L’archivio della rubrica «Auto»

Allegria

Se, mentre sei al volante di una Volvo, ti viene un infarto, il tipo con i cani resta vivo. Ci sentiamo più sicuri e sereni ora, no?

Se il messaggio della pubblicità doveva essere «la guida di una Volvo ricarica la tua voglia di vivere», lo sceneggiatore e il regista sono sicuramente riusciti a trasmettercelo. Bravi.


La waffeliera orizzontale

Dopo un anno di sperimentazione (svoltasi su alcuni incroci stradali di Mosca) i cui esiti sono stati valutati in modo positivo, nel codice stradale russo sta per essere inserita ufficialmente la «waffeliera». Si tratta di una particolare segnaletica orizzontale a rombi applicabile su incroci particolarmente trafficati: in base alla legge ai mezzi è vietato fermarsi nell’area coperta da tale «rete». A chi viola la regola arriva la multa (secondo il progetto di legge russo la multa sarà di 1000 rubli, circa 14 euro).


Foto di Aleksandr Shumsky

L’obbiettivo che si vuole raggiungere con tale tipologia di segnaletica è la fluidificazione del traffico evitando a) un sistema di semafori che quasi sempre impone delle pause inutili a tutti, e b) le situazioni come questa:

Non è una invenzione russa, questo metodo di organizzare il traffico è già in uso in diversi Stati, tra i quali anche gli USA. In inglese, per esempio, l’incrocio a rombi si chiama «box»:


Foto di Artemy Lebedev

In Italia il «box» stradale è ignoto pure alla Wikipedia (quindi aggiungo il link inglese), ma in realtà sarebbe molto utile in diverse città. In Russia è già stato realizzato in una molteplicità di modi.


Foto di Aleksandr Shumsky


Zona pedonale

In Turchia i cani randagi odiano le automobili:

Il proprietario dell’auto ha ipotizzato che i cani avessero tentato di raggiungere un gatto, ma il filmato non consente di verificarlo.


Il salvataggio di una UAZ-469

Da un lavoro di gruppo nascono sempre dei grandi risultati. Dopo un confronto delle idee di una pluralità di esperti (teorici, scienziati e artigiani), si raggiunge spesso un risultato che nemmeno la persona più illuminata avrebbe potuto sperare di ottenere. Ecco il video che lo testimonia:


UAZ da comprare

Ho una buona notizia per gli amanti dei gloriosi fuoristrada UAZ.

Chi vuole averne uno vero, cioè uno di quelli che hanno reso famosa la marca, ora ha la possibilità di comprarlo. Sottolineo: comprarlo in Italia.

Seguendo questo link, troverete due UAZ 469 del 1986 in vendita per dei prezzi assolutamente accessibili (e trattabili). Per dei motivi naturali (l’età in primis) le auto in questione hanno bisogno di alcuni piccoli interventi, ma in generale pare che siano funzionanti.

Pensate: quando mai vi capiterà di acquistare una UAZ 469 intera e funzionante di quella epoca? L’anno di produzione, ovviamente, indica il fatto che le auto in vendita sono state prodotte secondo gli standard di resistenza imposti dall’esercito sovietico: interamente in metallo, senza l’uso ingiustificato della plastica di m***a.

Ripeto il link dell’annuncio ufficiale: http://www.subito.it/auto/uaz-altro-modello-1986-novara-177319457.htm.


L’ombra della multa

Più o meno frequentemente, ma tutti i sistemi automatici di rilevazione sbagliano la lettura o l’interpretazione di qualche dato. Non so bene quanto spesso sbaglino i sistemi automatici di registrazione delle infrazioni automobilistiche in Italia. Però so che in Russia questi tipi di strumenti periodicamente fanno degli errori abbastanza pesanti (o, se preferite, curiosi). Questa settimana, dopo un caso ampiamente discusso in internet e sulla stampa, gli automobilisti russi hanno iniziato a rendere pubbliche le proprie esperienze comiche con le multe generate dagli strumenti automatici.

