La seconda cosa che mi viene in mente relativamente a questa scena nello Studio Ovale è: nemmeno la persona più ignorante nelle questioni della diplomazia avrebbe erroneamente fatto una merdata del genere davanti ai giornalisti. Di conseguenza, è logico presumere che si siano messi d’accordo in anticipo di «umiliare» Zelensky davanti alle telecamere. Ovviamente, Zelensky non poteva accettare un accordo del genere, dunque si sono messi d’accordo quelli della parte americana. Male, ora (ora?) sappiamo che per almeno quattro anni lo Stato più potente del mondo sarà guidato dalla gente così.
Ah, no: la prima cosa che mi viene in mente relativamente a questa scena nello Studio Ovale non è pubblicabile.
A questo punto si potrebbe aggiungere, in sintesi, che gli USA si sono volontariamente ritirati dalla loro posizione di dominio mondiale. Si dovrà risolvere i problemi senza di loro (quindi no, gli ultra-sinistrosi non devono festeggiare), ma questo è un grosso argomento a parte.
L’archivio della rubrica «Video»
Nel corso della intervista registrata il 19 febbraio, la corrispondente della BBC sinceramente non capisce perché questo coglione abbia improvvisamente deciso di fingersi un idiota, come se qualcuno non sapesse chi ha iniziato la guerra in Ucraina. Mentre il tipo, dal suo punto di vista logicamente, dice che con gli americani il trucco ha finalmente funzionato: ora pure loro dicono che è stato Zelensky a iniziare la guerra e che la Russia non è l’aggressore (a meno qualche giornalista non insista particolarmente con una domanda diretta a Trump). Quindi può tranquillamente fare delle risate cretine:
P.S.: lo so, pare che attualmente ai «diplomatici» russi sia vietato sapere l’inglese – la pronuncia compresa –, ma questo è un argomento a parte.
Proprio in questi giorni della conferenza di Monaco vi ricordo che l’ex ambasciatore statunitense in Russia Michael McFaul è uno dei personaggi da seguire:
Ovviamente, da seguire nei limiti del tempo disponibile…
Non penso che sia il momento migliore per realizzare dei film apparentemente (apparentemente perché non l’ho ancor visto) cretini su un personaggio realmente pericoloso, ma non posso mica comandare tutti…
Ma almeno dal trailer sembra capire che gli autori vedono il personaggio come un piccolo uomo sfigato che si vuole vendicare con il mondo per le proprie sfortune precedentemente subite: effettivamente, può essere così anche nella vita reale.
Ehm, però anche la seconda metà della giornata è finita, ma non è stata posta fine alla guerra: che strano…
In realtà, quando aveva detto di riuscire a farla finire in un giorno, non era stato molto chiaro quando sarà precisamente quel giorno. Potrebbe dire «lo faccio in un giorno, il sabato 26 gennaio 2137».
The Guardian ha pubblicato un video interessante che confronta le aree colpite dal fuoco a Los Angeles prima e dopo l’incendio:
So in quale settore lavorano le persone che festeggiano guardando i video del genere.
Il video più importante – nell’ottica delle notizie dal mondo – dell’ultima settimana è questo:
Quando avrò abbastanza tempo libero, cercherò degli esempi di contratti di assicurazione degli immobili a Los Angeles: giusto per arricchire il mio arsenale di scuse.
Questo sabato posso fare uno esperimento e consigliarvi non un testo da leggere, ma una intervista ascoltare.
Il fatto che in settimana il noto podcaster statunitense Lex Fridman (nato in Tagikistan, cresciuto tra Mosca e Kiev, diventato quello che è diventato negli USA) ha pubblicato una lunghissima intervista con Vladimir Zelensky. Dal punto di vista dei contenuti è una intervista in alcuni punti un po’ strana (per esempio, i primi circa quindici minuti potrebbero sembrare addirittura noiosi), ma merita comunque di essere sentita perché comprende tutto quello che Zelensky vuole comunicare, in un modo argomentato, al mondo esterno. Si capisce dunque non la sua persona, ma la sua funzione e il modo in egli stesso la vede. Potrebbe essere utile avere questa comprensione a) dalla fonte diretta e b) aggiornata al momento storico corrente. Se l’intervista vi sembra troppo lunga (vi capisco benissimo, non ho ancora sentito un sacco di interviste potenzialmente interessanti proprio a causa della lunghezza), vi ricordo che non siete obbligati a fissare lo schermo per tutta la sua durata: potete sentire l’audio mentre svolgete qualche compito della vostra vita quotidiana.
Inoltre, grazie all’AI avete la possibilità di sentire l’intervista tradotta in inglese con le voci quasi identiche a quelle originali. Questo è possibile soprattutto alla prima professione di Lex Fridman: computer sciences e lo sviluppo dell’AI presso Google (anche all’epoca si specializzava nello sviluppo delle automobili a guida autonoma).
P.S.: Lex Fridman è diventato famoso con le interviste agli scienziati, ma spesso intervista anche i personaggi di altri ambiti.
Il primo video dell’anno riguarda una tematica tradizionale: i fuochi d’artificio di Capodanno 2025 delle varie città del mondo.
Meno male che qualcuno li sa fare.