L’archivio della rubrica «Internet»

Clinton e Putin

Quasi per caso è stato scoperto un fatto curioso: già il 29 agosto 2019 sul sito della Biblioteca digitale di Bill Clinton sono stati pubblicati i testi stenografici delle conversazioni telefoniche e «in presenza» tra il presidente statunitense Bill Clinton (e la sua amministrazione) e Vladimir Putin. I documenti si riferiscono al periodo 1999–2001, quando Putin aveva ricoperto le cariche del direttore della FSB, del segretario del Consiglio di sicurezza russo, del premier, del facente funzioni del presidente e poi del presidente della Russia. La maggioranza dei documenti pubblicati prima era protetta dal segreto di Stato.
Ovviamente si tratta di una bella – grande e interessante – fonte di informazioni sulla base della quale verranno scritti tanti articoli (forse anche dal sottoscritto) e libri. Ma i lettori più interessati possono iniziare già ora a frugare in quei documenti storici.
In ogni caso, la sola lista degli argomenti e i nomi degli interlocutori fanno capire quanto sia enorme il periodo di vent’anni nella politica.


L’Instagram con la Polaroid

In occasione dei suoi primi dieci anni, l’Instagram ha deciso di regalare ai propri utenti la possibilità di cambiare l’icona della app stessa. Tra le altre, è possibile scegliere anche l’icona classica: quella con la Polaroid.
Pare che l’opzione sia disponibile non per tutti gli utenti e duri solo per il mese di ottobre, ma io vi racconto comunque come funziona.
Sulla app aggiornata all’ultima versione bisogna andare sulle impostazioni…

… «trascinare» lo schermo verso il basso con una certa Continuare la lettura di questo post »


La casella personale

Più o meno da tutta la mia vita digitale detesto gli indirizzi email aziendali. Li detesto talmente tanto che non li utilizzo proprio: reindirizzo tutta la posta in entrata verso la mia casella personale. Fare in questo modo è più comodo per almeno due motivi. In primis, le caselle aziendali sono temporanee per definizione (come pure gli indirizzi fisici e i numeri di telefono). In secundis, non sono costretto a saltare da una casella all’altra per tutto il giorno.
Fortunatamente, negli ultimi dieci anni le tecnologie si sono evolute tanto da non costringerci più a inviare le informazioni sensibili via email. Quindi il mio amore verso la casella postale personale da tanto tempo non fa arrabbiare i tecnici. E, di conseguenza, non solo io posso permettermi di creare tante etichette nella mia gmail e far raccogliere in ognuna di esse la posta in entrata, filtrata secondo qualche criterio: per esempio, in base all’indirizzo dal quale la sto importando.
Il sistema ha un bonus importante: negli ultimi quindici anni non ho perso nemmeno un contatto. E, ovviamente, in qualsiasi momento posso riprendere qualsiasi conversazione.


Gli effetti ottici

Qualche giorno fa mi è capitato di notare, su uno dei siti visitati, un banner pubblicitario un po’ strano.
Solitamente non presto moltissima attenzione alla pubblicità su internet, ma questa volta l’occhio è stato attirato da qualcosa di sospetto… Più che mascherine, mi sono sembrate, ehm, qualche altro tipo di abbigliamento:

No, almeno in questo senso non sono un malato mentale.
P.S.: solo le persone con il senso civico fortemente alterato bloccano la visualizzazione della pubblicità non invasiva sui siti web.


Il restauro digitale

Dato che il 2020 è un anno quasi perso per il turismo (soprattutto quello internazionale), continuiamo pure con i nostri viaggi virtuali.
Su questa pagina sono pubblicate le GIF con le rovine di sei castelli del Regno Unito restaurate in modo digitale. In sostanza, ogni immagine è dinamica e mostra lo stato attuale del rispettivo castello, il processo dei «lavori di restauro» digitali e il risultato finale: come avrebbe potuto essere il castello nelle condizioni normali. quindi aspettato che si carichi tutto e, nel frattempo, leggete le descrizioni allegate.

Io, intanto, confesso di amare visitare, studiare e osservare le rovine degli edifici di ogni genere ed epoca. Questi danno uno spazio enorme alla fantasia: lasciano immaginare come erano una volta, come e perché erano concepiti, come erano utilizzati e perché sono stati abbandonati nonostante la loro qualità.


La vecchia interfaccia di Facebook

Purtroppo, lo sapete già: il Facebook sta trasferendo tutti i suoi utenti al nuovo design dallo stile idiota «voglio che sia tutto grande e colorato». È assolutamente normale che questo stile non piaccia a tutti. Mentre l’opzione ufficiale di mantenere il vecchio stile per 48 ore (rinnovabili di volta in volta per non so quante volte in totale) è, a quanto pare, temporanea.

