L’archivio della rubrica «Cultura»

La musica del sabato

Il gruppo inglese The Shadows è una delle band più anziane ancora in attività (o forse la più anziana?). Con due interruzioni – complessivamente per 14 anni – il gruppo esiste dal 1959 e suona prevalentemente musica stumentale.
Per il post musicale di oggi ho selezeonato due dei brani più noti.
Prima di tutto, «Apache» del 1961:

E poi «F.B.I.», sempre dei primi anni ’60:


La musica del sabato

Nella puntata odierna della rubrica dedicata alla musica abbiamo il chitarrista polacco Leszek Rojsza.
Non posso scrivere molto per un semplice motivo: non so quasi nulla di egli. So solo che nel 1987 si laureò in geologia, in contemporanea agli studi universitari studiò al Conservatorio di Cracovia, dove si diplomò con la lode nel 1989. Infine, posso aggiungere che è molto bravo; ma questa affermazione è più una valutazione personale.
Spero dunque di avere qualche informazione su Leszek Rojsza dai miei amatissimi lettori: dove è quando è nato, cosa fa nella vita, dove e quando suona, quanti dischi ha registrato, etc.
Io, per puro caso, sono entrato in possesso di un suo CD. Proprio da quell’album («Romantic of Ibero and Latin Guitar» del 1994) ho estratto i due brani inseriti nel post di oggi.
«El ultimo tremolo» (compositore A. B. Mangoré)

«Asturias» (compositore I. Albéniz)

N.B.: entrambi i video sono di produzione mia, quindi non arrabiatevi troppo per la qualità grafica.


Questo palazzo con un balcone è tra i più noti al mondo (anche se non tutti lo hanno visto dal vivo):

Invece questo palazzo in mattoni, situato a poche decine di metri dal primo, è noto quasi quanto un palazzo qualsiasi situato in un punto qualsiasi del nostro pianeta (anche se sarebbe stato abitato da un personaggio noto quanto quello del palazzo precedente):

Il 99,99% delle persone che visitano la città nella quale si trovano i due palazzi va a vedere solo il primo (si osserva un affollamento costante). Il secondo sembra essere totalmente disprezzato dalla umanità (la via è quasi sempre deserta).
Conoscete il perché di questo fenomeno? Io sarei portato a ipotizzare la cosa più ovvia: il primo sarebbe stato abitato da una giovane donna, mentre il secondo da un giovane uomo. Perché debbano ancora essere solo le donne a stare sul balcone e aspettare le folle di ammiratori?
Ma noi non siamo più nel XVI secolo! Dobbiamo abbandonare le abitudini e le tendenze obsolete! Quindi propongo di fare una cosa molto semplice.
Ogni 14 febbraio (o qualche altra data?) bisogna raccogliere più gente possibile, andare a Verona, organizzare una grande adunata sotto la casa di Romeo e boicottare invece quella di Giulietta. Sperando di riuscire, almeno, a pareggiare con il proprio esempio la popolarità delle due abitazioni.
P.S.: ovviamente avete riconosciuto le due abitazioni anche senza il mio suggerimento, vero?
P.P.S.: il fotoracconto sul mio viaggio a Verona sarà scritto e pubblicato non prima della seconda metà di marzo perché per ora sto cercando di gestire un carico eccezionale di lavoro (un lavoro che mi permette, però, di avere un balcone sotto e sopra il quale passare dei bellissimi momenti).


La musica del sabato

Uno dei brani più noti dei Simple Minds è, probabilmente, «Alive and Kicking» (facente parte dell’album «Once Upon a Time» del 1985). Esso corrisponde, spesso, allo stile spesso associato al gruppo in questione.

Secondo me, però, è ingiustamente trascurato uno degli album migliori della storia del gruppo: «Good News from the Next World» del 1995 (anche se c’è da dire che in quel periodo il gruppo ebbe la forma di un duetto). Dell’album appena citato metterei la canzone «Hypnotized».

Alla prossima.


