età nella quale i ragazzini distinguono tutte le marche e tutti i modelli automobilistici. In sostanza, il mercato automobilistico russo dell’epoca si è formato e cresciuto assieme a me. Prima o poi ne scriverò in dettaglio, mentre per ora mi limito a dire che tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 in Russia arrivavano dall’estero tantissime automobili usate (forse addirittura più di quelle nuove).

Uno dei primi modelli stranieri che io ed i miei coetanei abbiamo imparato a riconoscere è stata la BMW della serie E30. Tale notorietà le era garantita da una larga diffusione e il design particolare (quasi extraterrestre per noi figli dell’URSS).

Tanti miei coetanei dicevano che «da grandi» avrebbero comprato una Mercedes, mentre io  Continuare la lettura di questo post »


Boris Eltsyn

Oggi avrebbe compiuto 86 anni.

Vent’anni fa ci sembrava un ubriacone con poco cervello e tanta voglia di stare al potere.

Tutto ciò che è successo in Russia e nel mondo dopo le sue dimissioni del 31 dicembre 1999 ci ha aiutato a rivalutare fortemente la sua figura. Anche se io cercherei di astenermi dal considerare gli anni ’90 russi come un periodo storico da imitare (probabilmente perché me li ricordo bene; bene quanto gli ultimi anni ’80).

In ogni caso, oggi mentalmente mando un messaggio auguri a Eltsyn.


Presidentegrafia comparata

Tra i vari sociologi e politologi statunitensi è molto popolare l’indice Presidential Job Approval, calcolato quotidianamente a partire dal secondo dopoguerra da Gallup. Su questa pagina del progetto, per esempio, è possibile trovare i valori di due variabili: l’"approvazione del lavoro presidenziale" e la «disapprovazione del lavoro presidenziale». Per tutti i presidenti a partire da Eisenhower: http://www.gallup.com/interactives/185273/presidential-job-approval-center.aspx

Dall’andamento dei due valori si vede che ogni presidente all’inizio del proprio mandato gode di un buon sostegno popolare, ma col passare del tempo il grado della disapprovazione cresce. Naturalmente, varia nel tempo, ma mediamente cresce rispetto al periodo iniziale. A un certo punto il grado della disapprovazione può superare il 50% Questo significa che la maggioranza della popolazione non approva il lavoro del Presidente.

Osservando i dati storici, possiamo constatare che il grado di disapprovazione non superò mai il 50% per Eisenhower, Kennedy e Gerald Ford (quest’ultimo, però, ricoprì l’incarico per soli due anni e mezzo circa).

Gli altri Presidenti hanno superato la soglia del 50% della disapprovazione nei seguenti momenti:

Lyndon Johnson — al giorno di lavoro numero 900
Richard Nixon — al giorno di lavoro numero 1659
Jimmy Carter — al giorno di lavoro numero 851
Ronald Reagan — al giorno di lavoro numero 727
George H. W. Bush — al giorno di lavoro numero 1136
Bill Clinton — al giorno di lavoro numero 537
George W. Bush — al giorno di lavoro numero 1205
Barack Obama — al giorno di lavoro numero 936
Donald Trump — al giorno di lavoro numero 8

Non so cosa aggiungere…

Probabilmente, potrei aggiungere che anche il populismo è un mestiere che non va fatto proprio con il ventunesimo dito.


La firma di Trump

Ieri sera, guardando il servizio di Euronews sul blocco dei migranti negli aeroporti statunitensi, mi ero chiesto sul perché Trump ci mettesse tanto a mettere la propria firma sulle ordinanze. Non intendo il processo preparatorio, ma esattamente l’esecuzione fisica della firma.
Ora ho capito il perché:

Gli esperti ti psicologia, psichiatria e calligrafia possono iniziare a divertirsi.


