Secondo le ultime notizie, stamattina Carles Puigdemont ha lasciato a casa tutta la sua determinazione a dichiarare l’indipendenza. Se lo stesso si ripete anche nei prossimi giorni, non mi sorprendo: sono sempre state poche le persone capaci di portare a termine una buffonata iniziata in modo epico.
Organizzare un «referendum» al quale ha partecipato meno della metà dei residenti votando dove pare e stampando la scheda elettorale a casa? Fatto.
Minacciare l’eminente dichiarazione per creare problemi alla intera regione (con soli 35%dei catalani etnici)? Fatto.
Violare molto democraticamente tutte le leggi statali e regionali (e le procedure stabilite dallo stesso parlamento regionale) per riconoscere il «referendum»? Fatto.
Evidentemente non sa più quale altra mossa scandalosa fare per ottenere ciò che realmente vuole. Il problema è che ora non può nemmeno dire in pubblico cosa esattamente vuole, perché significherebbe ammettere che in realtà ha solo preso in giro i propri sostenitori dimostrando il proprio finto sostegno alla causa della indipendenza.
Mentre la pausa di inattività farà diminuire il peso simbolico/politico delle mosse precedenti
Non siate come Puigdemont: molto probabilmente finirete male.
In ogni caso, sfrutto l’occasione per postare alcuni grafici interessanti.
1. Gli Stati con il PIL inferiore a quello della Catalogna:
2. Il separatismo europeo:
3. Il separatismo statunitense:
L’archivio del 11 ottobre 2017
11/10/2017 alle 14:28