L’archivio della rubrica «Computer»

Più o meno tutti gli utenti del Windows 10 si sono accorti di un dettaglio abbastanza fastidioso comparso con l’ultimo grande aggiornamento del sistema. Si tratta delle previsioni del tempo e delle notizie apribili da una apposita icona sulla barra delle applicazioni:

Ecco, a molte persone mentalmente sane quel buttone non serve (e spesso distrae pure). Infatti, ogni persona ha le proprie fonti delle informazioni preferite e fidate, mentre il nuovo strumento del Windows 10 non può nemmeno essere personalizzato al 100%.
Per fortuna, però, è possibile nascondere questo strumento. Basta cliccare con il tasto destro sulla barra delle applicazioni, selezionare la voce «Notizie e interessi» e quindi cliccare su «Disattiva»:

Spero di avere salvato la pace interiore di qualcuno.


Il font di default

Ebbene, la Microsoft ha comunicato di voler sostituire — nel 2022 — il font impostato per default nei programmi del pacchetto Office. A partire dal 2007 il font di default era il Calibri, mentre per quello futuro si propone di scegliere tra il Tenorite, il Bierstadt, il Skeena, il Seaford e il Grandview.
Gli esempi dei cinque nuovi font e la raccolta delle opinioni sulla scelta di uno di essi sono disponibili sul twitter ufficiale della Microsoft.

Il font di default che verrà scelto, anche se dovesse essere bello, in realtà mi interessa relativamente poco. Il mio desiderio fondamentale è la Microsoft decida finalmente di «insegnare» al Word di ricordare sempre, in tutte le situazioni, qual è il font che l’utente ha impostato come preferito. Per ora, purtroppo, quella opzione funziona malissimo.


Ieri ho appreso una bella notizia che sembra tipica del periodo natalizio. Infatti, per qualcuno potrebbe essa potrebbe rivelarsi un regalo miracoloso, utile e inatteso.
Come probabilmente vi ricordate, nel 2015 – quando era uscito il Windows 10 – la Microsoft aveva concesso a tutti la possibilità di aggiornare il proprio sistema operativo alla nuovissima versione. Il codice di attivazione fornito corrispondeva al livello del sistema già in possesso dall’utente, quindi si poteva ottenere il Windows 10 Home «in cambio» del Windows 7 Home, Professional «in cambio» del Professional etc. Ufficialmente, però, quella possibilità del update gratuito poteva essere sfruttata solo in un periodo di tempo limitato: non esisterebbe più da circa quattro anni.
Ebbene, ieri ho per caso scoperto un articolo (del gennaio 2020), l’autore del quale sostiene che in realtà la Microsoft non ha mai disattivato la possibilità di aggiornare gratuitamente il Windows 7 o 8 al Windows 10.
Naturalmente, il vostro vecchio sistema operativo che volete aggiornare deve essere legale (con il product key originale) e attivato.
Se, per qualche strano e non molto probabile motivo, il Windows dovesse chiedervi una key apposta per la versione 10 (impedendo quindi l’aggiornamento gratuito), tale richiesta comparirà prima dell’upgrade e non dopo.
Spero di avere risolto con questo post almeno un problema di qualche visitatore.

So che esiste anche un modo di aggiornare al Windows 10 le copie pirata del vostro sistema operativo. Per pura curiosità, mesi fa lo avevo studiato pur non avendone bisogno dal punto di vista pratico. Ma non voglio essere io a raccontarvelo…


