Vista l’accoglienza offerta ieri a Vladimir Zelensky a Londra e a Parigi – una nuova visita naturalmente a grande sorpresa – e ricordando quella al Congresso statunitense, inizio a sospettare fortemente una cosa…
Che da qualche altra parte del mondo, nascosto in qualche bunker, c’è un altro Vladimir che lo sta inviando tanto da sbattere la testa contro i muri.
Perché — lo spero per lui — probabilmente sta iniziando a capire che a lui non succederà mai più, qualsiasi cosa e in qualsiasi momento faccia.
Gli rimangono solo la guerra, nel miglior caso l’isolazione a vita…
Eppure, l’obiettivo di tutta la sua vita è stato quello di essere riconosciuto e amato dai grandi della portata internazionale.
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