L’archivio del 2016 год

Na zdorowie!

In Europa, non solo in Italia, la gente è convinta che i russi dicano «Na zdorovie!» prima di bere. Si tratta di una delle più grandi stronzate che mi sia mai capitato di sentire sulle abitudini dei russi. Gli europei insistono nel chiedermi la conferma di questa leggenda, gli attori sono costretti a pronunciare quella frase nei film occidentali…

Ma non è vero! In Russia non si usa pronunciare «Na zdorovie!» nelle occasioni delle bevute. Spesso si dice «Vashe zdrovie!» (alla vostra/Vostra salute!) o «Tvoio zdorovie!» (alla tua salute!), mentre tutte le altre forme non hanno alcun senso e quindi non si usano.

Avrei dovuto scriverlo molto prima, ma aspettare il momento migliore è, a volte, una scelta sensata. Solo ora, infatti, ho scoperto l’origine del tanto diffuso pseudo-sapere culturale. Ho scoperto che «na zdorowie!» prima di bere si dice in Polonia!

Ahahaha, sono sempre i polacchi a rovinare il nostro rapporto con l’alcol!

In russo l’espressione «Na zdorovie!» può essere utilizzata solo come un sinonimo della parola prego in risposta a un ringraziamento per l’offerta di qualcosa (di solito del cibo).


La crescita di Lukashenko

Come saprete, pochi giorni fa Aleksander Lukashenko ha visitato l’Italia. Si tratta di una delle migliori illustrazioni del fatto che la coerenza viene sempre premiata.

Infatti, si tratta sempre dello stesso Lukashenko di dieci o quindici anni fa. Come avevo già scritto, pur tenendo sempre lo stesso atteggiamento politico, Lukshenko ora non risulta più «il più cattivo d’Europa», ma solo un pacificatore poco simpatico. Oltre alla revoca della maggior parte delle sanzioni europee, ora è stato premiato pure con lo status di un politico che può essere trattato alla pari di alcuni suoi colleghi asiatici: non sono tanto democratici e/o simpatici, ma sono utili e capaci di parlare in modo costruttivo.

A fare il «Rogue State» dell’Est è ora la Russia. Quindi non mi resta cho complimentarmi, ancora una volta, con Lukashenko per la sua incredibile capacità di sfruttare qualsiasi errore dello Stato russo a proprio favore. Fino a due anni fa quella capacità trovava la sua applicazione quasi esclusivamente nei rapporti bilaterali. Ma arriva sempre e per tutti il momento di iniziare a giocare in grande.


Le tecnologie da pervertiti

Non ho mai capito l’utilità dei cosiddetti «orologi intelligenti», smartwatch. Sono pure scomodi a causa delle loro dimensioni…

Un tipo (pervertito?) ha comunque pensato che un oggetto del genere potrebbe diventare, perlomeno, una fonte di divertimento tecnologico. Di conseguenza, ha installato il Windows 95 su un Android Wear:

Non so bene come abbia fatto… Non si è però accontentato di questa impresa e ha installato, sempre sullo stesso orologio, pure il gioco GTA III:

Mi sa che porta via il premio per l’inventiva a quel tipo che aveva aggiornato un Windows 1.01 fino a farlo diventare un Windows 8.1.


La collezione delle mappe

L’imprenditore edile statunitense David Rumsey non si interessa più di tanto, a differenza di alcuni colleghi, delle elezioni presidenziali. Per fortuna ha un altro grande interesse: a partire dagli anni ’80 colleziona le vecchie mappeю Al giorno d’oggi la sua è una delle più grandi collezioni al mondo: essa è composta da più di 150 mila unità. Alla fine degli anni ’90, poi, Rumsey si è improvvisamente reso conto che la sua collezione potrebbe risultare interessante anche alle altre persone. Ha dunque avviato la digitalizzazione delle mappe in proprio possesso al fine di renderle di dominio pubblico. Per ora sono state scannerizzate più di 67 mila sue mappe (meno della metà del totale).

Nel 2009, infine, David Rumsey ha deciso di regalre la propria collezione alla Università di Stanford. L’università in questione, non essendo diretta da defficienti, ha provveduto alla creazione del David Rumsey Map Center per la conservazione e lo studio del tesoro ricevuto. In contemporanea con l’apertura del suddetto centro di ricerca, il 19 aprile 2016 alla Cecil H. Library è stata inagurata una mostra di alcune delle mappe donate da Rumsey (aperta fino al 28 agosto).

Non so quanti dei miei lettori avranno tempo, nei prossimi quattro mesi, di farsi un viaggio da quelle parti. Quindi vi invito semplicemente a visitare il sito ufficiale di David Rumsey Map Collection.

