Ho pensato che a volte potrei anche scrivere qualcosa di rassicurante sulle cose che succedono sul nostro povero pianeta. Per esempio, vi posso aiutare a leggere qualche notizia in modo che essa non aumenti il vostro potenziale livello di allarmismo.
Prendiamo qualcosa di recente: per esempio, quando leggete la «notizia» circa il fatto che «Putin firma l’arruolamento di x soldati», dovete provare a ricordarvi il contesto (anche se potrebbe non venirvi subito in mente). Nel caso della notizia appena menzionata, il contesto è in realtà semplicissimo ed è il seguente.
In Russia il servizio di leva militare è obbligatorio per i maschi di età compresa, attualmente, tra i 18 e i 30 anni. Per massimizzare la «raccolta» delle persone soggette all’obbligo, si fanno due «chiamate» all’anno: in primavera e in autunno (sperando, per esempio, che nei periodi intermedi a qualcuno scada la giustificazione legale per non essere chiamato). Per dare il via a ognuna delle chiamate ci vuole un apposito decreto presidenziale; non mi ricordo dei precedenti in cui tale decreto non fosse stato firmato per qualche «chiamata».
Ebbene, anche questa volta è successa una cosa assolutamente ordinaria, prevedibile, da programma: Putin ha firmato il decreto per la «chiamata» primaverile del 2024. Di conseguenza, l’esercito russo non avrà più carne da macello del previsto.
Tutto questo, comunque, non significa che quelli della leva non vengano almeno in parte mandati in Ucraina e/o obbligati, di fatto, a firmare un contratto vero e proprio con l’esercito russo (come succede già da circa due anni). Ma questa è un’altra questione…
Putin chiama, all’esercito
(1 aprile 2024)
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