L’archivio della rubrica «Viaggi»

Il punto di vista

Il giorno in cui avrò un bisogno assoluto di un biglietto gratuito per Mosca, pubblicherò la foto seguente accompagnata dal commento «è così che voglio guardare le città italiane!».

Ah, la città nel visore è Erba. Il relativo reportage verrà pubblicato al più presto.


Magenta, 7 dicembre 2015

Settimana scorsa vi avevo promesso di pubblicare a breve un reportage serio su Magenta. Oggi mantengo la promessa: ecco il link per voi.

Da illustrazione al presente post farà la foto di una delle più belle cose viste a Magenta: un elegante palo elettrico.


Pianificazione dei viaggi

Al giorno d’oggi sul mio sito sono disponibili 56 reportage fotografici, nei quali ho descritto 45 città e paesi italiani. Tutte queste località sono facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici: di solito a un viaggiatore proveniente da Milano (come nel mio caso) è sufficiente il treno per raggiungerli e solo in 4 casi è necessario trasbordare su un autobus di linea nella città dalla stazione ferroviaria più vicina alla destinazione. Ma, in ogni caso, si tratta sempre dei viaggi semplici da compiere.

Uno dei motivi che mi hanno spinto a raccontare agli italiani dei miei viaggi nelle città italiane è la voglia di indurli a capire che per viaggiare non servono ne troppi soldi ne troppo tempo. Basta avere l’interesse verso la scoperta dei luoghi nuovi. Viaggiare non è impegnativo perché chiunque è in grado di dedicare una [mezza]giornata allo studio di una città vicina alla propria. E non è nemmeno costoso perché basterebbe alzare il culo dal divano, uscire di casa e prendere il treno, la macchina o la bicicletta.

Quindi oggi vi fornisco un suggerimento prezioso su come pianificare i propri viaggi con i mezzi pubblici. I due semplicissimi passaggi sono questi:

1)Controllare il sito delle ferrovie – i suggerimenti della form «Biglietti» vi diranno se località di vostro interesse è servita dai treni, mentre i risultati della ricerca forniranno gli orari (il biglietto può essere acquistato anche alle casse tradizionali);

2)Se non è possibile arrivarci con il treno, consultate il sito percorsokm.it – esso, in base alle località di partenza e di destinazione, calcola la combinazione dei mezzi pubblici ottimale (funziona un po’ come il sito della milanese ATM). Ora spiego il suo funzionamento sull’esempio del viaggio da Milano a Lovere.

Prima di tutto, inserite i nomi delle due località e selezionate la modalità di viaggio:

Una volta cliccato sul pulsante «calcola percorso», consultate la tabella grigia che comparirà sotto la mappa:

Ecco, è tutto qui. Ora non avete più scuse: sapete come raggiungere qualsiasi località abitata d’Italia.


Mede, 1 agosto 2015

Il 1 agosto, essendo un po’ stanco di vedere le città di montagna, ero andato a Mede (in provincia di Pavia). Oggi è arrivato il momento di pubblicizzare il relativo fotoracconto.


Lovere, 25 luglio 2015

E’ pronto il racconto sulla mia visita a Lovere.


Tirano, 18 luglio 2015

Ebbene, penso che sia arrivata l’ora di pubblicizzare il mio reportage su Tirano (in provincia di Sondrio).

Se vi interessa, sfruttate le ultime settimane di bel tempo per andare a farci un giro oppure programmate il viaggio per i tempi migliori.


Balcone d’ingresso

Sabato 18 luglio ero stato di passaggio a Tirano: il relativo reportage fotografico è quasi pronto, ma forse mi conviene pubblicarlo non prima della fine agosto. Infatti, ci troviamo ora in un periodo di viaggi vissuti in prima persona, molto più interessanti di quelli visti sullo schermo di un computer.

Oggi, dunque, mi limito a pubblicare solo una foto. Una foto che testimonia quanto siano incomprensibili alcuni geni di architettura.

Che roba è? E’ una porta d’ingresso preceduta da un gradino un po’ troppo alto? Oppure il proprietario della casa, avendo paura dei ladri, si porta dietro la relativa scala? Oppure è in realtà solo un balcone «senza frontiere»?

Illuminatemi sulle reali motivazioni di questa scelta architettonica!


Armarium

Sto scoprendo in questo periodo il bellissimo libro di Henry Petrosky «The Book on the Bookshelf». Si tratta di uno studio sulla evoluzione del libro (inteso come oggetto) e della libreria: sembra interessante ma voglio finirlo prima di essere sicuro di poterlo consigliare a voi.

Perché ne scrivo già ora? Perché nel libro in questione ho trovato una preziosa informazione da aggiungere al mio racconto sul monastero di Certosa di Pavia pubblicato nel 2012.

Sulla foto che segue vedete una parte degli interni di una cella. A interessarci sono i ripiani a sinistra del camino:

Ebbene, questa rientranza è la versione monasteriale dell’armarium, cioè una libreria chiudibile a chiave, molto diffusa all’epoca dei Codici. In origine serviva per conservare in sicurezza, anche dai monaci-«colleghi», i preziosi manoscritti presi in prestito dalla biblioteca comune. L’armarium personale era dunque sempre dotato di uno sportello (si vedono ancora i resti delle cerniere) e le pareti rivestite in legno (per proteggere i manoscritti dalla umidità).

Nelle celle dei monaci, in tutti i monasteri europei, gli armarium erano sempre (o quasi) attrezzati nelle apposite rientranze delle pareti e fatti già al momento della costruzione della cella. Non sono da confondere con gli armarium delle biblioteche (dei veri e propri armadi chiudibili a chiave), con le antiche casse per i libri o addirittura con i mobili dell’età romana.

E con questo posso concludere la lezione di storia di oggi.


Remondò, 1 giugno 2015

E’ pronto il fotoracconto sulla mia visita a Remondò.


Gambolò, 1 giugno 2015

E’ pronto il fotoracconto sul mio viaggio a Gambolò.