Attenzione: il sito crea dipendenza. Se non siete immuni allo studio, non iniziate.


Cortometraggio russo №3

Uno dei registi russi più conosciuti in Occidente, da quanto ho avuto modo di osservare, è Nikita Michalkov. La notorietà è meritata: in effetti, fino alla fine degli anni ’80 del secolo scorso Michalkov poteva essere considerato un grande regista e attore. Poi, col tempo, è diventato sempre più «strano», strano fino a trasformarsi in uno dei personaggi pubblici russi più ripugnanti. Per fortuna abbiamo la possibilità di ricordarlo come era stato, per quasi due decenni, ai suoi tempi migliori. Eppure l’inizio non era tanto promettente.

Ecco, per esempio, un suo cortometraggio studentesco, «La bambina e le cose» del 1967, su una bambina svegliatasi per prima la mattina dopo una festa. Un lavoro mediocre soprannominato «La bambina in un negozio» dal curatore artistico della classe di Michalkov.

Dei lungometraggi di Nikita Michalkov vi consiglio fortemente «Partitura incompiuta per pianola meccanica» del 1977. Se cercate bene, sicuramente riuscite a trovarlo anche in italiano.


Lego per gli adulti

Non ho mai avuto, nel corso degli studi, dei problemi con la storia, ma penso che le persone meno fortunate di me l’avrebbero trovata una materia non tanto noiosa se comprendesse dei dettagli come quello che sto per raccontarvi. Io l’ho appena scoperto.

Durante la Seconda guerra mondiale il famoso fuoristrada Willys veniva prodotto da due fabbriche: Willys Overland Motors e Ford (quest’ultima chiamò il modello Ford GPW).

All’esercito statunitense le vetture venivano inviate smontate e imballate in grosse scatole di legno. In ogni scatola ci stavano i pezzi di una macchina.

Per l’assemblaggio delle macchine sul campo esistevano delle squadre speciali di meccanici. Le squadre migliori riuscivano ad assemblare un Willys in 3 minuti.

Per i dettagli si veda l’articolo «Jeeps in Crates» della rivista «Army Motors» (PDF, 13 MB).

P.S.: non ho ancora capito se è possibile comprarne «una confezione».


Per chi va a Mosca

Alcune settimane fa ho avuto l’occasione di stilare un elenco di luoghi interessanti da visitare a Mosca. Essendo una persona piuttosto pigra, non mi sarei mai deciso di preparare una cosa del genere per iniziativa propria, ma, per la vostra fortuna, una persona dell’offline mi ha chiesto dei consigli.

Il mio compito era dunque strutturato in due parti:

1) elencare i luoghi da visitare poco (o per niente) noti a un turista medio, escludendo quindi la piazza Rossa, il Bolshoi, la Galleria Tret’jakov, il convento Novodevicij e altre cose simili.

2) elencare i posti per mangiare di qualità.

Ora, finalmente, ho deciso di condividere il risultato del mio lavoro con i lettori: ecco il PDF completo.

Entrambi gli elenchi non sono lunghi in quanto, infatti, devono solamente integrare i vostri impegni turistici tradizionali.


Humor inglese online

Il bellissimo e utilissimo sito Sci-Hub (che ovviamente nessuno di noi si permette di utilizzare), si è poco fa trasferito dal dominio «.io» al dominio «.ac». Per pura curiosità sono andato a vedere di chi fosse quest’ultimo dominio.

Ora devo riconoscere che ai gestori di Sci-Hub non manca l’umorismo: pur essendo assegnato all’Isola dell’Ascensione, il dominio «.ac» viene spesso utilizzato come acronimo della parola «academic». Una buona parte degli accademici di tutto il mondo dovrà sentirsi particolarmente beffata.


Ancora l’Eurovisione

In Russia è nata una barzelletta:

– Sai perché l’Israele non ha vinto l’Eurovisione?

– Perché?

– Perché la finale si disputava di sabato.


Approfondite sempre

Dell’Eurovision Song Contest mi interessa ben poco: come, del resto, di tutti gli altri concorsi di musica diversa da quella classica. A volte, però, la consultazione approfondita dei risultati finali si rivela non una semplice perdita di tempo.

Oggi ho la possibilità di fare un bellissimo esempio che illustra il concetto appena esposto. Come saprete, sabato sera a Stoccolma si è svolta la finale dell’Eurovision 2016. I risultati sono questi:

Se uno decidesse di accontentarsi di queste informazioni, al massimo potrebbe supporre che la vittoria sia stata dovuta alle semplici emozioni politiche della maggioranza dei votanti. L’approfondimento della notizia riserva però due grandissime sorprese.

La sorpresa numero uno si trova sulla scheda «come ha votato la Russia»:
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