L’archivio del ottobre 2014

Un segno divino digitale

Una delle sezioni più visitate del mio sito italiano è quella dedicata alle auto russe. Tante delle sue pagine escono tra i primi risultati di Google, il che mi fa apparire un esperto autorevole in mateira di automobilismo, hehe… Di conseguenza, alcuni visitatori mi scrivono delle mail per chiedermi dei consigli pratici del tipo: «come si risolve il problema XYZ della mia Lada Niva?», «come faccio a passare la revisione con la mia UAZ taroccata?» oppure «c’è un modo di portare in Italia quel furgone russo superinquinante?». Ed io cerco sempre di rispondere in modo più esauriente e utile possibile.

Ma l’ultima mail mi ha sconvolto. Non so per quale motivo, ma un tipo mi ha preso per un commerciante delle automobili russe e/o sovietiche!

Se fuori dalla finestra non ci fosse quella situazione economica-finanziaria un po’ incerta, avrei interpretato la mail in questione come un segno divino. Sì, avrei pensato che qualcuno mi stia indicando un lavoro in cui posso avere successo.
Va beh, torniamo al lavoro quotidiano.


Elezioni per la Rada

Domenica 26 ottobre si sono svolte le elezioni per il Parlamento ucraino (la Rada). Al momento della pubblicazione del presente post sono state scrutinate quasi 90% delle schede. E posso già dire, che i risultati provvisori non presentano alcuna sorpresa.

I partiti che passano lo sbarramento del 5% sono cinque. Tre di questi (che sono pure i primi tre classificati) dovrebbero formare la coalizione di Governo e prendere tra i 250 e 270 mandai tra i 450 disponibili:

Il «Fronte popolare» del premier Yatsenyuk — 22,15%
Il «Blocco del Petro Poroshenko» — 21,77%
Il partito moderato «AutoAiuto» — 10,96%

Cosa significano tali risultati? Solo due cose:

1)Come era facilmente prevedibile, hanno vinto i «filo-occidentali» (già al potere pria delle elezioni) e il partito più critico verso la Russia si trova ora in un leggero vantaggio;

2)Nei rapporti con la Russia non cambierà alcunché. Chiunque vinca le elezioni in Ucraina, non verrà mai preso in considerazione da Putin nel momento in cui ci sarà da prendere una decisione sulle sorti dello Stato Ucraino. In nessun caso, infatti, sarà accettato l’avvicinamento della Ucraina all’Europa o, peggio ancora, alla NATO.

Concludo con una costatazione positiva: dopo 95 anni è stata sancita la fine del Partito Comunista ucraino. A causa della impossibilità di svolgere le elezioni in Crimea e nelle zone «indipendentiste» tra Donetsk e Luhansk, i comunisti ucraini hanno raccolto appena il 3,86% di preferenze.


L’ora permanente

Esiste un determinato insieme delle domande sulla Russia, alle quali mi capita di rispondere (in Italia e, in generale, quando mi trovo all’estero) con una angosciante regolarità. Una di queste è «quante ore di differenza ci sono tra [città italiana][città russa]?» (Un tipo particolarmente intelligente mi aveva chiesto sulle ore di differenza tra l’Italia e la Russia) E meno male che in questo specifico caso il Parlamento russo mi permette di variare la risposta: altrimenti impazzirei.

Nell’aprile del 2011, per esempio, in Russia era stata introdotta l’ora legale permanente. In tal modo era stato ripreso il sistema già adottato in URSS dal 1930 al 1981. Sempre nell’aprile 2011 i fusi orari russi erano passati da 8 a 9.

Da ieri (cioè dal 26 ottobre 2014), invece, l’ora legale è scomparsa «per sempre». Quindi è stato introdotto un nuovo sistema «permanente». E mi sa tanto che non si tratta dell’ultima riforma definitiva. Bene, significa che c’è almeno una domanda costante alla quale non mi stancherò mai di rispondere.

P.S.: i fusi orari russi sono ora 10.


La segreteria d’autore

Ormai non mi ricordo se e quando avevo riso tanto per un video visto su YouTube. Avrei dovuto postarlo già la settimana scorsa, ma l’ho visto troppo tardi… Guardatelo tutto: vedrete un Sting geniale.


Nominato il colpevole

Per quanto riguarda la morte dell’ormai ex amministratore delegato della Total Christophe de Margerie c’è poco da dire. E, soprattutto, non c’è da dire nulla di particolarmente originale.

La sintesi (che dimostra tutta l’assurdità dell’accaduto) è la seguente. L’incidente è avvento al terminal «business» dell’aeroporto Vnukovo, cioè il terminal al quale stanziano e dal quale partono gli aerei delle massime cariche istituzionali russe e dei principali miliardari. Oltre agli appena emersi malfunzionamenti organizzativi, quel terminal ha dei problemi tecnici: si è scoperto che gli automezzi destinati alla manutenzione della pista non sono dotati del sistema GPS. Di conseguenza, i controllori di volo di Vnukovo non hanno un mezzo tecnico per verificare la loro posizione in tempo reale. Sottolineo che si tratta di uno strumento adottato da tempo in tutti gli aeroporti seri del mondo (Russia compresa).

