Mi è già capitato di scriverlo in passato: nell’Unione Europea (come è oggi) è impossibile la nascita delle grandi aziende innovative. Il motivo principale e sufficiente è la burocrazia europea tendente a regolamentare ogni particolare di ogni aspetto della vita. Si arriva al punto di indicare alle aziende private — sia comunitarie che addirittura straniere — come devono condurre la propria attività interna.
Oggi, per esempio, abbiamo potuto apprendere la notizia sulla multa da 110 milioni di euro a Facebook per la sua gestione dei dati dell’acquisito WhatsApp.
Porco Digitus! Se io compro un appartamento e installo una porta trasparente nel bagno, la mia moglie ha la possibilità di fare una scelta tra scappare verso una casa migliore o accettare di contemplare tutto ciò che faccio dentro. La stessa libertà hanno gli utenti di un qualsiasi servizio. Si chiama il libero mercato. Ma in Europa ci si sta ormai dimenticando cosa significhi tale espressione.
Al problema della burocrazia si aggiunge poi la dominante concezione della politica fiscale comunitaria: vedere l’intero settore privato come una mucca da mungere senza pietà al fine di finanziare la burocrazia stessa e le preoccupanti tendenze socialiste comunitarie.
Tutti i fattori elencati nel presente post mi fanno pensare al periodo fascista (ebbene sì, quello italiano) quando lo Stato si permetteva di ficcare il naso nel settore privato con gli obiettivi sostanzialmente molto simili.