L’archivio del novembre 2016

Allegria

Se, mentre sei al volante di una Volvo, ti viene un infarto, il tipo con i cani resta vivo. Ci sentiamo più sicuri e sereni ora, no?

Se il messaggio della pubblicità doveva essere «la guida di una Volvo ricarica la tua voglia di vivere», lo sceneggiatore e il regista sono sicuramente riusciti a trasmettercelo. Bravi.


Uno in meno

Quando sento (o leggo) le persone parlare della politica estera, spesso giungo alla conclusione che «nessuno è dittatore fuori dalla patria». Succede un po’ perché la gente non conosce i fatti, un po’ perché non è costretta a subirli sulla propria pelle. Ciò vale anche per la valutazione popolare di Fidel Castro che è schiattato ieri.

Fidel Castro è stato un fenomeno unico: dopo essere stato proclamato il simbolo della rivoluzione, è stato capace di superare i successi di quasi tutti gli altri famosi leader politici del XX secolo. Ha superato Roosevelt, impoverendo i propri cittadini con più tenacia ed efficienza. Ha superato Hitler e Stalin messi insieme, mandando nelle carceri e nei lager il triplo (in termini di percentuali) degli avversari politici. Ha superato tutti (o quasi) i dittatori del mondo per la durata della permanenza al potere. Ha superato lo stesso Che, avendo compreso in tempo che non si resta al potere mantenendo la fedeltà agli ideali…

Solitamente, quando muore un personaggio del genere, si usa dire che «è finita una epoca». L’epoca di Fidel, però, è finita con la fine della guerra fredda: quasi trent’anni fa. Come tutti i regimi comunisti, anche quello cubano fu finanziato dall’URSS. Il suo vantaggio rispetto ad altri pretendenti si basò però su una posizione strategicamente importantissima nella competizione nucleare tra gli USA e l’URSS. La cessazione di ogni forma di competizione tra le due potenze (e la dissoluzione di una delle due) determinò la fine dei generosi finanziamenti. Proprio in quel momento — casualmente? — finì l’epoca fortunata di Fidel. L’ultimo colpo della fortuna è stato il notevole peggioramento della salute fisica e mentale di Fidel, il quale lasciò dunque felicemente le sorti della Isola in mano al fratello Raúl.

Il progressivo passaggio formale del potere portò alla possibilità di cercare un nuovo sponsor ricco. Raúl è stato politicamente bravo a ristabilire i rapporti amichevoli con gli USA: non solo bravo, ma pure costretto, vista l’indisponibilità di tutti gli altri a mantenere l’economia cubana. Si tratta, molto probabilmente, del più grande successo di Barack Obama nella politica estera, visto che Cuba è stato l’unico Stato (ri)entrato nella sfera di influenza americana per propria volontà. Triplo ahahaha: è successo proprio a uno Stato comunista.


Propaganda russa

Come forse avete già letto ieri, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione contro la propaganda russa in Europa.

Si tratta di una mossa di autotutela assolutamente ragionevole. Lo Stato russo spende centinaia di milioni di euro all’anno per finanziare delle istituzioni come il canale televisivo multilingua RussiaToday, la cui attività non può certo essere definita come «diffusione della informazione». A volte operano con dei fatti realmente accaduti: solo a volte, appunto, sono a) fatti e b) realmente accaduti. La pericolosità di tale operato può essere compresa grazie allo studio attento della propaganda araba: la maggioranza degli occidentali, per esempio, è erroneamente convinta che la Striscia di Gaza sia isolata dal resto del mondo per opera del «cattivo» Israele (guardate la mappa, cazzo; cercatevi le vecchie notizie sulla apertura dei valichi con l’Egitto, porco Giove). È solo uno dei tantissimi esempi della propaganda efficace, influenzandosi dalla quale la popolazione occidentale esercita il proprio diritto di voto per poi applaudire delle scelte politiche di dubbio gusto. Di conseguenza, è assolutamente giusto tentare di contrastare la propaganda finché c’è la consapevolezza diffusa del fatto che si tratti proprio della propaganda.

Per le persone capaci di leggere le fonti primarie aggiungo anche il link al testo della risoluzione del Parlamento Europeo.


Il diritto di scrivere (stronzate)

Oggi è il 322-esimo compleanno del filosofo francese Voltaire, e io vorrei fargli un piccolo regalo.

Tutti voi conoscete la frase «Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle». Un sacco di gente è convinta che fosse di Voltaire, mentre sono in pochissimi a dubitare che abbia mai potuto scrivere una stronzata del genere. Io sono sempre stato tra i dubbiosi.

