Il comandante in capo delle Forze armate ucraine Valery Zaluzhny dice che l’Ucraina avrebbe abbattuto un aereo di rilevamento e controllo radar a lungo raggio A-50 sopra il Mar d’Azov. Si tratterebbe di un colpo abbastanza pesante per l’esercito putiniano: questi aerei costano cifre folli pure in confronti di altre attrezzature militari e non vengono più prodotti.
Allo stato del 2022, erano in servizio solo tre A-50 e sei A-50U dell’esercito russo. Allo stesso tempo, bisogna precisare che non tutti quegli aerei possono volare: per esempio, uno di essi è stato gravemente danneggiato da un attacco di droni all’aeroporto militare di Machulishchi.
A questo punto una persona particolarmente ottimista (oppure idealista) potrebbe ipotizzare che in realtà l’Ucraina abbia già iniziato a ricevere e utilizzare come si deve i primi F-16. Mentre una persona abituata a operare con delle informazioni un po’ più certe potrebbe giungere a una conclusione più semplice, ma anche più logica: lo stesso Zaluzhny aveva detto che l’esercito ucraino non riesce a invertire a proprio fare l’andamento della guerra anche perché attualmente si trova in una condizione tecnologica simile a quella dell’esercito russo. Ecco, in attesa degli strumenti militari più avanzati, Zaluzhny procede, in qualche modo, a mettere in svantaggio l’esercito russo. È sicuramente una cosa positiva, ma, purtroppo, non sufficiente.
Uno A-50 in meno
(16 gennaio 2024)
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