L’archivio del 20 maggio 2016

Cortometraggio russo №3

Uno dei registi russi più conosciuti in Occidente, da quanto ho avuto modo di osservare, è Nikita Michalkov. La notorietà è meritata: in effetti, fino alla fine degli anni ’80 del secolo scorso Michalkov poteva essere considerato un grande regista e attore. Poi, col tempo, è diventato sempre più «strano», strano fino a trasformarsi in uno dei personaggi pubblici russi più ripugnanti. Per fortuna abbiamo la possibilità di ricordarlo come era stato, per quasi due decenni, ai suoi tempi migliori. Eppure l’inizio non era tanto promettente.

Ecco, per esempio, un suo cortometraggio studentesco, «La bambina e le cose» del 1967, su una bambina svegliatasi per prima la mattina dopo una festa. Un lavoro mediocre soprannominato «La bambina in un negozio» dal curatore artistico della classe di Michalkov.

Dei lungometraggi di Nikita Michalkov vi consiglio fortemente «Partitura incompiuta per pianola meccanica» del 1977. Se cercate bene, sicuramente riuscite a trovarlo anche in italiano.


Lego per gli adulti

Non ho mai avuto, nel corso degli studi, dei problemi con la storia, ma penso che le persone meno fortunate di me l’avrebbero trovata una materia non tanto noiosa se comprendesse dei dettagli come quello che sto per raccontarvi. Io l’ho appena scoperto.

Durante la Seconda guerra mondiale il famoso fuoristrada Willys veniva prodotto da due fabbriche: Willys Overland Motors e Ford (quest’ultima chiamò il modello Ford GPW).

All’esercito statunitense le vetture venivano inviate smontate e imballate in grosse scatole di legno. In ogni scatola ci stavano i pezzi di una macchina.

Per l’assemblaggio delle macchine sul campo esistevano delle squadre speciali di meccanici. Le squadre migliori riuscivano ad assemblare un Willys in 3 minuti.

Per i dettagli si veda l’articolo «Jeeps in Crates» della rivista «Army Motors» (PDF, 13 MB).

P.S.: non ho ancora capito se è possibile comprarne «una confezione».