L’archivio del luglio 2016

C’è sempre una prima volta

Nel segmento occidentale dell’internet ci sono due colossi che dai primi anni 2000 praticano una sana forma di concorrenza. Uno dei due si chiama Google: suppongo che lo conoscano tutti coloro che stanno leggendo questo mio post.

Il secondo colosso è l’analogo russo che si chiama Yandex.ru (fondato nel 2000) ed è un fenomeno unico nel mondo: in pratica, è l’unico «motore di ricerca» di carattere nazionale che è riuscito a reggere la concorrenza del Google (pensate a quanti siti italiani di quel tipo sono spariti o caduti nel dimenticatoio negli ultimi 15 anni?). Avendo degli ottimi algoritmi di ricerca, Yandex è uno strumento per la ricerca delle informazioni in lingua russa e, a differenza di Google, della pirateria digitale.

Google e Yandex, nonostante le grosse differenze in termini del design di facciata, offrono ai visitatori dei servizi praticamente identici: posta elettronica, hosting delle foto, mappe (per quelle russe Yandex funziona meglio), pubblicità contestuale per i webmasters etc. E’ sempre stato interessante osservare, attraverso un confronto quotidiano, chi dei due lancia per primo un servizio e chi, invece, lo copia. L’unico difetto del Yandex, fino a qualche anno fa, consisteva nei periodici (ma rari) lavori di manutenzione sul servizio di posta elettronica. Poi hanno imparato a farli senza disturbare gli utenti.

Perché scrivo tutto questo? Perché oggi pomeriggio, per la prima volta in 11 anni, non sono riuscito ad accedere al mio account su gmail: si bloccava a metà caricamento. Boh…


Ancora Turchia

Un’altra stranezza legata al fallito colpo di Stato in Turchia: perché gli USA non hanno concesso la protezione al generale Bekir Ercan Van? Solitamente lo status dello rifugiato politico viene concesso a tutti coloro che rischiano la pena capitale in patria, indipendentemente dal loro orientamento politico. Quindi la decisione Obama appare veramente strana.

(Vorrei sapere cosa ne pensano le persone convinte che nel mondo ogni colpo di Stato avvenga per la volontà degli USA, ahahaha)

Avevo iniziato a scrivere pure dalla facile teoria sul colpo fallito organizzato da Erdogan, ma poi mi ero accorto che il testo stava diventando troppo lungo. Di conseguenza, rinvio alla prossima occasione.


Sulla Turchia

Non avete ancora letto abbastanza del colpo di Stato in Turchia? OK, prometto di non rubarvi troppo tempo.

Del fallito colpo di Stato in Turchia ho capito una cosa: l’esercito è l’unico europeo del Paese. Purtroppo, lo è non solo nei propri valori, ma pure nella capacità di difenderli.

Del fallito colpo di Stato in Turchia non ho capito una cosa: chi è stato a mandare tutto affanculo. La cronologia degli eventi direbbe che è successo attorno alle ore 3:00 locali.

Del fallito colpo di Stato in Turchia posso supporre una cosa: un lavoratore del Cremlino di Mosca ha avuto tanta paura quella notte. E, allo stesso tempo, ha sperato che Erdogan venisse a chiedergli la protezione personale: lo avrebbe fatto strisciare per terra e supplicare in tutte le lingue. Uno scenario più che realistico se ricordiamo come il tentativo di Erdogan di riavviare i rapporti con la Russia (riuscito alla fine di giugno) è stato pubblicamente interpretato dai vertici russi come una presentazione di scuse per l’abbattimento del SU-24.

Ecco, non ho nient’altro (per ora) da dire sulla Turchia: sono troppo scarso a elaborare le teorie del complotto.


La super retro

La Volkswagen ha spaventato un bel po’ di gente in giro, ma realizzato una super pubblicità:


2 a 1

Mi ricordo ancora una lezione del corso di relazioni internazionali (Facoltà di Scienze politiche, Università Statale di Milano), svoltasi a metà febbraio del 2006.

Il professore A. C. entra in aula e dice: «Ragazzi, oggi non ho voglia di spiegare la teoria. Quindi fatemi delle domande sulla attualità».

A questo punto lo studente D. K. alza la mano e chiede: «Professore, cosa ne pensa della situazione in Kirghizistan?»

Al che il professore A. C. risponde: «Guardi, piuttosto parliamo della Champions League…»

Nel 2006 quello stato soffriva ancora il caos politico iniziato con la «rivoluzione dei tulpani» della primavera del 2005. Oggi, più di dieci anni dopo, Kirghizistan ci ha finalmente fornito un altro motivo per parlare della sua misera esistenza nelle steppe sfigate.

