Oggi in Russia è un giorno di lutto nazionale. I più attenti di voi conoscono già il motivo: alle 5:27 del 25 dicembre non lontano da Sochi è sparito dai radar l’aereo TU-154 (RA-85572) del Ministero della Difesa russo. Alle 7:21 è stata avvistata una macchia d’olio sul mare, alle 8:50 sono stati avvistati i primi frammenti del velivolo. Si dice che l’aereo sia caduto pochi minuti dopo il decollo, a 6 chilometri dall’aeroporto.
A bordo c’erano 92 persone: 8 membri dell’equipaggio, 64 membri della orchestra del Ministero della Difesa, alcuni dipendenti di tre canali televisivi e la diretrice di una organizzazione benefica Elizaveta Glinka.
Ci sara ancora tempo per parlare dei dettagli della tragedia. Per ora le informazioni sulle cause sono poche. Non è nemmeno chiaro il motivo della tappa a Sochi: l’aereo era decollato dall’aeroporto militare Chkalovsky vicino a Mosca e diretto in Siria (di solito quei voli sono diretti).
Ci sarà ancora tempo per parlare dell’orchestra, i 64 membri (su 135 totali) non ci sono più: nonostante il comprensibilmente basso livello di simpatia verso il loro datore di lavoro, mi dispiace per le loro famiglie.
Non voglio parlare dei dipendenti di tre canali televisivi, ai quali non riuscirei applicare il sostantivo giornalisti. Ma pure loro hanno delle famiglie. Non sarei in grado di gioire nemmeno per la loro morte.
In qualsiasi altra circostanza, come in quella che ha causato la pubblicazione del presente post, sarebbe stata una enorme tragedia la scomparsa di Elizaveta Glinka, nota ai russi come dottoressa Liza. La sua scomparsa è una enorme tragedia. Era un medico, nata nel 1962 a Kiev e residente a Mosca dai tempi dell’università, che aveva dedicato praticamente tutta la sua vita professionale e sociale all’aiuto alle persone meno fortunate della Russia. È diventata realmentefamosa nel 2007, dopo la fondazione della organizzazione «L’aiuto giuso», attraverso la quale offriva quotidianamente assitenza medica e il cibo ai senzatetto e nullatenenti di Mosca (nel suo ambulatorio in cenro e da un furgone in varie zone della città). Inoltre, dai primi anni 2000 aveva costanemente avuto un ruolo rilevante nella raccolta e organizzazione di aiuti destinati alle persone colpite dalle calamità naturali (chiunque poteva partecipare anche fisicamente almeno per vedere che alle sue mani non si appiccicava nulla) e guerre causate dallo Stao russo. In quest’ulimo caso (delle guerre, appunto) è stata più volte criticata da alcune menti pervertite per la collaborazione con il regime dittatoriale. Io, invece, vorrei paragonarla a Oskar Schindler, anche se non era né ricca né spensierata nella vita personale quanto lo fu egli. Dottoressa Liza aveva degli obiettivi precisi e lavorava per raggiungerli.
Un sacco di gente le augurava la morte. I «patrioti» professionali russi per la provenienza dalla Ucraina e per il marito americano. I «patrioti» professionali ucraini per gli aiuti ai bambini vittime della guerra nel sud-est dell’Ucraino. I «filo-russi» professionali del sud-est ucraino per il fatto che evacuava i bambini rimasti orfani a causa della gurra nel sud-est ucraino verso i territori pacifici dell’Ucraina. Gli abitanti di quella zona del centro di Mosca, dove in uno spazio semi-interrato la dottorezza Liza aveva il suo ambulatorio per i senzatetto. L’amministrazione cittadina di Mosca che volevano una parte di immobile così preziosa da impiegare in altri modi.
Dottoressa Liza stava portando i medicinali all’ospedale di Latakia ma non ci è arrivata. L’odio di tutte quelle persone è stato acconentato. Non siamo rimasti in un mondo con una brava persona in meno.