Dato che sull’«attentato a Putin» non si capisce ancora un bel niente – prevalentemente perché mancano le informazioni sulla base delle quali potremmo iniziare a capire qualcosa – non ci resta che leggere diverse interpretazioni di quanto visto. L’altro ieri ho già scritto di quei fattori che hanno influito sulla mia interpretazione, mentre oggi propongo un testo sulla interpretazione in una certa misura opposta.
Intendo l’intervista con Kirill Shamiev: un politologo, ricercatore di relazioni civili-militari e visiting fellow presso il Consiglio europeo per gli affari esteri.
I punti di vista non sono mai troppi.
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