Il Ministero della cultura del Kirghizistan ha indetto un concorso per la migliore opera musicale sulla ribellione kirghiza contro l’Impero Russo del 1916. Quell’anno l’imperatore Nikolai II decise di mobilitare i maschi di età tra i 19 e i 43 anni del Kirghizistan per lo svolgimento dei lavori manuali sulla linea del fronte della Prima guerra mondiale. Trattandosi di una pretesa senza precedenti, i kirghizi (sudditi dell’Impero Russo praticamente privi di obblighi avanti allo Stato) decisero di ribellarsi: uccisero circa venti mila russi (non solo maschi e/o militari) residenti sul loro territorio, ma non seppero organizzare una lotta armata vera contro l’esercito professionale.

Insomma, non so chi abbia fatto la stronzata più grossa: l’imperatore (la sua idea di far lavorare i nomadi fu difficilmente realizzabile almeno dal punto di vista organizzativo) o i ribelli (vidi la loro reazione).

Ora il conto è stato portato al 2:1.


Una domanda

La domanda del secolo: quali servizi può erogare un monastero nel 2016?

Chi vuole un 30 e lode, risponda pure alla domanda aggiuntiva: di quali servizi può necessitare un monastero nel 2016?

Il materiale di studio: il patrimonio storico-culturale ed etnografico di Calolziocorte (in provincia di Lecco).


Non sottovalutate i poliziotti

Come avrete già letto o sentito, domenica all’aeroporto a Minsk i Red Hot Chili Peppers sono stati «scambiati» per i Metallica dai poliziotti bielorussi. Questi ultimi hanno portato il gruppo nel proprio ufficio dove hanno chiesto di firmare dei cd, foto e poster dei Metallica.

La mia spiegazione è semplice come 0 + 0. I poliziotti bielorussi, come quasi tutti i loro colleghi dell’ex-URSS sono degli ottimi imprenditori. Sanno che la foto di un personaggio famoso firmata da un personaggio famoso vale più della carta sulla quale è stampata. Se i personaggi raffigurati e firmatari sono diversi, si potrebbe tentare di fare la somma dei valori.

Ah, in ogni caso l’attitudine alla imprenditorialità non corrisponde necessariamente a un alto livello intellettuale del soggetto.


Tempo non sprecato

Devo costatare di essere enormemente felice del fatto che per seguire l’Euro-2016 ho sprecato meno del 1/90 di tempo che hanno sprecato tante altre persone di mia conoscenza. Mentre la gente stava davanti ai televisori ad aspettare la fine di una ennesima partita, io controllavo i risultati finali sull’internet (è veramente bello essere informati della esistenza di quest’ultimo).

Perché controllavo i risultati? Per capire di cosa parla tutta quella gente che, inspiegabilmente, attribuisce un qualche senso alla competizione di 22 ex Homo Sapiens che hanno deciso di utilizzare i muscoli anziché il cervello.

Il mio rapporto con il calcio e con il 99% di altri sport può invece essere riassunto con questa nota immagine:

Devo inoltre constatare, ma questa volta con dispiacere, che tra un po’ iniziano le Olimpiadi. Quindi un esercito di Homo Divanius avrà di nuovo da divertirsi a osservare le creature dopate senza cervello.

Prometto di scrivere, entro la data di apertura dei Giochi, perché secondo me lo sport praticato a quei livelli debba essere considerato un reato.


Un consiglio di Arnie

Arnold Schwarzenegger ci suggerisce un metodo facile per gonfiare velocemente i muscoli. Approfittate se interessati:


Cortometraggio russo №10

In primavera del 1930 Sergei Eisenstein e il suo allievo Grigori Aleksandrov (che in seguito diventerà un famoso regista sovietico) furono invitati a girare un film in Francia. L’invito provenne da Leonard Rosenthal, un azionista di maggioranza di Societe Generale de Films e marito della attrice Mara Griy.

I due registi ebbero relativamente poco tempo a disposizione, ma Aleksandrov riuscì, sotto l’attenta sorveglianza del suo maestro, a girare un breve film che oggi in molti considerano il primo video musicale della storia.

Quindi oggi vediamo proprio quel film: «Romance sentimentale».

Dei lungometraggi di Sergei Eisenstein vi consiglio «Ivan il terribile» realizzato in una maniera piuttosto curiosa (soprattutto la prima parte).

Aleksandrov, invece, è noto prevalentemente per i film musicali realizzati nello stile di «realismo socialista». Provate pure a cercare e vedere il suo film «Volga – Volga» del 1938.