Come molti di voi sanno, in quasi tutte le stazioni ferroviarie italiane sono presenti in una quantità abbondante i cartelli con la scritta «vietato attraversare i binari».
Come alcuni di voi hanno potuto osservare, i suddetti cartelli non producono alcun effetto sulle persone incapaci di percorrere pochi metri fino al sottopassaggio. I dirigenti della stazione ferroviaria di Brescia hanno dunque sforzato i loro potentissimi cervelli e hanno presentato al mondo questa soluzione:
Non so quale categoria degli amanti del rischio possa essere ostacolata da questa catena di plastica posta a una altezza di circa 50 centimetri dal suolo (ma forse anche meno). Quelli con le valigie? Sono già disposti a superare i dislivelli tra le banchine e i binari. Quelli con un handicap? Non attraversano i binari nemmeno nelle condizioni «normali».
Insomma, rimango in dubbio.
L’archivio della rubrica «Viaggi»
Periodicamente riscopro che non tutte le persone sanno come pesare i bagagli con una semplice bilancia del tipo «pesapersone» da casa. In effetti, molto spesso non si riesce ad appoggiare sulla bilancia una valigia/borsa/zaino in modo che non cada o che non schiaccia su un lato della bilancia più che su un altro.
Eppure il metodo di pesare i bagagli è semplicissimo.
Bisogna salire normalmente sulla bilancia e misurare il proprio peso. Poi scendere dalla bilancia, azzerare il valore, prendere in mano il bagaglio, risalire sulla bilancia e misurare di nuovo il peso. Facendo la differenza tra i due valori ottenuti, scoprite facilmente il peso del vostro bagaglio.
Come avreste fatto senza la mia smisurata saggezza?
All’inizio del dicembre 2016 ero stato contattato da un ingegnere che mi aveva chiesto l’autorizzazione per una eventuale pubblicazione di due mie fotografie su una rivista specializzata. Aveva manifestato l’interesse, tra l’altro, per la foto della manichetta per l’acqua per le locomotive a vapore che io avevo pubblicato sul mio fotoracconto dedicato a Breno.
Naturalmente, avevo autorizzato la pubblicazione. Tutte le foto di cui sono autore possono essere pubblicate su carta o web se accompagnate dal mio nome e dal link al mio sito.
La rivista specializzata si chiama «Il mondo ferroviario», costa 7,50 euro e non so bene dove possa essere comprata (nelle edicole normali non l’ho mai vista). Di conseguenza, non so nemmeno se abbiano mai pubblicato le mie foto (non ho più avuto delle comunicazioni ufficiali). Se qualcuno di voi lo sa, mi faccia sapere!
In compenso, posso comunicare con tutto il mondo – e non solo quello ferroviario – attraverso il proprio blog. Esattamente con questo potentissimo mezzo di comunicazione vi informo oggi di un’altra grande notizia: ho trovato una manichetta per l’acqua per le locomotive molto più interessante di quella vista a Breno. Si trova a Casalmaggiore (in provincia di Cremona). Eccola:
Anzi, ce n’erano ben due, entrambe conservate benissimo. Avevano entrambe i lampioni e, in un caso, pure l’accesso al pozzo di servizio.
Pure la catena con il cui aiuto si girava la canna è al suo posto.
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Ho appena scoperto un sito fighissimo: «Passport Index». Esso permette di vedere la classifica della utilità di tutti i passaporti del mondo, confrontarli tra loro, vedere le possibilità che questi concedono.
Cliccando sulla immagine di un qualsiasi passaporto, è possibile vedere le sue caratteristiche dettagliate. Ecco, per esempio, il passaporto italiano e il passaporto russo.
Possiamo pure confrontarli.
Un artista che volesse creare un monumento alla carta (intesa come un supporto fisico per la registrazione dei dati) può trarre l’ispirazione da questa installazione che ho scoperto poche settimane fa a Mortara.
Infatti, gli annunci di carta e, purtroppo, le lettere cartacee sono [stati] i primi a morire.
I giornali cartacei stanno per seguirli.
È pronto il rapporto fotografico sul mio viaggio a Garlasco. Trovare delle cose interessanti da farvi vedere non è stato proprio un «gioco da ragazzi».
Due settimane fa, il 5 ottobre, la ferrovia Transiberiana aveva compiuto 100 anni.
Oggi riprendo l’argomento per comunicarvi che esiste un percorso alternativo (e molto più estremo) per andare da Mosca a Vladivostok in treno. Ebbene, la distanza tra le due città è di 6430 km (in linea retta) ed è possibile percorrerla utilizzando esclusivamente i treni locali. Certo, ci vogliono tempo, coraggio, pazienza e forza fisica, ma il risultato potrebbe essere grandioso.
Infatti, anziché vedere la parte non esattamente più interessante della Russia dal finestrino del treno della Transiberiana, potreste fare una emersione totale nella etnografia russa. Quindi vedere un sacco di gente semplice che si sposta per i propri fatti quotidiani, studiare le piccole stazioni e le biglietterie, i percorsi da una stazione dall’altra nelle grandi città, gli alberghi e i dormitori etc. Secondo me potrebbe essere una bellissima avventura, ma da provare necessariamente in compagnia di una persona madrelingua (altrimenti nel migliore dei casi non riuscite a prendere nemmeno un quinto dei biglietti necessari).
Io, intanto, elenco le località/stazioni nelle quali dovrete cambiare il treno per raggiungere Vladivostok con i treni locali:
Mosca — Čerusti — Vekovka — Murom — Arzamas — Sergač — Kanaš — Kazan — Vjatskie Poljany — Iževsk — Sarapul — Černuška — Krasnoufimsk — Družinino — Ekaterinburg — Tjumen’ — Vagaj — Išim — Nazyvaevskaja — Omsk — Tatarskaja — Barabinsk — Novosibirsk — Bolotnaja — Taiga — Mariinsk — Bogotol — Černorečenskaja — Krasnojarsk — Ujar — Ilanskaja — Tajšet — Nižneudinsk — Tulun — Zima — Čeremchovo — Irkutsk — Sljudjanka — Mysovaja — Ulan-Udė — Petrovskij Zavod — Chilok — Mogzon — Čita — Karymskaja — Šilka — Černyševsk — Zilovo — Ksenievskaja — Mogoča — Amazar — Erofej Pavlovič — Uruša — Skovorodino — Taldan — Magadiči — Tygda — Šimanovskaja — Belogorsk — Bureja — Archara — Obluč’e — Birobidžan — Chabarovsk — Vjazemskaja — Bikin — Ružino — Ussurijsk — Vladivostok
In totale sono 69 località, compresi i punti di partenza e di arrivo.