L’archivio della rubrica «Internet»

Barzellette segrete

Riprendiamo l’argomento del mio post di ieri.

Tra i documenti declassificati dalla CIA è stata trovata anche una piccola raccolta delle barzellette sovetiche. Il materiale fu preparato per il vice-capo della Agenzia.

Perché proprio queste opere folcloristiche furono ai tempi inserite tra i documenti segreti? Boh…

Bonus Track. Forse non lo sapevate, ma Ronald Reagan aveva uno strano hobby: collezionava le barzellette sovietiche. E, essendo un ex attore, amava raccontarle in pubblico. Ecco un video che lo testimonia:


Tanti segreti in meno

Ho una buona – anzi, ottima – notizia da comunicarvi.

La CIA, nell’ambito del programma Freedom of Information Act, ha concesso a tutti l’accesso a più di 930.000 documenti (più di 12 milioni di pagine) prodotti fino al 1990.

Prevedo che tantissime persone pervertite andranno subito a vedere i documenti sugli UFO.

Alzi il mouse chi, come me, va invece a leggere della Baia dei Porci.


Google.art

Google ha digitalizzato e pubblicato in alta risoluzione diecimila graffiti di tutto il mondo. Ogni fotografia è accompagnata da una descrizione e l’indirizzo preciso dell’opera. Quindi, se un disegno vi è piaciuto, potete anche andare a vederlo dal vivo: naturalmente, sperando che non sia stato distrutto o danneggiato nel corso di un intervento di ristrutturazione o di pulizia (l’ultimo termine è spesso interpretato in un modo perverso dai vandali ignoranti delle amministrazioni comunali). Meno male che quelli del Google si sono prefissati l’obiettivo di salvaguardare gli esempi migliori di questa corrente dell’arte contemporanea.

Ecco il link del progetto StreetArt: https://streetart.withgoogle.com/en/


Ucraina social

L’Ucraina è uno Stato tecnologicamente avanzato. Non si preoccupa delle piccole banalità come la lotta alla corruzione, la costruzione delle strade o la soluzione efficace dei problemi con gli Stati vicini… Però ha un account su Facebook.

Sì, mi sono espresso bene. Lo Stato ucraino è registrato su Facebook.

Il problema è che a volte lo Stato ucraino beve un po’ troppo e si mette a scrivere delle cose strane:

Ma la modernizzazione dell’Ucraina non si ferma qui. Lo Stato ucraino si è registrato pure su TwitterInstagram!


Informazione libera

Nonostante una larga diffusione delle tecnologie nel mondo contemporaneo, oggi sono altrettanto diffuse delle leggende metropolitane sulle potenzialità dell’internet. Per esempio, un sacco di gente è convinta che in Cina non si possa utilizzare Facebook o che, in qualsiasi punto del mondo, bisognasse necessariamente pagare per ottenere i contenuti a pagamento. Entrambe le affermazioni non sono del tutto vere, ma l’esercizio delle relative libertà richiedono alcuni piccoli sforzi teconologici all’utente finale.

Sarebbe bellissimo uilizzare l’internet senza i seccanti sbattimenti.

Se in questi giorni, a causa delle vacanze natalizie, avete poco da fare – provate pure a seguire il 29-simo Congresso mondiale dei hacker (Chaos Communication Congress). I lavori sono in programma dal 27 al 30 dicembre 2016, ma i video delle dirette online sono sempre disponibili (anche per le edizioni passate).

Li argomenti del Congresso di quest’anno sono:
– la contapposizione al monitoraggio globale da parte degli Stati;
– la creazione della filosofia della Rete;
– le possibilità del supramento della censura.

Uno dei principali motti, assolutamente condivisibile, è «Tutte le informazioni, tranne quelle private, devono essere accessibili».

Il programma del Concresso.


Il diritto di scrivere (stronzate)

Oggi è il 322-esimo compleanno del filosofo francese Voltaire, e io vorrei fargli un piccolo regalo.

Tutti voi conoscete la frase «Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle». Un sacco di gente è convinta che fosse di Voltaire, mentre sono in pochissimi a dubitare che abbia mai potuto scrivere una stronzata del genere. Io sono sempre stato tra i dubbiosi.

