Odio gli editori che mi considerano incapace di intuire il senso di una parola dal contesto in cui è utilizzata.
Sicuramente vi siete accorti più volte anche voi di quegli accenti inutili, senza i quali solo un cretino non avrebbe mai compreso il senso della parola pensato dall’autore. Per esempio:
«Princìpi di riparto delle funzioni di distribuzione delle responsabilità fra gli organi di controllo […]».
Avreste mai pensato che si tratta dei discendenti di una Casa reale? Spero proprio di no.
Gli accenti messi in questo modo sono realmente utili solo in due tipologie dei libri: quelli per i bambini e per gli stranieri. Entrambe le categorie di lettori appena elencate hanno un lessico limitato, quindi devono essere aiutati da semplici indizi tipografici. Mentre quelle persone adulte, dotate d’istruzione e base linguista medi, che arrivano a leggere dei libri adatti alla loro età non hanno bisogno di stampelle grafiche.
Editori! Abbiate stima verso i vostri lettori!