Come potenziare il proprio PC

Visto che siamo nuovamente finiti ai quasi-domiciliari, ho pensato di proporvi un passatempo utile e interessante per questo finesettimana…
Fino a qualche anno fa pubblicavo periodicamente un post dedicato alla manutenzione straordinaria dei computer portatili: quella finalizzata a renderli meno lenti e meno rumorosi. Gli esempi pratici di quel post parlano, però, del Windows 7 (il sistema operativo che all’epoca utilizzavo e quindi conoscevo bene). Ma dal 14 gennaio 2020 quel sistema non è più supportato, quindi ha senso pubblicare, finalmente, la versione aggiornata del mio post. Ora mi dedicherei al Windows 10, ma non penso che pure gli utenti del Windows 8.1 possano avere una particolare difficoltà nell’applicare le mie istruzioni ai propri computer.
Ecco, possiamo iniziare a vedere cosa è possibile fare con le proprie mani per migliorare le prestazioni di un computer (per me e per molti miei lettori è il principale strumento di lavoro). Si tratta di otto facili operazioni a costo zero. Per alcune delle operazioni elencate serve la connessione a internet.
Parentesi aperta. Chi usa una OS di Apple vada pure a dire una preghiera a Steve Jobs. Chi usa Linux non ha bisogno dei miei consigli. Parentesi chiusa.
Per facilitare la comprensione del mio testo, lo divido in passaggi numerati e illustrati. Seguiteli proprio nell’ordine da me assegnato.
1. Passaggio primo. Pulite le ventole di raffreddamento del processore (e altre se presenti) e gli interni del computer dalla polvere. È una cosa relativamente semplice da fare sui desktop e sui vecchi modelli di portatili. Per i computer portatili più moderni chiedete a me o cercate delle video-istruzioni su YouTube: su alcuni modelli l’accesso alla ventola è un bel gioco di logica. Io, intanto, vi avviso che gli strumenti necessari sono un cacciavite sottile (di precisione), un aspirapolvere e 5 o 6 cotton fioc.

2. Passaggio secondo. Continuare la lettura di questo post »


Windows ****** ** *******

Avvisto tutti gli interessati che l’ultimo aggiornamento del Windows 10 può impiegarci anche più di tre ore a installarsi e configurarsi (la durata affettiva dipende anche dal computer).
Spero che lo abbiate letto prima di avere compromesso questa vostra giornata lavorativa di inizio agosto. Ma anche prima di avere aggiornato i vicini sulla ricchezza del vostro bagaglio lessicale.
Io, nel frattempo, continuo a sperare che dopo 35 anni di esistenza la Microsoft impari, finalmente, ad avvisarci del tempo necessario per l’installazione degli aggiornamente. Almeno in un modo approssimativo.


La miglior password peggiore

Nei giorni scorsi ho scoperto – non so se per la prima volta nella vita – che il primo giovedì di maggio è la Giornata mondiale della Password.
E allora scriviamo qualcosa sull’argomento.
Per esempio: se qualcuno dovesse chiedervi un consiglio sul principio da applicare nella invenzione delle password, potete sempre indicare quello delle date importanti. Per esempio, in qualità di una password sicuramente non indovinabile potrebbe andare bene l’anno in cui Eric XI Eriksson tornò sul trono di Svezia dopo la morte di Canuto II.

E ora che avete chiuso l’articolo della Wikipedia, vi ricordo che i miei consigli sulle password efficaci non sono variati rispetto alla fine del 2018. Controllate se siete protetti bene.
E ricordatevi di cambiare ogni tanto le vostre password.


La Giornata mondiale del backup

Ricordo a tutti i lettori che a partire dal 2011, tutti gli anni, il 31 marzo si celebra la Giornata mondiale del backup.
Perdere i propri file è un gravissimo rischio, quindi il backup andrebbe fatto con una periodicità maggiore di una volta all’anno. La Giornata di oggi potrebbe però essere una ottima motivazione per rivedere e aggiornare tutti i propri archivi, avviando dunque una sessione del controllo completo straordinario. Se oggi siete al lavoro, fatelo con i file aziendali (soprattutto se ciò rientra nelle vostre mansioni professionali), mentre per i dati personali scrivete un promemoria per il primo giorno libero che avete.
Le regole fondamentali del buon backup sono:
1) salvare i dati in tre esemplari (l’originale e tre copie);
2) una delle copie di riserva va tenuta su un disco esterno e l’altra in un deposito online protetto (per esempio, in cloud);
3) non tenere tutti e tre esemplari (o entrambe le copie) nello stesso luogo;
4) autorizzare il backup automatico quando è possibile (una misura da aggiungere e non sostituire alle prime tre, già realizzabile sulla maggioranza dei computer e smartphone).
I file non sono delle regine, li salveremo solo noi!


L’Android su un PC

Tempo fa avevo già scritto di essere un caso unico o, almeno, rarissimo: essendo nel 2017 passato da un cellulare d’epoca direttamente a un iPhone, non sono mai stato un utente dell’Android. A eccezione delle rarissime occasioni in cui qualche persona non giovanissima mi aveva chiesto un aiuto per la impostazione di uno smartphone, non ho dunque mai avuto la sfortuna di dover interagire con quell’equivoco informatico. Ma sono comunque rimasto incuriosito dalla notizia che ora l’Android è utilizzabile anche in qualità di un sistema operativo per il personal computer (sì, al posto del Windows).