Per fortuna, però, esiste una soluzione tecnica al problema: è possibile tornare al vecchio design.
Il vecchio design della interfaccia del Facebook può essere ottenuto attraverso un plugin disponibile per tutti i browser principali. Si scarica da questa pagina ed è semplicissimo da usare. È sufficiente installarlo e ricaricare la pagina di Facebook: a quel punto vedrete nuovamente la vecchia interfaccia.

Inoltre, volendo, potete aggiungere l’utilissimo plugin Social Fixer che fa alcune cose molto interessanti. Per esempio, nasconde le «pubblicazioni sponsorizzate» (in sostanza, la pubblicità), la politica e le parti delle pagine che non volete vedere, mostra automaticamente le pubblicazioni altrui più recenti o filtra le notizie secondo i vari criteri come l’autore, le parole-chiave etc., dice quando siete stati cancellati dagli amici da parte di qualcuno.


Le videochiamate su Telegram

Qualcuno poteva avere già notato che la nuova (settima) versione del Telegram permette di fare le videochiamate.

L’unica reazione sensata a tale fenomeno da parte della umanità intera avrebbe potuto essere espressa in una sola parola: finalmente!
Ma c’è un particolare che merita di essere precisato. Durante le videochiamate l’altoparlante utilizzato per default è quello della conversazione e non quello principale. Di conseguenza, la voce dell’interlocutore si sente un po’ male. Però è prevista anche una soluzione tecnica. A conversazione avviata bisogna fare un tap sull’icona della cornetta telefonica: in tal modo si attiva l’altoparlante principale del telefono.
Spero che questa scomodità venga sistemata quanto prima.
Intanto, grazie a me per l’informazione preziosa!


Per gli acquisti online

È giunto il momento di condividere con i miei lettori una nuova porzione di consigli non richiesti. Oggi vi regalo alcuni trucchi semplici ma utilissimi per l’ottimizzazione dei vostri acquisti online.
Il consiglio № 1. Non tutti sanno che sulle versioni straniere dell’Amazon gli stessi oggetti spesso costano di meno (non importa se avete un account prime o no; in ogni caso il costo della consegna non cambia). Quindi se state per comprare un oggetto particolare/specifico, prima provate a cercarlo, per esempio, su amazon.de (la scelta dell’esempio non è casuale!).
Il consiglio № 2. A tutti, ma soprattutto a coloro che non hanno l’account prime su Amazon, conviene sapere che diversi oggetti costano di meno sull’ebay. Anche se sono sempre venduti dalle aziende o, comunque, dai venditori professionali. Quindi la regola di confrontare i prezzi è da applicare anche agli acquisti online.
Il consiglio № 3. Lo strumento migliore per confrontare i prezzi degli acquisti online si chiama «Google shopping»: vi si accede partendo dalla barra della ricerca. Lo strumento è utile anche per la ricerca globale degli oggetti molto rari. Mentre con un corretto utilizzo dei filtri riuscirete a limitare la ricerca alle piattaforme di e-commerce che vi sembrano le più affidabili.
Il consiglio № 4. Alcuni (ma per fortuna pochi) venditori che operano sull’ebay non si ricordano la differenza tra l’imballaggio e la spedizione. Quindi segnalano l’oggetto come spedito quando lo hanno appena messo in scatola con l’indirizzo e non quando lo hanno passato fisicamente a un corriere (oppure portato in un ufficio postale). Nonostante ciò, solitamente riescono a rispettare i tempi di consegna dichiarati. Ma voi, nel frattempo, non cambiate le vostre aspettative per la sola notifica della spedizione avvenuta.


Guidare a caso

Il sabato scorso vi avevo consigliato un sito per le passeggiate virtuali nelle località casuali. Oggi, invece, propongo un sito analogo progettato per gli amanti dei viaggi automobilistici.
Il sito Drive & Listen, al momento del caricamento, sceglie una città a caso da farvi vedere attraverso il parabrezza di una automobile. Ma il visitatore-viaggiatore è libero di scegliere – attraverso il menu sulla destra – la città e la velocità della «propria macchina».

Buon viaggio!


Vagare a caso

Quanti dei miei lettori, dopo la quarantena e le difficoltà successive, hanno ancora i soldi e/o i giorni di ferie per viaggiare? Vorrei sperare che la risposta sia «tutti».
Ma per coloro che non dovessero avere tale fortuna, io ho una nuova piccola soluzione tecnologica. Capisco che non può sostituire la vita reale, ma è comunque una forma di divertimento curiosa.
Oggi vi consiglio il progetto Random Street View. In sostanza, all’avvio il sito vi propone un punto del globo casuale visitabile in formato Google Street View. Partendo da quel punto, potete «andare a fare un giro» in una zona che, molto probabilmente, non avete mai visto prima.
Volendo, potete anche chiedere al sito di darvi un altro punto di partenza casuale oppure indicare al sito lo Stato che vi interessa particolarmente.

Mi sembra, in base alla mia esperienza personale, che il sito proponga principalmente delle zone non molto urbanizzate. Beh, è sempre una fonte di serenità!