Un altro video simpatico sui selfie. Contrariamente al video precedente sulla questione, quello di oggi dovrebbe dimostrare la loro utilità… Ma è sempre una pubblicità.
L’archivio del febbraio 2016
Tempo fa mi avevano chiesto (nell’offline) di consigliare dei libri sulla storia medioevale russa. Io, naturalmente, ho sempre letto sull’argomento in russo, quindi ho visto il mio compito non solo nel ricordarmi i libri meritevoli di attenzione, ma pure nel capire se siano mai stati tradotti in almeno una delle lingue comunemente conosciute. Alla fine delle ricerche l’elenco dei libri che ho potuto stilare si è rivelato abbastanza breve. In questi giorni ho deciso di pubblicarlo comunque, perché non so se e quando esso possa diventare più lungo.
Vasily Klyuchevsky, «A History of Russia»
Vasily Yan, trilogia «Mongol Invasion» («Genghis Khan», «Baty», «To last Sea»)
Kir Bulychev, «1185 A.D.»
Pavlo Zahrebelnyi, «Epraksiya»
Conosco tante persone che hanno paura di utilizzare i bagni pubblici per il loro livello di pulizia presumibilmente basso. Ovviamente questa paura è più diffusa tra le signore, ma mi è capitato di riscontrarla anche tra alcuni uomini. Quindi oggi condivido una parte della mia smisurata saggezza con tutti i lettori. Gioite!
Tutti coloro che hanno paura di appoggiare il proprio sedere rosa sulla tazza di un water pubblico possono utilizzare quattro strisce di carta igienica disponendole come sulla foto che segue.
Le strisce laterali servono per sedersi; quella che copre l’acqua evita lo sciaberdio d’acqua provocato dalla caduta di certe sostanze; l’ultimo dei quattro pezzi serve agli uomini che non vogliono appoggiare la propria ricchezza su una superficie fredda e/o bagnata.
Vi ho illuminati, vero?
Solo dopo aver imparato a utilizzare i bagni pubblici mi sentii una persona veramente libera. Trovai, infatti, la possibilità di passare fuori casa giornate intere, quindi studiare, lavorare e viaggiare.
P.S.: devo andare a fare le televendite?
La copertina de «The Week» del 30 gennaio 2016. Bella, direi.
(Per coloro che avessero saltato la pubblicazione del rapporto sulla morte di Litvinenko, ecco il link).