Non voglio certo disturbare i lettori insistendo con un argomento che a un lettore europeo medio potrebbe sembrare – a prima vista – non di importanza primaria… Ma sento spesso dire o chiedere perché la popolazione russa non protesti contro il regime politico esistente e/o quanti siano realmente i russi contrari alla politica putiniana in generale e contro la guerra in particolare. Ogni volta mi trovo a rispondere che quelle persone sono tante, ma senza poter rafforzare la mia risposta con dei dati scientifici completi: le elezioni sono falsate non immaginate nemmeno come, i sondaggi sociologici non rispecchiano del tutto la realtà perché la gente non si fida degli sconosciuti che fanno le domande difficili sulla politica e la partecipazione alle manifestazioni pubbliche rappresenta un rischio accettato solo dai più coraggiosi (e, spesso, residenti nelle grandi città).
Di conseguenza, siamo costretti a tentare di interpretare quegli eventi che in un contesto normale sarebbero stati del tutto (o quasi) fuori dalla politica, ma che in Russia la gente comune utilizza per esprimere il proprio punto di vista politico con una specie del linguaggio esopico.
Per esempio: la croce temporanea installata il venerdì 1 marzo sulla tomba di Alexey Navalny è delle dimensioni standard, alta circa 1,70 metri (a causa delle particolarità climatiche, in Russia una lapide permanente con l’eventuale monumento viene messa almeno un anno dopo la sepoltura: la terra si deve prima assestare).
Il pomeriggio della domenica 3 marzo quella croce non si vedeva più per nulla:
Mentre la fila delle persone con fiori non finiva…
Ecco, questo è uno dei «sondaggi» che si stanno verificando solo a Mosca (certo, è la città russa più popolata e più attiva politicamente) e solo tra le persone che hanno avuto la possibilità di fare la lunga fila verso il cimitero. Ma è una delle risposte alle domande sulla posizione politica della società russa.
La sociologia floreale
(4 marzo 2024)
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