Il governatore della Cecenia Ramzan Kadyrov voleva fortemente costruire una moschea a nome di suo padre nel luogo più sacro: a Gerusalemme. Una moschea ricca e imponente, non peggio della Cupola della Roccia. Costruirla senza badare alle spese dei soldi pubblici con i quali viene quasi interamente (e riccamente) finanziata dallo Stato federale russo la sua Repubblica. Ci aveva provato più volte, ma aveva sempre fallito: Gerusalemme non è grandissima, dunque a Kadyrov è sempre stato detto di no. Il luogo più vicino a Gerusalemme dove a Kadyrov è stato permesso di costruire una moschea è il villaggio di Abu Ghosh, a 13 chilometri dalla città.
Ma pur avendo dovuto accettare tale luogo, Kadyrov non ha abbandonato l’idea di costruire una super-moschea: ha fatto ricoprire d’oro la cupola e costruire quattro minareti al posto del normale uno… Ha pure fatto in modo che la rispettiva via di Abu Gosh venisse intitolata a Kadyrov. La Russia mica si impoverisce.
Dei dieci milioni di dollari americani spesi per la costruzione della moschea, sei erano arrivati dalla Cecenia. La mosche era stata inaugurata a marzo 2014.
Il lunedì 9 ottobre uno dei missili del Hamas ha quasi centrato la suddetta moschea. Non so se sia una forma di riconoscenza da parte dei correligionari (Hamas tenta di scegliere gli obbiettivi degli attacchi per colpire più civili possibile) o un avvertimento da parte della loro figura mitologica suprema…
Si potrebbe a questo punto scrivere un piccolo trattato sul karma, ma il concetto proviene da un’altra religione.
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