L’altro ieri Vladimir Zelensky ha segnalato che l’Ucraina non può iniziare la controffensiva «primaverile» a causa della carenza delle munizioni. Si tratta sicuramente di una situazione non positiva, ma meno tragica di quanto possa sembrare a prima vista.
Infatti, non so in quanti si siano accorti del fatto che la tanto temuta e discussa qualche mese fa offensiva «invernale» russa non ha avuto luogo: anche se l’inverno è già finito da un po’ in base a tutte le modalità di determinare, appunto, la sua fine. Non si è verificata per dei motivi molto simili: alla Russia mancano le munizioni (ma pure le armi moderne e le capacità logistiche). Di conseguenza, non è assolutamente detto che la non-controffensiva ucraina lasci per forza spazio alla offensiva russa: entrambe le parti hanno pochi strumenti per andare avanti.
Allo stesso tempo dobbiamo ricordare due cose:
1) la guerra in corso può finire solo con la sconfitta della Russia putiniana (tutte le alternative saranno solo delle pause che favoriranno il riarmo dell’esercito russo);
2) la situazione di stallo sul fronte è in un certo senso in linea con la nuova visione della politica del ricercato Putin (dai suoi discorsi pubblici sembra che sia pronto a vivere nelle condizioni della guerra eterna), ma potrebbe anche portarlo alle scelte un po’ estreme.
Boh, vediamo…
La carenza delle munizioni
(27 marzo 2023)
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