La Bloomberg (e non solo) scrive che Donald Trump, se dovesse vincere le elezioni presidenziali del novembre 2024 (secondo me, purtroppo, le vincerà), sta pensando di fare pressione sulla Russia e sull’Ucraina per costringere le parti a tornare ai colloqui di pace. Pure diversi politici e funzionari europei iniziano, periodicamente, parlare della «necessità di trattative».
A questo punto devo ricordare che le trattative riguardanti la guerra in Ucraina sono tecnicamente possibili solo su due argomenti:
1) entro quali termini temporali la Russia si ritira dal territorio ucraino e rimborsa tutti i danni materiali causati dalla guerra;
2) a costo di quali territori l’Ucraina si arrende alla Russia.
Su quali altri argomenti si potrebbe trattare? Il mio cervello difettoso non riesce a immaginarli.
La prima delle opzioni che ho elencato con una probabilità maggiore comporta la fine politica di Putin (o perché rimane senza le risorse per un po’ di tempo, o perché l’Occidente «chiede la sua testa» in cambio delle punizioni meno severe).
La seconda opzione con una certezza quasi assoluta comporta la ripresa della guerra dopo un periodo di tempo imprecisato, ma nemmeno tanto breve (anche perché il motivo reale della guerra attuale non è una pretesa territoriale di Putin).
Io non leggo i pensieri di Donald Trump (e di certi politici europei), ma penso di sapere quale dei due tipi di trattative intende.
Le “trattative” possibili
(16 febbraio 2024)
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