L’archivio del maggio 2016

Cortometraggio russo №3

Uno dei registi russi più conosciuti in Occidente, da quanto ho avuto modo di osservare, è Nikita Michalkov. La notorietà è meritata: in effetti, fino alla fine degli anni ’80 del secolo scorso Michalkov poteva essere considerato un grande regista e attore. Poi, col tempo, è diventato sempre più «strano», strano fino a trasformarsi in uno dei personaggi pubblici russi più ripugnanti. Per fortuna abbiamo la possibilità di ricordarlo come era stato, per quasi due decenni, ai suoi tempi migliori. Eppure l’inizio non era tanto promettente.

Ecco, per esempio, un suo cortometraggio studentesco, «La bambina e le cose» del 1967, su una bambina svegliatasi per prima la mattina dopo una festa. Un lavoro mediocre soprannominato «La bambina in un negozio» dal curatore artistico della classe di Michalkov.

Dei lungometraggi di Nikita Michalkov vi consiglio fortemente «Partitura incompiuta per pianola meccanica» del 1977. Se cercate bene, sicuramente riuscite a trovarlo anche in italiano.


Lego per gli adulti

Non ho mai avuto, nel corso degli studi, dei problemi con la storia, ma penso che le persone meno fortunate di me l’avrebbero trovata una materia non tanto noiosa se comprendesse dei dettagli come quello che sto per raccontarvi. Io l’ho appena scoperto.

Durante la Seconda guerra mondiale il famoso fuoristrada Willys veniva prodotto da due fabbriche: Willys Overland Motors e Ford (quest’ultima chiamò il modello Ford GPW).

All’esercito statunitense le vetture venivano inviate smontate e imballate in grosse scatole di legno. In ogni scatola ci stavano i pezzi di una macchina.

Per l’assemblaggio delle macchine sul campo esistevano delle squadre speciali di meccanici. Le squadre migliori riuscivano ad assemblare un Willys in 3 minuti.

Per i dettagli si veda l’articolo «Jeeps in Crates» della rivista «Army Motors» (PDF, 13 MB).

P.S.: non ho ancora capito se è possibile comprarne «una confezione».


Per chi va a Mosca

Alcune settimane fa ho avuto l’occasione di stilare un elenco di luoghi interessanti da visitare a Mosca. Essendo una persona piuttosto pigra, non mi sarei mai deciso di preparare una cosa del genere per iniziativa propria, ma, per la vostra fortuna, una persona dell’offline mi ha chiesto dei consigli.

Il mio compito era dunque strutturato in due parti:

1) elencare i luoghi da visitare poco (o per niente) noti a un turista medio, escludendo quindi la piazza Rossa, il Bolshoi, la Galleria Tret’jakov, il convento Novodevicij e altre cose simili.

2) elencare i posti per mangiare di qualità.

Ora, finalmente, ho deciso di condividere il risultato del mio lavoro con i lettori: ecco il PDF completo.

Entrambi gli elenchi non sono lunghi in quanto, infatti, devono solamente integrare i vostri impegni turistici tradizionali.


Humor inglese online

Il bellissimo e utilissimo sito Sci-Hub (che ovviamente nessuno di noi si permette di utilizzare), si è poco fa trasferito dal dominio «.io» al dominio «.ac». Per pura curiosità sono andato a vedere di chi fosse quest’ultimo dominio.

Ora devo riconoscere che ai gestori di Sci-Hub non manca l’umorismo: pur essendo assegnato all’Isola dell’Ascensione, il dominio «.ac» viene spesso utilizzato come acronimo della parola «academic». Una buona parte degli accademici di tutto il mondo dovrà sentirsi particolarmente beffata.


Ancora l’Eurovisione

In Russia è nata una barzelletta:

– Sai perché l’Israele non ha vinto l’Eurovisione?

– Perché?

– Perché la finale si disputava di sabato.


Approfondite sempre

Dell’Eurovision Song Contest mi interessa ben poco: come, del resto, di tutti gli altri concorsi di musica diversa da quella classica. A volte, però, la consultazione approfondita dei risultati finali si rivela non una semplice perdita di tempo.

Oggi ho la possibilità di fare un bellissimo esempio che illustra il concetto appena esposto. Come saprete, sabato sera a Stoccolma si è svolta la finale dell’Eurovision 2016. I risultati sono questi:

Se uno decidesse di accontentarsi di queste informazioni, al massimo potrebbe supporre che la vittoria sia stata dovuta alle semplici emozioni politiche della maggioranza dei votanti. L’approfondimento della notizia riserva però due grandissime sorprese.

La sorpresa numero uno si trova sulla scheda «come ha votato la Russia»:
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Conflitti sul lavoro

Quando i bulldozeristi cinesi litigano sul luogo del lavoro, succede quanto nel seguente video:


Cortometraggio russo №2

Per la seconda puntata della mia rubrica cinematografica ho pensato di scegliere qualcosa di vecchio e popolare in (ex-) URSS. Beh, per esempio, posso farvi vedere «Cane Barbos e la corsa straordinaria» (1961, regista Leonid Gajdaj).

Si tratta di un cortometraggio su tre bracconieri che tentano di far stordire il pesce con una esplosione. Un film di facilissima comprensione, direi.

La lista dei lungometraggi di Leonid Gajdaj è composta quasi esclusivamente da commedie non del tutto comprensibili al pubblico al di fuori dall’ex URSS. «Quasi» perché ce n’è una che posso consigliarvi senza problemi: «Ivan Vasil’evic cambia lavoro» del 1973. Se non riuscita a trovarlo in italiano, provate in inglese: «Ivan Vasilievich: Back to the Future».

Alla prossima.


Oggi vi racconto una piccola storia sul funzionamento dell’Esercito russo.

Questo tipo è il tenente-generale Aleksander Shevchenko che attualmente si trova a capo del Dipartimento dei mezzi blindati del Ministero della Difesa russo.

Non chiediamoci, almeno per ora, come faccia a mantenere il proprio incarico portando un cognome ucraino e andiamo avanti.

Questo, invece, è l’ultima versione di UAZ Patriot (modificato dal produttore appositamente per le necessità dell’Esercito):

Evito di farvi vedere la foto del presidente russo Vladimir Putin perché, molto probabilmene, sapete già che aspetto ha.

Quando i tre si incontrano (come è successo, per esempio, ieri nel corso della ispezione da parte di Putin dei nuovi mezzi militari), Shevchenko cerca di aiutare Putin ad aprire la portiera (lato passeggero) della UAZ. Il generale Shevchenko non prende lo stipendio per nulla, si impegna tanto, quindi strappa la maniglia della portiera.

E cerca di nasconderla seguendo la vecchia saggezza russa: le foglie vanno nascoste nella foresta.

Concludo con il video di questa operazione speciale:


Una nuova malattia

Oggi mi sono accorto di avere una (ma non unica) strana patalogia.

In sostanza, ogni volta che ricevo una mail da una donna mai vista nella vita reale, vado cercarla su facebook. Tanto per capire con chi sto scambiando i messaggi scritti.

So di essere stato contagiato, ma sarei anche curioso di scoprire quanto sia diffusa questa mania.