Le frontiere del degrado

(12 dicembre 2022)

Nella vita quotidiana di ogni Stato capitano tantissime piccole storie delle quali difficilmente scriveranno i giornali stranieri. Sono le persone private (come me, per esempio) a raccontare al mondo il meglio (ok, diciamo il più interessante) di ciò che i giornali ignorano. Ecco l’ennesimo esempio…
Nella città russa di Tver – 178 chilometri a nord-ovest da Mosca – su uno degli alberi di Capodanno (che in Italia si chiamerebbero «di Natale») è comparso, la sera del sabato, un addobbo un po’ particolare:

Il «decoro» era fatto di carta e, in base a una delle scritte, raffigurava i «nemici del popolo». Su ogni personaggio raffigurato c’erano le scritte «Buon anno nuovo!» e «Strappami qualcosa»:

Alcuni dei personaggi raffigurati sono sconosciuti ai miei lettori italiani, ma alcuni altri sono noti:

L’amministrazione cittadina ha dichiarato che questa specie di ghirlanda sarebbe stata appesa da qualche cittadino non autorizzato e sarebbe stata rimossa dopo circa mezz’ora dagli addetti ai servizi municipali. E io ci credo solo per un motivo: qualsiasi politico federale o locale russo avrebbe messo sull’albero i volti di molti più politici occidentali. Osservando certe tendenze, non escludo che prima o poi possa anche succedere.
P.S.: raccontando questa storia a voce, a qualche amico o conoscente, avrei potuto chiedermi perché ai personaggi maschili potevano essere strappate più cose rispetto a quelli femminili, ma ora, forse, non è la situazione migliore per difendere la parità del genere…

Rubriche: Russia

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