L’archivio del agosto 2014

Ice Bucket Challenge

Trovo che l’Ice Bucket Challenge, improvvisamente diventato tanto popolare in tutto il mondo, sia una stronzata colossale. La doccia e la beneficenza sono due cose appartenenti alla vita privata di ognuno, di conseguenza non è tanto bello renderle pubbliche. Infatti, penso che l’igiene personale e l’aiuto ai più deboli sono appartengono a quella normalità quotidiana, della quale non ha alcun senso vantarsi (a meno che non siate degli sfigati che non hanno altri meriti nella vita).

Insomma, scrivo tutto questo solo per presentare il video domenicale di oggi. Si tratta di una raccolta dei fallimenti migliori durante l’esecuzione di Ice Bucket Challenge.


La fotocaccia milanese

Oggi è sabato, quindi nessuno si accorge dei rifiuti fotografici che sto postando. Sì, si sono accumulate un po’ di foto che di recente ho fatto in giro per Milano e ora non so dove utilizzare. Non so se e quando avrò la possibilità di ripetere l’avventura, quindi pubblico quello che c’è.

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Le spiegazioni del Presidente

Nel 2000, sorridendo, aveva detto «E’ annegata».
Nel 2014, con una faccia seria, ha detto «E’ caduto da solo».
Sempre nel 2014 ha detto «Si sono persi». Lo ha detto di quei dieci militari russi che il 26 agosto «per sbaglio» hanno attraversato il confine con l’Ucraina e sono stati fermati dall’esercito locale a 20 chilometri dalla Russia. Cosa posso scrivere di quest’ultimo fatto? Solo due piccole cose.

1. Dire una cosa del genere significa definire il proprio esercito impreparato e non attrezzato si strumenti più basilari.
2. E’ l’unica presenza sul territorio ucraino dei militari russi attualmente in attività accertata al 100%. In tutti gli altri casi si tratta di deduzioni logiche.

Con il secondo punto non voglio sminuire, ne tantomeno negare, il ruolo della Russia nel conflitto in corso. Anche perché si tratta dello stesso genere di dubbio che si era avuto nella prima metà degli anni ’80 sulla presenza dei militari sovietici in Afghanistan. Ma voglio «richiamare all’ordine» i giornalisti, «chiedendo» a loro di parlare solo di fatti accertati.


Turisti russi in diminuzione

Negli ultimi giorni ho sentito e letto tanto sulla diminuzione dei turisti russi in Europa e non solo. In tutti i comunicati che mi sono capitati il fenomeno è ricondotto alla guerra di sanzioni tra l’Occidente e la Russia. Per l’ennesima volta i giornalisti – in questo caso occidentali – si sono dimostrati poco informati e incapaci di ricercare le informazioni. Ora vi spiego tutto io.

In sostanza, i turisti russo sono diminuiti per due motivi. In primo luogo, nel giugno del 2014 è stato imposto un divieto informale di fare i viaggi all’estero per i funzionari pubblici russi. Per ora, sottolineo, il divieto non si estende a tutti i dipendenti pubblici (il 25% dei lavoratori russi), ma solo ai funzionari di vari livelli, i poliziotti ed i militari. Si tratta dunque delle persone benestanti: i loro redditi legati allo sfruttamento del posto di lavoro sono piuttosto alti (lo stipendio non va considerato perché basso).

Lo stesso divieto informale di viaggiare all’estero era già in vigore da circa un anno per i massimi dirigenti del Comune di Mosca.

In secondo luogo, pure in Russia la gente comune ha cominciato ad avere paura di spendere troppo. Ne hanno contribuito anche le recenti auto-sanzioni russe in materia alimentare che hanno accelerato la crescita dei prezzi già in corso da diversi mesi.

P.S. I più informati dei miei lettori avranno probabilmente sentito parlare della lunga serie di fallimenti che negli ultimi mesi ha colpito i principali tour operator russi. Succede sempre per il divieto di viaggiare di cui sopra. Tutti i dipendenti pubblici in generale, essendo per la loro natura delle persone pigre e tecnologicamente quasi analfabeti, sono oggi quasi gli unici clienti dei tour operator.


Prova, 3, 2, 1…

Con il presente post vorrei fare una importante (probabilmente solo per me) comunicazione. Il mio blog personale si trasferisce sul mio sito e da oggi verrà aggiornato con nuove pubblicazioni all’indirizzo eugigufo.net/it/blog/

Il trasferimento è dovuto a una lunga serie di motivi tecnici che vi risparmio. L’importante è avvisare i lettori costanti.

In ogni caso, i post più importanti verranno doppiati «in tempo reale» anche sul mio vecchio blog su LiveJournal al fine di facilitare la vita a tutti coloro che sono abituati a seguire i propri autori preferiti su quella piattaforma.

Ripeto ancora una volta il nuovo indirizzo del blog: eugigufo.net/it/blog/

Restate in linea.