Io vi racconto di tre esempi moscoviti. Ma prima preciso che l’attraversamento di una linea continua parallela alla carreggiata in Russia è sempre da multa (a meno che il fatto non venga compiuto in una situazione di emergenza o da un speciale mezzo autorizzato).

1. Il 20 luglio 2016 a un automobilista è arrivata la notifica di una multa perché il riflesso dei fari sull’asfalto bagnato a attraversato la linea continua.

2. Il 25 luglio 2016 a un automobilista è arrivata la notifica di una multa perché l’ombra del camion che viaggiava davani alla sua auto ha attraversato la linea continua.

3. Il 25 agosto 2016 a un automobilista è arrivata la notifica di una multa perché l’ombra della sua auto ha attraversato la linea continua.

Per fortuna, la polizia moscovita ha annullato manualmente queste multe dopo le segnalazioni degli automobilisti direttamente interessati.


TEB-1

Questa domenica assegno il titolo del video della settimana a quello sul primo viaggio del TEB-1 in Cina (a Qinhuangdao).

E’ sicuramente meglio realizzare queste opere tecnologiche invece di moltiplicare la quantità delle strade e cavalcavie. L’unica cosa che in un certo senso mi insospettisce è l’altezza tra il suolo e il fondo dell’autobus: ci passano le auto normali, me i furgoni (comprese, per esempio, le ambulanze) secondo me no. Comunque si tratta di un progetto interessantissimo.


TEB-1

In Cina il TEB-1 ha fatto il primo viaggio di prova. Tra cinquant’anni (forse) arriva anche in Europa (ma non perché è lento).


La super retro

La Volkswagen ha spaventato un bel po’ di gente in giro, ma realizzato una super pubblicità:


Il futuro dei taxisti

Come probabilmente avete già letto o sentito ieri, il tribunale di primo grado parigino ha multato la filiale francese di Uber per il lancio dell’app UberPOP (vietata in Francia già da luglio 2015). L’app permette agli automobilisti privati di svolgere l’attività di trasporto di persone senza una licenza da tassista. Quindi l’Uber è stata multata con 800 mila euro, mentre due suoi dirigenti con 30 e 20 mila euro. E’ già stato annunciato il ricorso.

Ricordiamoci che in Francia, ancor più che in Italia, la lotta della lobby dei taxisti conntro il progresso assume varie forme: proteste di strada più o meno violente, legislazione pro-monopolio etc. La causa principale di tale comportamento è evidentemente i prezzi delle licenze che superano i 150 mila euro (in Italia possono arrivare a 200 mila euro). Questi soldi sono sempre stati considerati dai taxisti degli investimenti a lungo termine, da recuperare al termine/cambio della propria attività lavorativa. L’avanzare dell’Uber, a sua volta, comporta il deprezzamento di tale investimento (nessuno ti compra quel pezzo di carta se può lavorare liberamente con l’Uber) e l’azzeramento delle speranze per una vecchiaia tranquilla.

Di conseguenza, i tassisti francesi (ma pure quelli italiani), sono disposti a lottare contro la demonopolizzazione del proprio settore con tutti i mezzi disponibili.

Il loro problema sta nel fatto che inevitabilmente perderanno la lotta. Ciò succederà per due motivi. Il motivo minore è lo stesso della popolarità dell’Uber e altri servizi simili in Europa: i cittadini lo scelgono sono in tanti, in maggioranza rispetto ai taxisti. Il primo politico, nazionale o locale, che si accorgerà della ampiezza diseguale dei due gruppi, logicamente punterà a difendere gli interessi di quello più numeroso.

Il motivo principale della imminente sconfitta dei taxisti-monopolisti sta invece nell’avvicinarsi della epoca delle automobili senza i conducenti: considerati i recenti successi nella loro sperimentazione, possiamo vederle circolare per le vie delle città già tra pochi anni. Il peso dei taxisti tradizionali nel sistema del trasporto delle persone, a quel punto, sarà più o meno lo stesso dei gondolieri veneziani.

Non penso che qualche Stato arrivi al punto di vietare qualsiasi manifestazione del progresso tecnico o sociale al solo fine di tutelare i soldi dei taxisti. Oppure ne conoscete uno?