L’archivio della rubrica «Russia»

Ricorso archiviato

Il tribunale municipale della città russa di Salekhard ha archiviato il ricorso presentato da Lyudmila Navalnaya, che chiedeva l’apertura di un procedimento penale per l’omicidio di suo figlio Alexey Navalny nella colonia penale (16 febbraio 2024). Archiviando il ricorso, il giudice ha affermato che il rifiuto di avviare il procedimento «non pregiudica i suoi [di Lyudmila Navalnaya] diritti e interessi».
Voi potreste stupirvi, mentre io ormai sono abituato a questa logica adottata dal giudice russo. La logica secondo la quale, per esempio, doveva essere Alexey Navalny a presentare il ricorso.


Gli “Iskander” al confine

Sul lato russo del confine russo-polacco (nella regione di Kaliningrad) sono comparsi dei missili «Iskander»:

L’obiettivo di questa provocazione (come di quella dei droni) sarà quello di aumentare le forniture di armi alla Polonia e ai Paesi baltici per vedere una riduzione delle forniture alla Ucraina? Potrebbe anche essere, ma mi sembra una idea troppo complessa per i gerarchi russi attuali. È molto più probabile che stiano semplicemente facendo «i fighi».


Il Ministero della «Difesa» della Federazione Russa ha dichiarato che nella notte del 10 settembre le truppe russe hanno condotto un attacco massiccio con armi di precisione e droni contro impianti del complesso militare-industriale in diverse zone del territorio ucraino. Poco dopo le autorità polacche hanno dichiarato che durante l’attacco notturno contro l’Ucraina diversi droni russi hanno violato lo spazio aereo del Paese e sono stati abbattuti dalla aviazione della NATO (caccia polacchi F-16, caccia olandesi F-35 e aerei da ricognizione italiani AWACS).
Il Ministero della «Difesa» della Federazione Russa ha commentato così la dichiarazione delle autorità polacche:

Non erano previsti obiettivi da colpire sul territorio polacco. La gittata massima dei droni russi utilizzati nell’attacco, che avrebbero attraversato il confine con la Polonia, non supera i 700 chilometri. Ciononostante, siamo pronti a consultarci con il Ministero della Difesa polacco su questo tema.

Spero che il Ministero della Difesa polacco, anche senza alcuna consultazione, riesca a far capire che l’uso dello spazio aereo, anche senza pianificare obiettivi da colpire, significa di fatto tentare di far partecipare nella guerra dalla propria parte. E come ci è stato ripetutamente comunicato dai propagandisti filo-Cremlino, in Ucraina l’esercito russo sta combattendo contro l’Occidente e contro la NATO, cosa su cui i paesi dell’Europa orientale, logicamente, sono pienamente d’accordo con i propagandisti russi (e stanno agendo di conseguenza, come abbiamo visto).
«Volete davvero approfondire questo argomento?», chiederà il Ministero della Difesa polacco.


Il 19-esimo tentativo

L’ANSA comunica che la Commissione europea, preparando il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, sta discutendo la possibilità di introdurre ulteriori restrizioni al rilascio di visti turistici ai russi.
In base ai dati più recenti che ho visto, il 47% dei russi (quindi 47% dei 146 milioni totali) ha un passaporto per l’estero (in Russia anche il documento di identità si chiama passaporto, ma «per interni»). Allo stesso tempo, nei primi 6 mesi del 2025 i russi hanno fatto 13,7 viaggi all’estero: meno di mezzo percento di questi viaggi erano nell’UE.
La domanda da fare alla Commissione europea: quanti russi si accorgeranno di questa sanzione? Un’altra domanda: è una sanzione contro chi? Il famoso turista di nome Vladimir se ne accorgerà?
Ma supponiamo che sia una sanzione mirata ad aumentare la consapevolezza dei russi circa la guerra in Ucraina: bene, rivediamo allora i numeri riportati poco sopra. Tra quelle decine di migliaia di turisti russi che nei primi sei mesi del 2025 hanno visitato almeno uno Stato dell’UE, sicuramente ci sono anche delle persone che appoggiano la guerra oppure la ignorano. Ma tutti insieme fanno due cose: 1) portano i soldi fuori dalla economia russa, 2) involontariamente si sottopongono al soft-power europeo (quindi ai valori contro i quali Putin sta conducendo la propria guerra).
Mentre i membri della Commissione europea continuano a non sapere (e non voler sapere) quali sanzioni servono realmente. Si inventano qualcosa tanto per far vedere di fare qualcosa. È un classico comportamento burocratico.


