L’archivio della rubrica «Video»

Bucha 2023

In settimana mi era capitato di vedere delle foto in un certo senso ottimistiche sulla ricostruzione di Bucha (non c’è bisogno di spiegare dove sia) dopo il ritiro delle forze militari dei nazisti (di quelli veri). Ma con voi condivido quelle immagini in qualità video. Perché mi andava così…

Arriverà il giorno giusto anche per le altre località ucraine.


Ma chi sarà stato?

Pare che ieri nella regione russa di Bryansk (confina con l’Ucraina e la Bielorussia) siano stati abbattuti ben quattro velivoli militari russi: due elicotteri Mi-8, un bombardiere Su-34 e un caccia Su-35. Con una certa soddisfazione posto una prima raccolta dei video girati dai residenti locali:

Sicuramente molto presto scopriremo dei dettagli interessanti.


A chi sta urlando?

Avete sicuramente già visto questo video. Ma io lo conservo nella speranza di capire, prima o poi, se Prigozhin si stia rendendo conto di rivolgersi anche a se stesso (e non solo ai personaggi che chiama e non chiama per cognome).

Anche se spero di avere, prima o poi, delle cose più allegre di cui pensare.


Nelle zone dei combattimenti

In settimana si era diffusa una nuova «notizia» sulla nuova presunta «visita di Putin in una zona dei combattimenti in Ucraina». In base ai video ufficiali, le zone dei combattimenti avrebbero questo aspetto:

Esatto: filmati girati non si capisce bene dove e quando, ma sicuramente più lontano possibile dal fronte.
Provate a fare un confronto con i video sulle visite di Zelensky che vi è capitato di vedere fino a oggi.


Le strade per Bakhmut

Il video domenicale di oggi è dedicato alla situazione su quelle strade che collegano ancora la città di Bakhmut al resto della Ucraina non invasa. Quelle poche strade vengono utilizzate quotidianamente per portare tutto il materiale necessario in città e portare dalla città i feriti.

P.S.: buona Pasqua, ortodossi…


Una scena pietosa

Il video di oggi potrebbe essere visto all’infinito…
Il 5 aprile Putin ha ricevuto le lettere credenziali dai nuovi ambasciatori di 17 Stati e poi ha pronunciato un discorso davanti a loro… Evidentemente, si aspettava degli applausi, che «per qualche motivo» non sono arrivati. Di conseguenza, si mette a salutarli a più riprese, cercando di suggerire che possono/devono applaudirlo: ma niente, non lo fanno… Il tutto appare tanto pietoso da risultare divertente.

Sospetto che in molti abbiano già visto questo video, ma non ho potuto non postarlo per ricordo.


Tristezza

Il 1 di aprile è passato, ora tentiamo a controbilanciare tutti gli scherzi riusciti (e non) fatti agli (o dagli) altri. Io lo faccio con un video nella consueta rubrica domenicale.
In realtà, più volte avevo già pubblicato questo video e, alla prima occasione, qualcuno mi aveva detto che esso sarebbe di una tristezza indescrivibile. Quindi ve lo ripropongo.


La non proliferazione

La notizia dei missili russi in Bielorussia non mi sembra tanto preoccupante dal punto di vista della sicurezza del nostro pianeta (è più preoccupante la disponibilità di quei missili nelle mani sbagliate di sapete chi). Quindi volevo solo constatare: il discorso idiota sull’uranio era di fatto solo una introduzione, un pretesto. Nella mia testa avevo ipotizzato una cosa del genere, ma la logica mi era sembrata troppo primitiva pure per il ricercato Putin.

Ovviamente, spera che tutti si spaventino fino lasciargli l’Ucraina…


Il video dell’anno

Alla data odierna è il video dell’anno (gli ucraini avrebbero detto che è il video dei nove anni perché si sentono in guerra dal momento della annessione della Crimea):

Io non sono ucraino, quindi ho solo la voglia di metterlo in loop.
P.S.: non so se lo avete già letto, ma il film «Navalny» di Daniel Roher – vincitore dell’Oscar nella categoria «miglior documentario» – a partire dal 22 marzo sarà visionabile al cinema, mentre per ora è disponibile solo online.


Bakhmut vista dall’alto

Quello di oggi è un breve video sullo stato attuale della città di Bakhmut. In teoria sapevamo già degli effetti della guerra in corso, ma dopo la visione di questo video sembra ancora più inconcepibile il fatto che rimangano ancora ben quattromila civili in città (su 70 mila dei tempi della pace).

E, ovviamente, non dimentichiamo che almeno all’inizio tutto questo si chiamava «liberazione».