L’archivio della rubrica «Auto»

L’innovazione da Kalashnikov

Purtroppo non è una barzelletta. Ieri il Kalashnikov Group ha presentato il concept della propria supercar elettrica CV-1 che dovrebbe fare la concorrenza alla Tesla. La concorrente della Tesla sarebbe questa:

Vediamo anche la parte posteriore:

Le altre foto possono essere contemplate sulla pagina ufficiale della azienda. Io, invece, mi limiterei a constatare altri due aspetti importanti:
1. Quella che vedete sulla foto è la carrozzeria di una Izh-2125 «Kombi» (si veda il mio vecchio articolo sul modello) con un livello di ammodernamento tipico di un box privato (conosco degli artigiani capaci di fare molto più delle cornici cromate e le luci nuove).
2. Per fare la concorrenza alla Tesla ci vogliono tanti soldi di colore verde, tante tecnologie moderne, tanti ingegneri aggiornati e fantasiosi, il clima di concorrenza stimolante sul mercato di interesse. Cioè un insieme di fattori che «Kalashnikov» non ha mai avuto nel corso della propria storia. Il Kalashnikov Group sopravvive grazie agli ordini statali, produce prevalentemente le armi coppiate decenni fa dai modelli analoghi occidentali e non è abituato al concetto stesso della concorrenza. Di conseguenza, il l’annuncio sulla imminente produzione di una supercar elettrica è in realtà solo un ennesimo tentativo di estorcere degli finanziamenti a fondo perso dallo Stato.
Ora siete molto più aggiornati sulle innovazioni tecnologiche russe.


Una bella pubblicità

Una bella pubblicità della Toyota. Avevo temuto una finale in stile Van Damme, ma per fortuna hanno evitato.


Marchionne

Gli umani muoiono fisicamente, ma i più fortunati di loro continuano a vivere nelle loro opere. Solitamente ciò accade grazie agli altri umani che prendono le opere dei primi «in buone mani».
Sergio Marchionne ha fatto un enorme lavoro per permettere alla Fiat di continuare a galleggiare. Purtroppo, se i suoi successori perseguiteranno lo stesso obiettivo, la grande opera verrà mandata dalle donne con uno scarso senso civico. Provate a vedere la lista dei modelli della Fiat: dai soli nomi si evince già la tendenza di aggrapparsi al glorioso passato e non di andare avanti. Provate a vedere una qualsiasi pubblicità di un qualsiasi modello della Fiat e confrontarla con quella di 10–15 anni fa: vedrete due liste quasi identiche degli accessori e delle caratteristiche tecniche. Provate a confrontare in termini di qualità/prezzo una Fiat e, per esempio, una Toyota: i resti del vostro patriottismo andranno via di corsa. Tutto ciò avviene in un mondo dove le auto elettriche sono diventate una realtà quotidiana e si discute concretamente delle macchine autopilotate. Ma la Fiat è fuori da questo mondo. La Fiat sta rischiando nuovamente di essere esclusa dal mondo automobilistico in forza alla sua stessa natura intollerante alla obsolescenza.
L’opera di Sergio Marchionne è incompleta ma potrebbe diventare ancora un buon punto di partenza. Voglio quindi vedere se i successori sapranno farlo vivere.


Il pericolo costante

Anche oggi trattiamo il tema dell’Instagram, ma questa volta parlando dei difetti dei suoi utenti.
Il video-esempio № 1: una portatrice della intelligenza alternativa cinese ha noleggiato una Ferrari 458 e si è messa alla guida girando con il telefono una «stories» per l’Instagram su come è bello guidare una Ferrari. Il risultato è scontato.

Il video-esempio № 2: una portatrice della intelligenza alternativa russa è andata ad attraversare il nuovo ponte di Crimea con la propria auto girando con il telefono una «stories» per l’Instagram su come è bello guidare sul ponte di Crimea. Il risultato è scontato.

Insomma, non sono i telefoni a farci del male.


Tesla Model X vs Toyota Land Cruiser

Un esperimento curioso, ma da non ripetere a casa:


Ho trovato un tesoro automobilistico

Poche settimane fa, vagando per le vie di una nota città del Nord Italia, ho incontrato una auto rarissima: una SAAB 69 V4. Si tratta addirittura della sua prima versione, quella prodotta dal 1967 al 1976.

Ha la potenza di 48 kW, 65CV e accelera Continuare la lettura di questo post »


Nel 1970 l’appena fondata fabbrica automobilistica sovietica VAZ iniziò a produrre il suo primo modello: la 2101 «Kopeika» (volendo potete vedere il mio articolo sull’argomento).
Nel 1971 l’URSS iniziò a esportare le 2101 in Occidente. Proprio in quella occasione fu inventato il nome Lada, inizialmente riservato solamente alle vetture da esportazione. Le automobili Lada raggiunsero i loro risultati commerciali migliori in Finlandia, Svezia, Norvegia e Islanda. Relativamente benesi vendevano anche in Australia, Canada e alcune zone della America Latina. Ogni prodotto per essere venduto bene ha bisogno di essere pubblicizzato. Oggi, dunque, vediamo gli esempi più interessanti della pubblicità occidentale della Lada.
L’esempio più bello è la video-pubblicità inglese della Lada realizzato in stile National Geographic nel 1980.

Lo stesso stile è stato adottato per l’opuscolo stampato:

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e la neve

Secondo un detto popolare russo, in Russia ci sarebbero due problemi: gli scemi e le strade.
La veridicità di tale affermazione emerge con una particolare chiarezza grazie ad alcuni fattori esterni periodici. Faccio subito un esempio: venerdì 17 novembre a Vladivostok ha iniziato a nevicare. Non è presto perché è abbastanza frequente che la prima neve cada tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.
Eppure il risultato è stato questo:


Autogioco

Questo è il camion russo Gaz Next:

E questa è una delle funzionalità del suo pannello di controllo:

Nel mondo esiste un altro camion con tale «opzione»?


Vi serve una auto presidenziale?

A San Pietroburgo è stata messa in vendita a soli 19.790.000 rubli (circa 283.900 euro) una Mercedes blindata che sarebbe stata utilizzata dal presidente Boris Eltsyn tra il 1994 e il 1997.
L’auto in questione è la Mercedes-Benz S-klasse Trasco Bremen, ha 5000 di cilindrata e 320 CV, ha fatto circa 60 mila chilometri.
Se siete interessati, vi do il link all’annuncio e mostro alcune foto:

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