La musica del sabato

Dato che, a rare eccezioni, i musicisti (e la musica) greci non sono proprio tra i più noti e seguiti al mondo, questo sabato continuo a pubblicizzare gli esempi meritevoli di attenzione. Nella edizione odierna della mia rubrica musicale c’è Yanni (Yannis Hrysomallis), un musicista e compositore autodidatta.
Da ragazzo Yanni fu uno sportivo promettente ma, per la sua e per la nostra fortuna, si appassionò di musica durante gli studi universitari. Di conseguenza, ha risparmiato la propria salute fisica e intellettuale, facendo allo stesso tempo divertire noi. Ha imparato da solo a suonare il pianoforte e ha inventato – non sapendo leggere le note – un proprio sistema di registrare sulla carta la musica da egli stesso composta. [Conosco un gruppo musicale strumentale, famoso e di qualità, composto da alcuni operai che non sapendo suonare decisero di farlo «così come sentiamo noi la musica». Ma di essi scriverò un’altra volta.]
Prima di tutto, la «Nostalgia» (il video è della esebizione al Royal Albert Hall nel 1995):

E poi «Truth of Touch», suonato il 16 dicembre 2011 a El Morro, in Puerto Rico.

Ringrazio un mio fedele lettore per avermi suggerito di scrivere anche di questo artista.


Schematicamente

Lo schema della storia della filosofia.

E poi continua: Continuare la lettura di questo post »


La musica del sabato

Giovedì 25 gennaio decorrevano 3 anni dalla morte di Demis Roussos, un cantante forse non proprio geniale, ma sicuramente di livello superiore alla media. Riflettendo sulla sua candidatura per una delle puntate della rubrica musicale, ero rimasto indeciso fino all’ultimo sulle due canzoni da scegliere.
Alla fine ho pensato di fare la scelta più ovvia.
Prima di tutto, la canzone «It’s Five O’ Clock», con la quale Demis Roussos divenne realmente famoso da giovane (all’epoca fu ancora un membro del gruppo Aphrodite’s Child, i cui compagni furono scaricati una volta raggiunta la fama personale).

E poi un altro classico quasi scontato: «From Souvenirs to Souvenirs».


La musica del sabato

Avrei preferito evitare di pubblicare i post musicali legati agli avvenimenti tristi. Ma, purtroppo, a volte tali avvenimenti capitano. Il 15 gennaio è morta Dolores O’Riordan, quindi nella edizione odierna della rubrica musicale metto due canzoni dei Cranberries.
Il video della canzone «Promises» dei Cranberries è uno dei video musicali più belli che io abbia mai visto (in generale, il 99% dei video musicali realizzati nel corso della storia sono talmente ridicoli, che i musicisti interessati avrebbero fatto bene a nascondere la loro esistenza).

E poi, naturalmente, il classico «Zombie». Da qualche parte avevo letto che O’Riordan stava pianificando di registrarne una nuova versione. Forse è meglio che non abbia fatto in tempo.

R.I.P. Dolores


La musica del sabato

Il gruppo statunitense «Chicago» è stato una delle prime band del genere a utilizzare nella propria musica i fiati. Dal 1967 (l’anno della fondazione) ad oggi il gruppo ha pubblicato ben 25 album di studio. Io direi che dal punto di vista musicale meritano la nostra attenzione i primi 10 album del gruppo.
Nella edizione odierna della rubrica musicale metto la canzone «Happy Man», facente parte dell’album «Chicago VII» (pubblicato nel 1974).


La musica del sabato

Come molti di voi sanno, una delle più note canzioni degli Scorpions è «White Dove» (scritta e pubblicata nel 1994 ai fini benefici). Sono sicuro al 99% che l’abbiano sentita almeno una volta nella vita anche le persone non hanno mai seguito intenzionalmente la musica del gruppo.

Molti ungheresi, però, sostengono che la canzone appena citata sia un plagio di bassa qualità. L’originale, invece, sarebbe secondo loro la canzone «Gyöngyhajú Lány», pubblicata nel 1969 dal gruppo ungherese Omega (e facente parte dell’album «10000 lépés»).

Conoscendo abbastanza bene entrambi i gruppi (forse un po’ meglio gli Scorpions), direi che entrambi i gruppi meritano la nostra attenzione.