Il Ministero della Difesa britannico ipotizza che la Russia potrebbe aver spostato i suoi sistemi di difesa aerea S-400 Triumf, strategicamente importanti, dalla regione-enclave Kaliningrad (circondata da tre Stati-membri della NATO) alla zona di guerra in Ucraina. Tale spostamento dovrebbe essere causato dalla carenza (dunque anche la perdita) dei sistemi di questo tipo sul fronte ucraino.
Se dovesse essere vero, potremmo vedere la suddetta notizia anche in un senso positivo, quello che mi era già venuto mente nel corso dell’intervento massiccio russo in Siria negli anni 2015–2017: l’esercito russo sta raccogliendo da tutte le parti le proprie scorte militari (accumulate nei decenni) per perderle per sempre (consumandole). L’aspetto negativo, molto più pesante, consiste nel fatto che lo sta facendo a spese della popolazione di un altro Stato.
L’aspetto utile, invece, è la comprensione del fatto che le future sanzioni internazionali dovrebbero essere mirate all’impedire allo Stato russo di rinnovare le proprie scorte belliche. E non all’acquisto di chissà quali merci russe o alla fornitura alla Russia di chissà quali merci di destinazione palesemente civile.
Lo spostamento dei S-400
(27 novembre 2023)
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