L’archivio del 24 giugno 2016

Cortometraggio russo №8

Oggi ho pensato di pubblicare un altro cortometraggio georgiano-sovietico (il primo è nel post di un mese fa). Si tratta di «Fortuna» (del 1980) diretto da Baadur Tsuladze, uno degli attori-protagonisti del film (quello più anziano).

La spiegazione di cui necessita questo film è semplice: uno degli operai trova un biglietto della lotteria, controlla il codice e scopre di avere vinto una auto molto prestigiosa e costosa: una GAZ Volga-24. Il resto del film lo potete comprendere anche da voi.

In qualità di regista Tsuladze non ha fatto molto, quindi il lungometraggio che consiglio oggi è accomunato con la «Fortuna» dal nome del sceneggiatore: Revaz Gabriadze. Provate a vedere se il film «Kin-dza-dza!» (del 1986) è mai stato doppiato o tradotto in italiano. Se non lo trovate in italiano, accontentatevi della versione inglese.


Brexit

Lo sapete già: il 48,1% ha detto di voler restare, mentre il 51,9% ha detto di voler tornare libero.

A differenza di molti non vedo una grossa tragedia nell’abbandono dell’UE o addirittura nella disgregazione di quest’ultima. Infatti, ogni Stato, se diretto da persone professionalmente adatte, è capace di produrre in proprio la burocrazia idiota o, al contrario, le regole vantaggiose per le aziende e persone straniere. Anzi, al di fuori da una organizzazione interstatale altamente regolamentata ci sono più possibilità di offrire qualcosa di veramente interessante al mercato globale e concorrenziale. Insomma, non è detto che l’Inghilterra debba per forza cadere in una crisi permanente: dipende tutto da come sfrutta la propria libertà nei prossimi anni.

Quanto ho appena scritto può essere collocato nella categoria dei vantaggi a lungo termine. Tra gli effetti a breve termine, però, gli elettori inglesi hanno già raggiunto i seguenti:

1) L’imminente trasferimento del centro finanziario dell’UE in Germania;

2) Il rafforzamento del peso politico nell’UE della Germania e della Francia (si spartiscono la parte inglese);

3) Il rischio di vedere una sequenza di referendum sul modello di quello scozzese, ma con i risultati opposti a quello del 2014;

4) L’indebolimento della moneta nazionale (ma questo può anche essere, se dura nel tempo, un vantaggio per l’economia).

Ora facciamoci una scorta di pop corn e mettiamoci a osservare. L’esperienza inglese può tornare utile a tutti.