L’archivio della rubrica «Feste»

Primo maggio

Un giorno diventerò il Capo di uno Stato, ma non so ancora di quale (non escludo l’opzione di fondarne uno appositamente per me). So di certo, però, che una delle mie prime azioni sarà quella di imporre una importantissima modifica costituzionale. Addirittura, ho già preparato il testo:

La Repubblica X è fondata sul lavoro, quindi ognuno è libero di lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza ferie, festivi, ponti e mezzegiornate.

Quando la maggioranza dei miei sudditi comprenderà il vero senso della sopracitata legge costituzionale, lo Stato da me diretto diventerà l’economia più forte del mondo. Ma, considerando la quantità di scarafaggi colorati che abitano i cervelli degli occidentali, suppongo che mi tocca a diventare il Presidente della Cina o del Singapore: da quelle parti hanno già capito tutto.
In più, insisto sulla mia vecchia idea che il 1° maggio debba essere sempre una giornata lavorativa, anche quando cade di domenica. E, magari, pure con dei carichi lavorativi più pesanti del solito. Altrimenti che Festa del Lavoro è? Il 1° maggio festivo è un ossimoro, non una festa.
La sera del 1° maggio, poi, usciti stanchi morti dal lavoro, tutti i lavoratori propensi a manifestare in piazza per i propri diritti dovrebbero sostenere ad alta voce la mia proposta di legge esposta poco sopra. Perché il riposo obbligatorio non sarà mai tanto bello quanto quello fatto per scelta propria. E penso che nel corso dell’ultimo anno lo abbiano già capito in molti.
Buon 1° maggio a tutti.


60 anni del volo di Gagarin

Ed ecco che siamo arrivati al sessantesimo anniversario del volo di Yuri Gagarin nello spazio.
Purtroppo, a distanza di sei decenni quel grande volo per l’umanità (come avrebbe potuto essere chiamato) ci ricorda anche un principio che tutti dovremmo sapere bene: essere il primo in qualcosa non significa essere anche il migliore. Essere il migliore significa fare qualcosa tutti i giorni: ci vuole un cero impegno… Per il primo (e per il migliore) non intendo, in questo caso, Gagarin. Intendo, per esempio, la situazione riassunta in questa statistica:

Ho preso appositamente i dati del 2019, l’ultimo anno «normale» per tutti gli abitanti del nostro pianeta.
Sempre per lo stesso anno possiamo vedere anche questo grafico:

La fonte è sempre la stessa pagina di Wikipedia, sulla quale troverete alcuni altri dati (e link) potenzialmente interessanti.
Io, intanto, non posso non constatare che si tratta di un anniversario un po’ triste. Perché per qualcuno rimane uno dei pochissimi anniversari che si riferiscono a dei risultati realmente importanti e allo stesso tempo lontanissimi nel tempo. Il nome del vaccino che sarebbe stato creato prima di tutti lo dimostra ancora una volta.


Ci vorrebbe un po’ di chiarezza

Mentre i teologi continuano a discutere delle cose noiose e inutili, io propongo una domanda di reale importanza storica.
Ma per la deposizione di Gesù hanno utilizzato un piede di porco (già ai tempi uno strumento demoniaco per il merito dello stesso giustiziato)…

O un martello con levachiodi tipico di un carpentiere (quindi uno degli strumenti professionali – come presumono in tanti – dello stesso giustiziato)?

Oppure era stato trovato qualche altro metodo ancora più (o, al contrario, meno) ironico nei suoi confronti?
Ci vuole una risposta, una risposta scientificamente provata…
Ahahahaha


Gli scherzi

È molto difficile fare una classificazione – non importa di cosa – divertente. E, infatti, la maggioranza schiacciante dei tentativi fallisce.
Ancora più disperata è l’impresa di inventare gli scherzi per una determinata occasione. La quantità dei tentativi che non portano alla reazione attesa tende al 100%.
Di conseguenza, anche questo 1 aprile dichiaro – come negli anni precedenti – di essere oggi intenzionalmente serio. E condivido con i miei carissimi lettori una classificazione (oppure è meglio dire gerarchia?) serissima e da me approvata:

Da domani riprendo a non essere necessariamente serio.


