L’archivio del marzo 2015

Il castello di Robbio

Poco più di due settimane fa una lettrice, reagendo al mio reportage su Robbio, mi ha segnalato che il castello di Robbio (per le cui condizioni mi ero dispiaciuto) è stato messo all’asta. (Non ho ancora l’autorizzazione di pubblicare il contenuto della sua mail…)

Si tratta di una asta giudiziaria che avrà luogo presso il Tribunale di Monza domani, il venerdì 6 marzo 2015. Il prezzo base per un castello del XIV secolo di 2460 mq è di 698.500 euri. Se non consideriamo le spese di restauro, potremmo dire che è un prezzo più che buono.

Chiunque lo compri (possibilmente già domani), speriamo che ne faccia un buon uso.

A tutti gli interessati che si stanno mangiando le mani per l’impossibilità di tirare fuori 700 mila euro, comunico che oltre al lotto principale ce ne sono altri due. Se ho capito bene il testo dell’annucio, questo pezzo dovrebbe partire da un prezzo base di 33 mila euro (nel mio archivio fotografico si trova di tutto):
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Chi era Boris Nemtsov?
In Italia lo definiscono il «leader dell’opposizione». Ebbene, non lo era. Per una serie di motivi Nemtsov era uno dei rappresentanti dell’opposizione più noti, ma non un leader. L’unico oppositore del regime di Putin che oggi potrebbe realmente aspirare alla posizione di leadership è Aleksej Navalny (quello delle pubblicazioni sulla corruzione, massacrato con dei processi penali inventati). Boris Nemtsov, invece, apparteneva alla epoca dei difficili anni ’90 – quasi un dinosauro – e già per questo poco amato dalla maggioranza dei cittadini. In più, aveva fatto parte della squadra di Boris Eltzin ed era quasi diventato il suo successore disegnato alla carica presidenziale.

Sì: al posto di Putin avrebbe potuto esserci lui. La spiegazione è piuttosto lunga, per ora preferisco di saltarla. Con Nemtsov-presidente la Russia di oggi, molto probabilmente, sarebbe stata uno Stato completamente diverso, ma è andata come è andata. Il fatto che conta è: il primo mandato presidenziale di Vladimor Putin era stato il risultato del lavoro di quella squadra politica, di cui anche Nemtsov aveva fatto parte.


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Il video dell’omicidio

Per me è importante, mentre per la maggioranza di voi molto probabilmente no. Ma dato che su questo sito sono io a fare da redattore, oggi continuo a scrivere dell’assassinio di Boris Nemtsov.

Devo ammettere che sull’unico video diffuso dalla televisione russa non vede proprio un cazzo. La risoluzione è bassa, la scena è troppo lontana, il camion-spazzaneve passa davanti nel momento decisivo, troppe persone passano e tornano sul luogo del delitto senza dei motivi comprensibili. Ma, perlomeno, abbiamo una prima impressione su quanto è accaduto.