La lettura del sabato

L’articolo consigliato oggi è la cronologia degli «eventi» e dichiarazioni che hanno preceduto la proposta impossibile di Putin sul luogo di incontro con Zelensky.
I lettori particolarmente attenti e forti in aritmetica si accorgeranno — forse — che tale cronologia copre un periodo leggermente superiore alle canoniche «due settimane». Due settimane che un personaggio noto a tutti aspetterà ancora una volta per capire se Putin vuole realmente incontrare Zelensky.
Noi, i comuni mortali, lo possiamo vedere già ora.


Immortalità o 150 anni?

Bloomberg scrive che nella trasmissione televisiva della parata militare a Pechino (svoltasi ieri, il 3 settembre) è stato possibile vedere alcuni frammenti di una conversazione tra Xi Jinping e Putin sulla possibilità di aumentare la durata della vita grazie alle moderne tecnologie. Pçutin ha affermato che «grazie allo sviluppo delle biotecnologie, gli organi umani possono essere trapiantati continuamente» e in questo modo si può persino raggiungere l’immortalità. Xi Jinping, dispone, in base alla sua reazione, di informazioni meno incoraggianti ma comunque piacevoli: «in questo secolo c’è la possibilità di vivere fino a 150 anni».
Entrambi i nonni hanno discusso, ovviamente, di come prolungare la vita dei loro sudditi. Vero, no?
Seriamente parlando, non mi interessa tanto sapere come esattamente Xi Jinping intenda vivere fino a 150 anni (ora ne ha 72, come Putin).
Mentre le parole di Putin sulla costante trapianto di organi sono un argomento che merita molta più attenzione. Penso che i giornalisti seri debbano approfondire l’argomento nelle loro prossime indagini. Si potrebbe garantirsi un lavoro realmente interessante per diversi anni in avanti, provando a rispondere almeno alle domande più ovvie. Per esempio…
Putin ha riferito a Xi i risultati delle ricerche teoriche di qualcuno? Di chi esattamente? Di qualche vero scienziato?
Hanno già iniziato a testare questo sistema di immortalità? E l’hanno già provato su Putin? Cosa gli hanno trapiantato? Chi, dove e in quale parte del corpo?
E chi sono i donatori degli organi dell’immortalità? Se fino a poco tempo fa, anche solo per avvicinarsi a Putin per meno di dieci metri (vi ricordate i suoi mega-tavoli?), era necessario stare in quarantena per due settimane, come vengono selezionati i corpi dei donatori?
O al momento della scelta, il corpo viene ancora chiamato con un altro nome e risponde pure a fattori esterni?
E il sistema di prelievo di organi su larga scala o pezzo per pezzo è già stato sviluppato, almeno in teoria? Si può vedere? … Anche se no, il desiderio di vedere è già un attentato al segreto di Stato.
Insomma, fate uno sforzo (in tutti i sensi) e indagate.


Riconoscere uno scemo

Woody Allen ha partecipato – in modalità di videoconferenza – alla sessione «Leggende del cinema mondiale», che si è tenuta il 24 agosto nell’ambito della Settimana internazionale del cinema di Mosca. E alle critiche del Ministero degli Esteri ucraino ha risposto:

When it comes to the conflict in Ukraine, I believe strongly that Vladimir Putin is totally in the wrong. The war he has caused is appalling. But, whatever politicians have done, I don’t feel cutting off artistic conversations is ever a good way to help.