Meglio tardi che mai: qualche tempo fa ho risolto il caso. La famosa «citazione» è stata per la prima volta pubblicata dalla scrittrice inglese Evelyn Beatrice Hall nel 1906. La signora, autrice di una biografia di Voltaire, ha semplicemente parafrasato in un modo piuttosto superficiale (oppure è meglio dire volgare?) alcuni pensieri del filosofo.

Quindi diffondendo questa scoperta proprio il giorni della nascita di Voltaire, gli regaliamo un po’ di verità storica.

P.S.: ancora una volta consiglio a tutti il sito Quote Investigator.


Have you been pwned?

Oggi ho deciso di consigliarvi un sito utile, interessante e, in alcuni casi, spaventoso.

Si tratta di HaveIbeenpwned.com, creato da Troy Hunt, un manager australiano della Microsoft. Il sito in questione permette di controllare se la password della vostra posta elettronica o di un qualsiasi altro tipo di account sia mai stata rubata dai hacker.

[N.B.: se per almeno uno dei vostri account la risposta è «sì», aggiornate il vostro antivirus, controllate la salute del computer e solo dopo questi due passaggi cambiate la password rubata.]

Nel database del sito sono attualmente contenute le informazioni sui fatti di furto di quasi due miliardi di password relative agli account registrati su 152 siti.

Spero tanto di avervi incuriositi.


Una risposta

Riprendiamo a studiare le merci più trash di questo mondo.

Cari pantofolai! Se non sapete cosa rispondere alla domanda «Che m…a vuoi?», ora potete indicare questi oggetti…

Tutti gli interessati possono comprarle si AliExpress: ecco il link.


Contiamo i soldi altrui

Signora e signore, sono una famiglia povere, senza lavoro, senza la casa…

Ah, no, non si dice più così sulla metropolitana. Ora si dice «sono un piccolo imprenditore edile che ha perso tutto»…

E ora passiamo a un argomento serio. Penso che il 99,999% dei miei lettori conosca la Wikipedia e la consulti abbastanza frequentemente. Posso quindi evitare l’introduzione inutile e dire che gli amministratori della famosa enciclopedia sono dei pervertiti.

Vi sarete accorti anche voi che in questi giorni quei strani soggetti hanno deciso, per l’ennesima volta, di chiederci l’elemosina attraverso un banner gigantesco. Eccolo:

Secondo i dati diffusi dalla stessa Wikipedia, però, nell’agosto del 2016 l’intero progetto è stato visitato 15,69 miliardi di volte. Non è un record «personale», è solo il dato più recente tra quelli disponibili.

E ora proviamo a eseguire una semplice operazione aritmetica: proviamo a convertire le visite in soldi. Immaginiamo la soluzione pubblicitaria più semplice: Google Adsense. Essendo vincolato dai termini contrattuali, non posso dirvi quanto rende la pubblicità di Google sul mio sito. Però posso sintetizzare che per guadagnare 1 euro ci vogliono circa mille visite (perché, purtroppo, non tutti cliccano sui banner). Dividiamo 15,69 miliardi per 1000 e otteniamo la somma di 15.690.000 euro.

Nell’agosto del 2016 la Wikipedia avrebbe potuto guadagnare 15.690.000 euro con un semplicissimo banner!

Con un fottutissimo banner avrebbe potuto guadagnare più di 15 milioni di euro.

Insomma, la Wikipedia avrebbe potuto essere uno dei siti più redditizi del mondo, raccogliendo i fondi non solo per la copertura dei costi correnti, ma pure per lo sviluppo dei nuovi progetti. Per qualche strano motivo, però, gli amministratori della Wikipedia preferiscono a chiedere l’elemosina.

Non so sia un trucco per evitare le tasse e, allo stesso tempo, riempire le tasche… Come diceva un noto politico italiano, «a pensare male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca».


Un gadget utile

Cari ciclisti! Se non le avete, ora potete comprarle…

Per tutti gli interessati aggiungo il relativo link.