In un primo momento si era pure detto che la notte dell’incidente ci sarebbe stato solo uno stagista a fare da controllore di volo. Se fosse vero non mi stupirei più di tanto, ma non penso: l’applicazione della regola di non lasciare gli stagisti a lavorare da soli è ormai consolidata.

Quello che non mi è piaciuto è la nomina del colpevole facile. Vladimir Martynenko, l’autista del spazzaneve che si era trovato sulla pista, è stato oggi arrestato dal tribunale per due mesi (fino al 21 dicembre). Le sue responsabilità nell’accaduto potrebbero anche esserci state, ma di sicuro non si trovava in quel punto della pista di (sola) propria volontà. Purtroppo, però, gli inquirenti non hanno ancora manifestato l’intenzione di indagare quei dirigenti sugli ordini dei quali viene effettuato il passaggio di una macchina spazzaneve in determinati momenti.


Dov’è il sottomarino

Oggi vi do un consiglio pratico: se volete leggere degli articoli di qualità su quanto succede nei mari in giro per il nostro pianeta, leggete Maritime Bulletin. Ieri, per esempio, è stato pubblicato un bel articolo su quel oggetto sconosciuto che stanno ancora cercando vicino all’arcipelago di Stoccolma.

Per tutti coloro che si limitano al chiedersi se, effettivamente, c’è un sottomarino russo nelle acque svedesi, posso riassumere alcuni passaggi.

1. Sappiamo che il sottomarino c’era stato.

2. Se ora non è più da quelle parti, significa che è riuscito ad andare via da solo oppure è stato trainato dalla nave mercantile Concord. In entrambi i casi, la sua presenza nelle acque svedesi diventerebbe difficile da dimostrare.

3. Se, invece, il sottomarino è ancora lì, tra poco lo sapremo. Perché sembra che si tratti di un sottomarino diesel, quindi un sottomarino che può navigare senza salire in superficie solo per pochi giorni. Poi o sale per arrendersi o affonda per sempre.


Mare e monti

L’autore del video domenicale di oggi è un mancato premio Darwin. Ma almeno ci ha portato un po’ di bellezze scozzesi da ammirare.


L’educazione telefonica

Nell’uso dei telefoni (mobili o fissi che siano) c’è una regola elementare che non tutti, purtroppo, conoscono. E allora mi tocca a pubblicarla:

Richiama sempre la persona che non ha ricevuto risposta (perché l’altra persona non ha risposto oppure il suo numero occupato).

D’altro canto, solo le persone maleducate chiamano nascondendo il proprio numero. Quindi io rispondo alle telefonate anonime solo quando ho tempo e voglia per dire «Vaffanculo!» (e poi mettere giù).


Nell’uso dei telefoni (mobili o fissi che siano) c’è una regola elementare che non tutti, purtroppo, conoscono. E allora mi tocca a pubblicarla:

Richiama sempre la persona che non ha ricevuto risposta (perché l’altra persona non ha risposto oppure il suo numero occupato).

D’altro canto, solo le persone maleducate chiamano nascondendo il proprio numero. Quindi io rispondo alle telefonate anonime solo quando ho tempo e voglia per dire «Vaffanculo!» (e poi mettere giù).


Il Portale è aperto

La legge sullo status speciale dei territori ucraini proclamatesi indipendenti (quelle nelle provincie di Donetsk e Luhansk) è stata trasmessa al presidente Poroshenko per la firma finale. Ed è praticamente certo che verrà firmata.
Non vorrei provocare dei traumi psichici agli idealisti, ma in sostanza l’approvazione e l’entrata in vigore di questa legge non significa alcunché di bello.

Perché la realtà è la seguente. Si ha un territorio, che pur essendo piccolo, non è controllabile al 100% dalle istituzioni ucraine, dotato dei confini con la Russia e l’Ucraina incustoditi e dell’accesso al mare. Un territorio che è invece pieno di personaggi russi e ucraini di dubbia reputazione, i quali per mesi hanno combattuto contro «la banda dei fascisti ucraini» utilizzando le armi russe.

Che fine fanno i territori del genere? Per esempio, fanno la fine del Kosovo di alcuni anni fa, diventando un territorio perfetto per il transito di armi e droga. Una specie di portale interdimensionale, sul quale guadagnano coloro che lo controllano fisicamente. Potrebbe essere utilizzato, per pura ipotesi, al fine di esportare armi agli Stati colpiti da qualche embargo. O per importare delle sostanze dubbie negli Stati confinanti.

Non sono un fan delle teorie di complotto e delle dietrologie, ma in quale altro modo può essere sfruttata una entità territoriale del genere?