Google non si è ancora deciso di fare la concorrenza alla Microsoft sul campo delle OS per il PC, ma un gruppo di programmatori appassionati volontari è riuscito a adattare una versione dell’Android già esistente al computer. Il prodotto semi-artigianale supporta l’Ethernet, il Wi-Fi, il Bluetooh, le scede audio e video, le webcam e molte altre cose.
Inoltre, è stato creato un emulatore che permette di lanciare le app per il processore ARM sul processore x86.
A giudicare dagli screenshot pubblicati, funzionano pure i vari servizi del Google.

Il nuovo sistema operativo – chiamato Android-x86 – può essere installato sul disco fisso di un computer oppure essere avviato da una chiavetta USB.
Gli ISO delle varie versioni dell’Android-x86 possono essere scaricate dal sito ufficiale del progetto: https://www.android-x86.org/
I più curiosi possono provare il nuovo giocattolo.
I più razionali, invece, possono finalmente decidere di passare alla MacOS.


Cina senza il software americano

Qualche tempo fa ho letto della decisione del Governo cinese di abbandonare l’uso del software e del hardware americani negli enti statali e nelle aziende che lavorano per tali enti (penso che si tratti a questo punto di almeno la metà dei computer utilizzati sul territorio cinese). Formalmente si parla di tutto il software straniero ma, considerata l’intenzione di sostituire anche il sistema operativo, è facile individuare la «vittima» principale che ci perderà più di tutti gli altri (quindi l’azienda che ha almeno un suo prodotto su ogni computer cinese). Entro la fine del 2022 sui computer degli enti statali non deve rimanere nemmeno una copia del Windows.
Il programma statale di sostituzione dei prodotti stranieri si chiama «3—5—2»: si intende di sostituire il 30% del hardware e del software entro la fine del 2020, il 50% nel 2021 e il restante 20% nel 2022.
La volontà di certi Stati di isolarsi dal mondo sviluppato non mi è mai stata tanto chiara e non è di essa che vorrei scrivere. Nell’ottica della notizia di cui sopra, mi interessano tanto le conseguenze della scelta cinese sul futuro della industria dei computer.
La Xiaomi e la Huawei sanno già produrre i computer di qualità accettabile e venderli a prezzi competitivi. Resta dunque creare un sistema operativo abbastanza comodo da poterlo fare usare da subito a una altissima quantità di lavoratori cinesi.
Tra parentesi: sono sicuro al 99% che il nuovo sistema operativo sarà creato sulla base di Linux. Addirittura, potrebbe essere una nuova versione del Deepin Linux elaborato dalla Huawei in seguito alle sanzioni statunitensi. Parentesi chiusa.
E ora pongo la grande domanda: se in Cina riescono a creare un sistema operativo comodo, poco costoso e testato su milioni di utenti obbedienti, il mercato occidentale come reagirà?
Insomma, oltre a studiare il cinese (c’è chi lo consiglia già da anni), vi conviene anche informarvi sulle funzionalità del Linux.


Ciao Windows 7

Ricordo a tutti gli interessati che il martedì 14 gennaio la Microsoft cesserà di pubblicare gli aggiornamenti della sicurezza del Windows 7. Quel giorno diventerà dunque la data di morte ufficiale della «7». A tutti i gerontofili digitali che vogliano continuare a utilizzare il suddetto sistema operativo, io potrei consigliare due cose:
1) scaricate e installate tutti gli aggiornamenti disponibili,
2) dopo il 14 gennaio evitate i contatti del vostro computer con l’internet e con i dispositivi di archiviazione esterni (chiavette usb, hard disk esterni, varie schede SD etc.).
Se non siete dei sistemisti di un impianto industriale a regime speciale e, di conseguenza, del tutto logicamente giungete alla conclusione che il rispetto del secondo punto rende quasi inutile il computer dotato del Windows 7, seguite pure il mio saggio consiglio. Con tanta serenità migrate verso il Windows 10: a differenza del Windows 8, il 10 è un sistema operativo bello e comodo.
Avete tutto il weekend per decidere e organizzarvi.
P.S.: giustamente, qualcuno potrebbe chiedermi: come aggiornare gratuitamente il Windows 7 a Windows 10 nel 2020?
Ebbene, è possibile ed è facilissimo. Continuare la lettura di questo post »