Come è già successo l’anno scorso – per dei motivi in parte largamente noti –, anche questo mio agosto è stato caratterizzato dai viaggi turistici abbastanza «smart». In particolare, nelle due settimane passate mi sono limitato allo studio delle montagne e di alcuni centri abitati nella zona di Lecco. Si è trattato comunque di una esperienza molto positiva. Appena trovo del tempo per selezionare le foto e scrivere i testi, ne parlerò, come da tradizione, nella sezione «viaggi» del mio sito. Già ora, però, vorrei mettere in evidenza una questione utile ai turisti e ai gestori delle infrastrutture turistiche.
Qualcuno dei presenti potrebbe conoscere il sentiero del Viandante: un bellissimo percorso di montagna che permette di camminare per quasi 50 km da Lecco a Colico lungo la sponda orientale del lago di Como. È un percorso in alcuni tratti facile e in altri abbastanza impegnativo, in alcuni tratti sarebbe anche adatto per le passeggiate relativamente tranquille con tutta la famiglia e in altri è un vero sentiero di montagna (che passa in mezzo alle foreste, sulle rocce e sui bordi dei dirupi). Ma è sempre un sentiero bellissimo che consente di visitare diversi paesi, borghi e castelli, stare in mezzo alla natura e contemplare dall’alto – a volte molto dall’alto – il lago di Como.
Ma, porco innominabile, lo stesso sentiero ha anche un grandissimo difetto: i segnavia fatti un po’ a cazius. A volte, per esempio, i segnavia spariscono improvvisamente proprio nei punti decisivi. Così, a Bellano, in mezzo a un incrocio periferico, troviamo un cartello con il nome del sentiero, ma non la freccia: quindi i turisti sono costretti a vagare per il paese a caso, in cerca di qualche altro indizio (ho incontrato diverse persone ugualmente disorientate e ho avuto l’occasione di dimostrare di non essere il caso più disperato al mondo…). Una situazione simile si osserva sul territorio di Fiumelatte (una frazione di Varenna) dove i segnavia sono posizionati talmente male da indurre un turista medio ad abbandonare il sentiero e finire sulla strada provinciale che passa molto più in basso.
Di conseguenza, ho ben due inviti da proclamare.
Prima di tutto, invito tutti gli amanti delle camminate a procurarsi in anticipo una buona mappa topografica e, in ogni caso, a mantenere sempre la massima concentrazione per riuscire a fare tutto il Viandante – o almeno il pezzo prescelto – senza sbagliare fastidiosamente strada.
In secondo luogo, invito gli addetti alla manutenzione del sentiero Viandante (ma esistono?) a risolvere, finalmente, la situazione brutta con i cartelli. Perché per ora sono gli escursionisti esperti (e tanto gentili) a salvare i propri colleghi futuri: lo fanno aggiungendo delle indicazioni utili ai cartelli incompleti esistenti con un pennarello:
Oppure indicando le destinazioni più cercate (si veda la freccia in alto) per non costringere qualcuno a fare chilometri di salite e discese in qualche direzione sbagliata:
Ma alcuni dei problemi critici descritti prima esistono ancora.
Detto tutto questo, ribadisco che il sentiero del Viandante è un percorso bellissimo sia dal punto di vista turistico che quello sportivo. Lo consiglio a tutte le persone adulte con le gambe forti e il carattere adatto.
L’archivio della rubrica «Viaggi»
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Chiavenna di agosto, quindi sul mio viaggio probabilmente più «sportivo» degli ultimi anni.
So che scriverlo oggi sembra quasi una presa in giro, ma…
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Novara di metà agosto 2020 (quando non c’erano la possibilità e forse l’opportunità di andare in molti luoghi più lontani).
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sul mio primo viaggio turistico del dopo lockdown: quello a Canzo (in provincia di Como), fatto l’1 giugno 2020.
È stato bello tornare alla vita completa (beh, quasi completa)…
Esiste una grande varietà di modi più o meno logici di scegliere le destinazioni dei propri viaggi.
Si può andare a vedere le grandi città famose (purtroppo la maggioranza delle persone ci va solo per cercare la conferma di quello che già sapeva o pensava di sapere su quelle città).
Si può andare al mare e passare giorni o settimane a fingere di essere una foca «del sud» (con le relative necessità e capacità cerebrali).
E poi si può tentare di scoprire qualcosa di completamente nuovo. Io, perseguendo tale scopo, per alcuni anni ho «spiato» le rare foto dei miei contatti su Facebook oppure, abbastanza spesso, ho scelto a caso delle città sconosciute sulla mappa. Il trucco della mappa, però, richiede una certa fortuna. Di conseguenza, ho sempre cercato una via alternativa.
Ebbene, la settimana scorsa un lettore, forse involontariamente, mi ha suggerito un interessante metodo di scelta. Dal 1998 esiste il riconoscimento del Touring Club Italiano chiamato «bandiera arancione»: si tratta di un riconoscimento di qualità turistica-ambientale conferito ai piccoli comuni italiani dell’entroterra. Al giorno d’oggi sono 247 le località che hanno la bandiera arancione, io per ora ne ho visti pochissimi. Ma, studiando alcuni rappresentanti della lista scelti a caso, ho capito che la lista dei detentori della bandiera arancione è una ottima fonte di ispirazione. Molto più interessante e ampia dei «borghi più belli d’Italia».
Spero che a qualche lettore questo suggerimento si riveli interessante e utile quanto a me ahahaha
È un po’ strano scriverlo in questo periodo – sembrano quasi le memorie di una vita passata – ma…
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Oggiono (in provincia di Lecco) di dicembre.
Finalmente il 2019 è chiuso anche dal punto di vista dei viaggi da raccontare.
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Teglio (in provincia di Sondrio) di dicembre.
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Venezia ad agosto.
Per ovvie ragioni ho evitato di tentare a raccontare tutto ciò che ho visto in un unico articolo.
Non volevo trascinarmi almeno questo debito nel 2020…
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Lodi Vecchio a luglio.
Si avvicina il periodo tradizionale delle vacanze (o siete già in vacanza?), quindi è il momento di ricordare i vecchi trucchi: