L’archivio del 18 gennaio 2016

Continuo a dare i numeri

Settimana scorsa avevo già scritto della differenza tra le cifre ed i numeri: stranamente è sconosciuta a un sacco di gente. Oggi, invece, ho pensato di trattare un altro argomento importante: le approssimazioni.

Quando su un giornale leggiamo una frase del tipo «ogni giorno vengono consumati 2 milioni di litri di benzina» dobbiamo intendere che la valutazione è molto approssimativa. Infatti, possono essere, per esempio, anche 2.214.563 litri.

Quando, invece, un sindacato pubblica una comunicazione del tipo «alla manifestazione si sono presentate più di 1.200.000 persone» si sottintende una precisione unitaria. In questo contesto il numero deve essere interpretato come un intervallo tra 1.200.001 e 1.200.009. E quindi non si capisce perché gli autori del comunicato non hanno avuto la voglia di contare un po’ meglio.

Avrebbero dovuto scrivere «con noi erano 1 milione 200 mila persone». In questo caso è evidente che ci può essere un piccolo errore di conteggio, ma è perdonabile: gli autori del comunicato hanno dato una idea approssimativa sulla quantità dei partecipanti. E allora le parole «più di» non servono proprio.

Quando gli autori dei testi vogliono dare un senso ai propri scritti, scrivono esattamente quello che vogliono dire. Mentre i maniaci del marketing rincoglioniti vogliono dare più enfasi possibile al proprio testo scrivono un sacco di zeri: 000.000.000.000. «L’anno scorso la nostra società ha fatturato 123.000.000.000.000 di euri» — si sentono fichi e se ne fregano del fatto che il testo è diventato illeggibile. In effetti, sono proprio scemi.

Bene, anche la lezione di oggi è finita.