La cultura del bere

Non vi piace la gente che beve la birra nei luoghi pubblici inadatti? Allora diffondete la notizia di questa utilissima invenzione:

L’oggetto aiutera anche a creare un esercito di bevitori di cultura più alta.


Cortometraggio russo №11

Cari lettori, gioite! La rubrica dedicata al cinema russo torna sulle pagine del mio blog. Chi vuole (ri)vedere le puntate precedenti, vada pure nella categoria «cinema russo».

Io, nel frattempo, condivido con voi un nuovo cortometraggio russo muto che ho trovato di recente. Si tratta di «Il duro lavoro delle vecchie Moire», un film studentesco di Petr Buslov girato nel 2000. La voglia di farvelo vedere mi ha addirittura spinto a tradurre con dei sottotitoli le scritte fondamentali per la comprensione del film.

Buona visione!

Purtroppo non ho ancora visto nemmeno uno dei lungometraggi di Buslov e di conseguenza non posso consigliarveli. Quindi consiglio il film in cui è impegnata, Alena Babenko, una delle attrici del corto di oggi: provate a vedere «A Driver for Vera» (2004, regista Pavel Chukhraj). Secondo me in inglese si trova.


Cari bambini, è arrivata l’ora di andare a dormire. Quindi lasciate pure il computer ai vostri nonni.

Ma se lo lasciate con il browser aperto su questa foto, sicuramente si commuovono e vi fanno giocare ancora per un po’.

Cari nonni, l’indirizzo di questo rivenditore ufficiale ve lo dico solo dopo la notifica del bonifico ricevuto.

Per ora mi limito a garantire che il negozio con questo adesivo esiste realmente: l’ho fotografato a dicembre 2016.

Ora provate a spiegare ai vostri nipoti il perché della vostra commozione.


Le battute da hosting

Il 12 dicembre 2016 ho ricevuto dal mio amatissimo hosting-provider Aruba.it la seguente mail:

Gentile cliente,
per garantirLe sempre migliori prestazioni e una maggior efficienza di gestione, La informiamo che a partire dalle ore 22.00 di mercoledì 14/12/2016 e per una settimana circa, svolgeremo un intervento di manutenzione programmata che prevede la migrazione di tutti i siti con Hosting Windows 2008 verso la nuova piattaforma Windows 2012 R2 e che interesserà anche il suo sito eugigufo.net.
La migrazione si rende necessaria per il rilascio di nuovi aggiornamenti sulla sicurezza.
L’intervento di migrazione sarà gestito e costantemente monitorato dal nostro personale tecnico specializzato e avverrà per gruppi: nel momento in cui coinvolgerà il suo sito, si potranno riscontrare solo dei temporanei momenti di irraggiungibilità di durata variabile.
Come può notare, siamo sempre al lavoro per offrire un servizio migliore e facciamo sempre del nostro meglio perché questi interventi non abbiamo nessun impatto sui nostri clienti: in alcuni casi, come questo, l’intervento porterà molti benefici ma presupporrà quanto le abbiamo descritto, pertanto ci scusiamo in anticipo per i disagi che l’intervento dovesse arrecarle e siamo a sua disposizione per ogni necessità di chiarimento e assistenza.
Cordiali saluti

Customer Care Aruba S.p.A.

Oggi è il 25 gennaio 2016. Il mio sito eugigufo.net è ancora su un server con il Windows 2008.

Non posso dire di avere ricevuto, con questa promessa non mantenuta, una offesa mortale. La migrazione verso un server più moderno avrebbe però facilitato molto il mio lavoro sulla modernizzazione e l’ampliamento del sito (dovrebbe avvenire entro l’estate). Di conseguenza, posso dire che le mie ricerche del hosting perfetto continuano. Prima o poi lo trovo.

Nel frattempo lascio un avvertimento a voi, cari lettori. Se la vostra scelta del futuro hosting per un proprio progetto personale, commerciale o benefico non viene determinata dai soli motivi finanziari, considerate anche quanto appena letto.