Le auto dell’OSCE bruciate

(10 agosto 2015)

Come avrete già letto o sentito, ieri a Donetsk sono state bruciate quattro auto blindate della missione OSCE. Si dice che sarebbe un atto intimidatorio finalizzato a spingere l’organizzazione a ritirare i propri osservatori dall’area della guerra russa-ucraina.

Io non so, per ora, chi e perché lo ha fatto. So solo che nel caso specifico di questa guerra l’OSCE si è dimostrata assolutamente impotente (per dirla in modo gentile). Da quando sono iniziati i combattimenti, infatti, gli osservatori europei non si erano mai accorti degli spostamenti dei mezzi pesanti appartenenti all’esercito russo e hanno ingenuamente creduto alle frasi del tipo «non combattiamo per la Russia» pronunciate dai «separatisti».

Quindi se la missione OSCE dovesse ritirarsi dall’area del conflitto, nessuno ci perderebbe. Anzi, sul campo ci sarebbe una vittima della propaganda russa in meno. E ricordiamoci che ogni vittima (o complice) della propaganda è, spesso senza volerlo, una parte attiva del conflitto.

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