Meglio tardi che mai: qualche tempo fa ho risolto il caso. La famosa «citazione» è stata per la prima volta pubblicata dalla scrittrice inglese Evelyn Beatrice Hall nel 1906. La signora, autrice di una biografia di Voltaire, ha semplicemente parafrasato in un modo piuttosto superficiale (oppure è meglio dire volgare?) alcuni pensieri del filosofo.

Quindi diffondendo questa scoperta proprio il giorni della nascita di Voltaire, gli regaliamo un po’ di verità storica.

P.S.: ancora una volta consiglio a tutti il sito Quote Investigator.


Il maestro del tamburello

Non importa quale strumento hai in mano, devi essere il migliore a usarlo. Non so se questa massima (o qualcuna con lo stesso senso) sia già stata attribuita a qualche personaggio comunemente riconosciuto come un saggio. Ma penso che possa comunque servire ai miei lettori.

Il video illustrativo:


La waffeliera orizzontale

Dopo un anno di sperimentazione (svoltasi su alcuni incroci stradali di Mosca) i cui esiti sono stati valutati in modo positivo, nel codice stradale russo sta per essere inserita ufficialmente la «waffeliera». Si tratta di una particolare segnaletica orizzontale a rombi applicabile su incroci particolarmente trafficati: in base alla legge ai mezzi è vietato fermarsi nell’area coperta da tale «rete». A chi viola la regola arriva la multa (secondo il progetto di legge russo la multa sarà di 1000 rubli, circa 14 euro).


Foto di Aleksandr Shumsky

L’obbiettivo che si vuole raggiungere con tale tipologia di segnaletica è la fluidificazione del traffico evitando a) un sistema di semafori che quasi sempre impone delle pause inutili a tutti, e b) le situazioni come questa:

Non è una invenzione russa, questo metodo di organizzare il traffico è già in uso in diversi Stati, tra i quali anche gli USA. In inglese, per esempio, l’incrocio a rombi si chiama «box»:


Foto di Artemy Lebedev

In Italia il «box» stradale è ignoto pure alla Wikipedia (quindi aggiungo il link inglese), ma in realtà sarebbe molto utile in diverse città. In Russia è già stato realizzato in una molteplicità di modi.


Foto di Aleksandr Shumsky


AppleBook

Oggi in Europa esce un libro della Apple: «Designed by Apple in California». Nel libro sono raccolte le fotografie dei 450 prodotti della Apple realizzati nel periodo tra il 1998 e il 2015. A quanto pare, nel libro non c’è alcun testo tranne il titolo e la prefazione di Jonathan Ive (Chief Design Officer della Apple).

Il formato piccolo (26×32 cm) costa 199 dollari.

Il formato grande (33×41 cm) costa 299 dollari.

Tra il brevetto sulla borsa di carta e questo libro non so quale sia l’innovazione più interessante.

Come potete immaginare, il libro è in vendita nelle migliori librerie della Apple.


La lista si allunga

Per fortuna o purtroppo, ma nel mondo non c’è solo Trump. Proprio in questi giorni la lista dei presidenti populisti si è allungata ancora. Si sono aggiunti Dodon (Moldova) e Radev (Bulgaria). Il cerchio attorno alla vecchia Europa si sta stringendo. E si sta registrando una brutta tendenza di portata mondiale.

La gente si sarà stancata di vivere bene: si è rivelata una attività troppo difficile. «Meno male» che qualcuno smaschera «i poteri forti» che ci hanno complicato la vita per decenni e propone delle soluzioni semplici. Le soluzioni semplici sono belle per farsi votare ma non risolvono i problemi. Quindi per farsi amare c’è bisogno di proporre altre soluzioni semplici. Aspettiamo per vedere dove ci porta questa tendenza.

Vogliamo, dobbiamo o siamo costretti ad aspettare?


Le mie scoperte: gli elefanti

Ho scoperto che provenienza/tipo di un elefante può essere identificata dalla forma delle sue orecchie. E il trucco è facile da ricordare.

L’elefante asiatico ha le orecchie piccole e dalla forma dell’India:

Mentre l’elefante africano ha le orecchie grandi e dalla forma dell’Africa:

Ora lo avete scoperto anche voi.

P.S.: il presente post non ha alcun legame con il simbolo di un noto partito politico statunitense.


Pizza presidenziale

La elezione di Donald Trump potrebbe produrre almeno un effetto positivo: dopo la conferma della sua elezione permetterà a Mikhail Gorbačëv di non essere più l’unico Presidente che ha pubblicizzato la pizza.

Per tutti coloro che non si ricordano (o addirittura non hanno mai visto) la pubblicità con Gorbačëv, ecco il relativo video: