Molto probabilmente non lo sapete, ma in Russia esiste una specie di calendario parallelo simile a quello canonico utilizzato dalle Chiesa ortodossa e cattolica in tutto il mondo. Ma al posto dei nomi di vari santi, a ogni giornata dell’anno è assegnata una festa informale dei rappresentanti di qualche professione: medici, insegnanti, programmatori etc.. Il 14 novembre, per esempio, è la giornata dei sociologi.
Ebbene, penso che debba essere istituita una Giornata Mondiale dei Sociologi. Propongo anche tre possibili date a scelta: l’8 novembre, il 19 dicembre e il 20 gennaio. Perché proprio queste? Ora ve lo spiego brevemente.
Le prime due date hanno dimostrato esplicitamente l’inefficienza totale della ricerca sociologica quantitativa. Per l’8 di gennaio 2016 i sociologi hanno calcolato la vittoria della Clinton alle elezioni presidenziali: la signora ha sì preso più voti di Trump, ma non in quantità sufficiente per ottenere più Grandi Elettori. Per il 19 dicembre 2016 i sociologi hanno calcolato una alta probabilità del voto anti-Trump della maggioranza dei Grandi Elettori: ma alla fine quasi tutti hanno votato come previsto dalla appartenenza partitica. E, infine, il 20 gennaio 2017 a Washington viene posata l’ultima pietra sulla tomba delle ricerche sociologiche.
Festeggiamo (o commemoriamo?) le ricerche sociologiche contemporanee. O almeno una loro parte.
Da oggi in poi ogni insieme dei dati raccolti va sottoposto a una infinità di filtri per poi essere interpretato. Tali filtri, se ho capito bene, vanno ancora inventati.



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