L’Ora della Terra

Mah, mi sono accorto che per oggi è in programma l’ennesima «Ora della Terra» (dalle ore 20:30 alle ore 21:30). Si tratta di un evento serio al quale bisogna prepararsi bene ogni anno. Di conseguenza, ho deciso di stilare una check-list da usare ogni anno pochi minuti prima della suddetta Ora.
Ogni volta bisogna…
– accendere tutte le luci in casa;
– caricare e accendere la lavatrice e il lavastoviglie;
– mettere in carica tutti i telefoni, tablet, smartwatch, tagliabarba etc.;
– accendere tutti i televisori (se ne avete ancora almeno uno) e i computer;
– iniziare a scaldare qualcosa nel microonde;
– accendere l’aria condizionata (volendo, fatelo in modalità riscaldamento);
– alzare il volume della musica.
Ho dimenticato qualcosa?
Vabbè, penso che il principio sia ormai chiaro a tutti. In qualche modo bisogna pur usare tutta quella energia che le centrali producono in regime non-stop e non in relazione al fatto che qualche ecodiota abbia deciso di accendere o spegnere un elettrodomestico.


Prima dei femminili onnipresenti

Nel 1384 Edvige, la figlia undicenne del re d’Ungheria Luigi I il Grande, fu proclamata re della Polonia. Infatti, in base alla legge la Polonia poté essere governata solo da un re, ma da nessuna parte fu scritto che il titolo del re possa appartenere solo a un maschio.

Facendo gli auguri a tutte le lettrici, vorrei ricordare che la libertà e la parità iniziano sempre nelle teste, compresa la propria.


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68 senza Iosif

Più o meno in tutta l’Europa (e non solo) vivono numerose persone scontente per l’affermazione di una festa «estranea alla nostra cultura»: il halloween. Evito di commentare lo stato mentale di quelle persone. Per esempio, lo faccio perché ho una mia proposta originale che non alcunché in comune con le loro argomentazioni profondamente provinciali.
Ebbene, in Europa (o almeno in una sua parte) il halloween potrebbe essere sostituito o affiancato da una festa analoga, altrettanto allegra e, allo stesso momento, molto più vicina dal punto di vista culturale e/o storico. Il 5 marzo di ogni anno si potrebbe festeggiare l’anniversario ufficiale della morte di Iosif Stalin. La data non è precisa dal punto di vista storico, ma è ormai comunemente riconosciuta. In occasione della festa si potrebbe travestirsi da zombie in uniforme pseudo-militare o esporre delle zucche baffute con una pipa in «bocca» e gli «occhi» illuminati di rosso-sangue. In tal modo si riuscirebbe a ricordare la scomparsa di un personaggio malefico che per quasi un decennio era riuscito a condizionare anche la vita in almeno una parte dell’Europa (anche se in una misura inferiore rispetto a tutto quello che aveva combinato sul territorio dell’URSS).
Ma anche se la proposta non dovesse ricevere consensi, io continuo a festeggiare ogni 5 marzo. Almeno per ora è l’unica data di morte che festeggio.


Buon Natale

Buon Natale a tutti coloro che lo festeggiano oggi. Speriamo che Egli condivida con voi un po’ di servitori e di abbondanza.


Gli auguri di Putin per il 2021

Come da tradizione, il primo video domenicale dell’anno è quello del messaggio del presidente russo Vladimir Putin per l’anno nuovo (con i sottotitoli italiani). Non perché voglio sembrare un fan di questo funzionario — non lo sono! —, ma perché il contenuto di un discorso del genere è un importantissimo elemento di analisi politica.
Cosa posso dire di questo nuovo messaggio? Posso dire che è stato più lungo di tutti quelli precedenti e, allo stesso tempo, sempre privo di contenuti concreti. Indipendentemente dal nome di chi parla e dagli eventi della politica interna e internazionale ben noti a tutti, questa volta ogni Capo di Stato avrebbe avuto molto da dire ai propri cittadini. E, invece, abbiamo assistito, nel caso di Putin, a uno spettacolo per certi tratti molto simile a quelli precedenti e, allo stesso tempo, ancora più comico (o, se preferite, ridicolo) di prima. Così, abbiamo potuto osservare che Putin è ancora fissato con la Seconda guerra mondiale (se ha bisogno delle grandi vittorie di cui parlare, poteva ricordare anche la guerra contro Napoleone), parla dell’esempio datoci dai veterani di quella guerra (dobbiamo forse seguire l’esempio morendo tutti?) e non dice nulla di realmente positivo sulla attualità. Non dice nemmeno come pensa di aiutare ad affrontarla…
Ma è inutile riassumere tutto il discorso: potete sentirlo da soli. Avrei tradotto diversamente alcune parole, ma il senso generale si capisce comunque bene:

P.S.: devo dire che questa volta non mi ha entusiasmato nemmeno il discorso di Mattarella, ma questo è un altro argomento: non vorrei mischiare…