Woody Allen non mi è mai piaciuto come regista, da quei suoi film che mi è capitato di vedere non mi è sembrato una persona particolarmente intelligente (nemmeno quando era notevolmente più giovane e, dunque, in una forma mentale sicuramente migliore). Ma non bisogna essere un genio per capire cosa sta succedendo a partire dal 2022 (in realtà dal 2014) tra la Russia e l’Ucraina. La Settimana internazionale del cinema di Mosca, poi, non è un evento puramente professionale tipo quelli americani o europei: è un evento organizzato dall’alto, dal Governo della città di Mosca e, dunque, sotto il controllo statale. Anche quest’ultimo fatto non è difficilissimo da scoprire; sicuramente è da controllare prima di partecipare a qualcosa di legato alla Russia in questo periodo. Di conseguenza, non è difficilissimo nemmeno fare un passaggio logico e dedurre che la partecipazione a una «discussione artistica» del genere diventa la partecipazione a una azione di propaganda dello Stato-aggressore. Una azione mirata a diffondere l’idea che i vari personaggi famosi e autorevoli del mondo stanno riconoscendo come normale la situazione corrente.
«Complimenti» a Woody Allen che da anziano ha deciso di combinare una nuova cretinata che potrebbe non fare in tempo a correggere. E, purtroppo, non è l’unico.


La lettura del sabato

Dato che non dobbiamo assolutamente illuderci sulla [veloce] utilità pratica dei colloqui di questa settimana, per questo finesettimana vi segnalo una serie di testi sul come lo Stato russo sta ricorrendo sempre più spesso ai cittadini dell’Asia centrale per rifornire le proprie forze umane esaurite nella guerra in Ucraina.
Nei giorni scorsi mi capitato di leggere e di sentire che per Putin è tecnicamente più facile continuare la guerra a ogni costo che metterla in pausa per poi riprenderla. È una tesi logica e per ora viene confermata dalla pratica.


“Noi insieme creiamo il futuro”

Ho letto – ma solo in una fonte – che il video riportato sotto è stato trasmesso più volte dalla televisione federale russa nei giorni precedenti l’incontro tra Putin e Trump. Non posso verificare il fatto della trasmissione: anche prima della guerra guardavo pochissimo la televisione. Ma non posso nemmeno non crederci, conoscendo la „creatività“ dei propagandisti statali russi.
Per coloro che non capiscono i sottotitoli in russo, preciso: nel video vengono elencati i „grandi momenti di amicizia tra la Russia e gli USA“, la scritta finale dice „Noi insieme creiamo il futuro“.

Ovviamente, si potrebbe fare un sacco di domande relative al video, ma una continua a turbarmi in un modo particolare: perché nel video un tipo (gli Stati Uniti o Trump?) balla con una tipa (la Russia o Putin?) e, secondo i creatori patriottici del video, cosa dovrebbe succedere tra i due dopo questi divertimenti comuni?
Spero che non lo abbiano mostrato a Putin…


La lettura del sabato

Segnalo a tutte le persone potenzialmente interessate: il quotidiano The Wall Street Journal ha pubblicato la prima delle due parti di un’ampia inchiesta su come, nel 2023, i sostenitori di Alexey Navalny abbiano cercato di organizzare il suo scambio con il presunto ufficiale dell’FSB Vadim Krasikov, che stava scontando l’ergastolo in Germania. L’inchiesta conferma nel complesso quanto raccontato dal team di Navalny, ma contiene nuovi dettagli.
È una lettura in un certo senso interessante, ma rimarrà per sempre molto «teorica»: non solo per gli ovvi motivi, ma anche perché tutta la logica del comportamento di Navalny suggeriva la sua contrarietà a un qualsiasi scambio. Ma, comunque, nessuno avrebbe chiesto il suo assenso.