La sera di ieri, il 29 gennaio, i mass media ucraini hanno citato delle «fonti» innominate secondo le quali il comandante in capo delle Forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, potrebbe essere licenziato o è già stato licenziato. Poco dopo, il Ministero della Difesa ucraino ha pubblicato un messaggio su Telegram: «Cari giornalisti, rispondiamo subito a tutti: no, non è vero». Di conseguenza, se dovesse capitare anche a voi di leggere una «notizia» del genere, state attenti…
E, in ogni caso, vi ricordo un principio universale utile per il futuro: anche i media più seri russi e ucraini molto spesso citano delle «fonti anonime nella amministrazione presidenziale / governativa / parlamentare etc», senza però che tale fonte esista veramente. Semplicemente, in ogni media c’è sempre qualche giornalista poco responsabile che inventa o tenta di indovinare delle notizie che gli sembrano imminenti per logica degli eventi passati (come, per esempio, i presunti rapporti difficili tra Zaluzhny e Zelensky) e «si copre» con una fonte «che ha voluto rimanere anonima». Quelle notizie inventate, ovviamente, molto spesso non succedono e il giornalista inizia a sperare che tutti si dimentichino del suo trucco mal riuscito. Mentre noi, i lettori attenti, iniziamo a chiederci perché mai qualche dipendente della amministrazione debba passare qualcosa ai giornalisti in un modo anonimo… A meno che non si tratti di una disinformazione appositamente concordata con i capi.
La sorte di Zaluzhny
(30 gennaio 2024)
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