La musica classica manca da troppo tempo nella mia giovane rubrica musicale. Quindi ho deciso di correggere la situazione postando due registrazioni del grande violoncellista russo Mstislav Rostropovich.
Perché proprio Rostropovich? Solo perché mi piace, ed è già una motivazione sufficiente.
La prima composizione musicale è del compositore Dmitri Shostakovich: Cello Concerto no. 1 in E flat major op. 107 Allegretto.
Mentre la seconda è del compositore Sergei Prokofiev: Symphony-Concerto for Cello and Orchestra op. 125.
L’archivio della rubrica «Cultura»
Da tempo penso che la musica de «The Beatles» sia ormai moralmente obsoleta (ciò è dovuto anche al fatto che la tattica del manager non prevedeva il tempo necessario per il lavoro sulla qualità della musica). I resti della loro popolarità si basano, secondo me, esclusivamente sui ricordi radiosi di chi era giovane negli anni ’60 e ’70. La conseguente allo scioglimento del gruppo carriera da solista di Paul McCartney mi sembra invece tuttora interessante. Quindi il post musicale di oggi è dedicato proprio a egli.
La prima canzone è «Somedays» (dall’album «Flaming Pie» del 1997):
Mentre la seconda è «If You Wanna» (sempre dall’album «Flaming Pie» del 1997):
Si avvicina un periodo in cui molte persone vanno (o si preparano a farlo) in vacanza. Di conseguenza, è il momento giusto per consigliare un libro grande e bello: «Everything was Forever, Until it was No More: The Last Soviet Generation» di Alexei Yurchak.
Questo libro è un tentativo di spiegare perché lo Stato sovietico, apparentemente così solido e «immortale», di fatto si polverizzò in pochi giorni d’agosto del 1991. Direi che si tratta di uno dei tentativi migliori che mi sia capitato di leggere. Non è una lettura facile. È un testo scientifico serio, un mix tra scienza politica, filosofia, sociologia e psicologia. Ma dopo averlo letto capirete molte cose dell’URSS e, probabilmente, della Russia post-sovietica.
Per tutti coloro che si specializzano nello studio della Russia si tratta di un libro consigliato con una forza che lo rende obbligatorio.
Agli americani piace molto convertire le grandi superfici in campi da calcio. Per qualche motivo a me sconosciuto tale operazione fa una certa impressione sui lettori/ascoltatori statunitensi. Pure in Europa c’è chi adotta questa moda.
Purtroppo, però, gli americani ed i loro seguaci europei si dimenticano di precisare quale sport si sottintende.
Eppure c’è una notevole differenza. Un campo da football americano ha le misure 109,73×48,74 metri, mentre il campo da football europeo (che in Italia si chiama con la parola mussoliniana «calcio») ha le misure 105×68 metri.
Ci sono quasi 1800 metri quadri di differenza!
Il duo svedese Roxette è un rarissimo esempio del gruppo pop ascoltabile. Quindi oggi (formalmente perché il 30 maggio la sua componente femmenile Marie Fredriksson ha compiuto 60 anni) metto due loro canzoni nel post musicale del sabato.
La prima è «Crash! Boom! Bang!» (dall’album «Crash! Boom! Bang!» del 1994):
E la seconda è «Wish I Could Fly» (dall’album «Have a Nice Day» del 1999):
Rischio di offendere alcuni fanatici, ma per me i R.E.M. sono un gruppo incredibilmente noioso e monotono. Non so come siano riusciti a comporre e registrare così tante canzoni quasi perfettamente identiche dal punto di vista musicale. O forse era proprio questo il loro vero obiettivo artistico? Se qualcuno dovesse confermarmi che la risposta è «sì», potrei riconoscere la loro genialità.
Ma per ora affermo che l’unica canzone bella e originale dei R.E.M. è «Losing My Religion» (pubblicata nel 1991). Chi l’ha sentita, può dire tranquillamente di conoscere il gruppo senza ricordarsi tutto il resto della loro musica.
Beh, penso che vi sia chiaro il motivo per il quale il post musicale di oggi ha solo un video…
Il post musicale di oggi è dedicato a John Fogerty, il cantante dei Creedence Clearwater Revival. Dopo lo scioglimento del gruppo nel 1972 John Fogerty riuscì a continuare la carriera da solista con molta più fortuna degli altri componenti del gruppo.
La prima delle canzoni selezionate per oggi è «The Old Man Down the Road» (dall’album «Centrefield» del 1985).
Mentre la seconda è «Knockin’ on Your Door» (dall’album «Eye of Zombie» del 1986).
Oggi è il compleanno di Miles Davis: avrebbe compiuto 92 anni. Quindi lo ricorderei nel post musicale del sabato con due brani appartenenti al suo primo periodo.
Prima la «All of You»:
E poi la «Blue In Green» (dall’album «Kind of Blue» del 1959)
Con un po’ di ritardo ho saputo della morte dello storico statunitense Richard Pipes.
Molto probabilmente lo conoscevate già, ma io sfrutto comunque la triste occasione per consigliarvi uno dei suoi libri più noti e interessanti sulla Russia: «Russia Under the Old Regime». Il libro ricostruisce la storia russa dai tempi di antichità fino agli anni ’80 del XIX secolo ed è, nonostante un approccio non strettamente scientifico, una fonte utilissima per comprendere anche la Russia contemporanea.
Non ho letto tutte le opere di Richard Pipes, ma posso comunque assicurarvi che è stato un autore di altissima qualità.
Dato che Francis Goya registra solo i brani strumentali, pure io minimizzo al quantità delle parole nel post musicale di oggi.
Il primo brano di oggi è il «Concierto De Aranjuez»:
E il secondo è il «Love Story»:
Nel corso della propria carriera musicale Francis Goya ha registrato (per ora) cinquanta album, quindi dovreste trovare facilmente del materiale per approfondire la conoscenza con questo musicista.