L’archivio del 14 Novembre 2015

10 kg di sale

Oggi va di moda essere solidali con le vittime: meno male.

Oggi va di moda aiutare i meno fortunati: infatti, è giusto.

Oggi va di moda insultare chi pensa diversamente: molto male.

Oggi va di moda non ragionare: che dire?

Ma, soprattutto, è psicologicamente facile cercare di comprendere il mondo circostante partendo dal presupposto che esso è fatto esattamente allo stesso modo in cui siamo fatti noi. Il seguire i modelli pronti ci risparmia un sacco di tempo e forze mentali, ma spesso ci porta a produrre dei risultati nel migliore dei casi mediocri. Nel peggiore dei casi, invece, porta a dei risultati terrificanti.

Oggi va di moda, per esempio, chiedere scusa ai cittadini delle ex colonie europee e cercare di aiutarli fino a ospitarli in Europa. Non va di moda, invece, chiedersi sul perché nei più di cinquant’anni del post-colonialismo non hanno fatto un tubo per stare bene a casa propria. Ebbene, l’essere umano è debole e cerca di adattarsi alla vita impiegando lo sforzo minimo. Se lo metti in condizioni di condurre una vita da mantenuto, egli resterà per sempre un mantenuto. Rinuncerà, addirittura, a tutti i vantaggi di una vita autonoma piena di lavoro duro e risultati eccellenti.

Allo stesso modo in Europa va di moda sentirsi in colpa nei confronti di tutti coloro che vengono dai Paesi poco tranquilli del «resto del mondo» (che in realtà è molto più grande dell’Europa). Va di moda cercare di aiutare queste persone «brave ma sfortunate» fino a cercare di ospitarle in Europa. Non va di moda, invece, chiedersi sul perché nei settant’anni passati dall’ultimo conflitto mondiale non hanno fatto un tubo per stare bene a casa propria.

Per la maggioranza degli europei è più facile e piacevole pensare che «loro» si trovino allo stesso livello di civiltà. Per la maggioranza degli italiani è più facile e piacevole insultare Salvini che ragionare con la testa. «Loro» non sono tutti uguali. «Loro» non sono uguali a noi. Capire che le diversità esistono è molto più importante del dichiarare di essere tolleranti verso le diversità (un’altra moda).

Ogni organizzazione, ogni società, ogni gruppo di persone ha bisogno di acquistare dei membri nuovi per evitare la stagnazione culturale e intellettuale, per evitare la conseguente sconfitta nella concorrenza globale. Allo stesso tempo però, dobbiamo ricordare la capacità della civiltà europea (l’entità che ci interessa oggi) di assimilare gli estranei, a differenza di quanto si pensa solitamente, è limitata. Provate a mettere 10 chili di sale in un litro d’acqua.

Mantenere la stessa politica migratoria in Europa sarebbe una cosa troppo irresponsabile. L’esercito degli invasori è già arrivato. Ha fatto il suo ingresso senza sparare un colpo e ha iniziato la battaglia contro una società che accusa di razzismo tutti coloro che trovano necessario difendersi. Ed è veramente strano che la gente riesca a conciliare nella testa questi due concetti: attribuire ai tedeschi la responsabilità collettiva dell’olocausto e negare ai musulmani la responsabilità collettiva del terrorismo.